Pugno duro dell’Amministrazione di Campobello di Mazara contro chi non paga le tasse comunali. Nel mirino degli Uffici tributi sono finite, in questa prima fase, attività commerciali come bar, ristoranti e sale per eventi. La prima tranche di provvedimenti riguarda 139 attività alle quali il Comune ha notificato gli avvisi di sospensione dell’attività, fino a quando non si mettono in regola coi pagamenti. L’ammontare dei tributi di recuperare in questa prima fase è di circa 1,5 milioni di euro ma, assicurano dal Comune, partiranno ulteriori provvedimenti alle attività morose ma anche ai singoli cittadini che non hanno pagato da anni. Per Imu, vecchia Tari e poi Tarsu alcune attività devono all’ente somme cospicue. In alcuni casi si tratta di 350 mila euro ma c’è chi tocca anche i 400 mila euro, seppur, nel caso della raccolta rifiuti, ha usufruito del servizio. Tasse non pagate chi da 15 anni, altri ancora da poco meno di 5 anni. E il Comune deve incassare tributi per un ammontare complessivo di circa 15 milioni di euro. I primi provvedimenti sono stati già notificati e con la chiusura dell’attività prevista c’è già chi è andato in Comune per rateizzare e iniziare a pagare i tributi dovuti.

«Quest’azione di recupero coattivo dei tributi è necessario – dice il sindaco Giuseppe Castiglione – per evitare che il Comune possa subire danni patrimoniali». Il recupero dei tributi non pagati dai cittadini è un aspetto che la Corte dei Conti ha evidenziato con attenzione nell’ordinanza del dicembre 2023. Nell’ordinanza 2023 la Corte dei Conti cita che il Comune ha messo in campo iniziative per gli esercizi 2020 e 2021, come ad esempio la possibilità per i contribuenti di accedere ai piani di rateizzazione e l’introduzione del principio della compensazione delle partite debitorie e creditorie. «L’ente – scrive la Corte – ha prospettato la volontà di affidare l’attività di riscossione coattiva delle entrate a un soggetto economico esterno all’ente, in ragione delle cronica carenza di personale».

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