Niente servizio bar e se personale sanitario o parenti di pazienti hanno bisogno di mangiare o bere qualcosa devono trovare soluzioni all’esterno all’ospedale. Sul già “sacrificato” nosocomio “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano (sono recenti tutte le lamentele per la mancanza di un adeguato impianto di aria condizionata) pesa una ulteriore criticità ed è quella legata alla chiusura del bar all’interno del nosocomio. Lo scorso agosto l’ultimo gestore Giuseppe Barbera è morto in un incidente stradale lungo la strada di Triscina e, da allora, il bar ha chiuso i battenti: i parenti hanno portato via le attrezzature e alle porte d’ingresso sono stati messi i lucchetti. Oggi quell’ambiente si presenta vuoto.

Gli unici servizi di ristoro garantiti all’interno del nosocomio (5 piani, tra reparti, ambulatori, area d’emergenza) sono i distributori automatici di bibite fredde e calde all’ingresso dell’ospedale. Poca cosa rispetto alle esigenze di un intero ospedale (e con chi lo frequenta per lavoro o per bisogno). Ma l’Asp Trapani che fa? Dalla direzione sanitaria dell’ospedale hanno più volte sollecitato il provveditorato ed economato dell’Asp Trapani e CastelvetranoSelinunte.it ha potuto accertare che già, durante gli ultimi anni a bar aperto, era stata bandita una nuova gara per la gestione, aggiudicata da un operatore commerciale ma poi revocata.

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