C’è un filo di storia importante che lega Castelvetrano col Museo dello sbarco in Sicilia 1943 al polo “Le Ciminiere” di Catania. E sono i cimeli del sergente Lars E. Eklund che, proprio l’8 dicembre 1943 era all’aeroporto di Castelvetrano in occasione della visita del Presidente degli Stati Uniti d’America Franklin Delano Roosevelt. I cimeli sono stati donati dai figli di Eklund, John e Paul, e la teca a lui dedicata è stata inaugurata – in forma privata – qualche giorno addietro. Dalla Naval Air Station di Sigonella sono giunti il Comandante, tenente Colonnello Michael Dunn, del 7º Squadrone da ricognizione, accompagnato dal primo Luogotenente Christoper M. Savell e sua moglie la signora Jeanna, dal Sergente maggiore capo Clifford J. Daniels e da Alberto Lunetta, capo delle relazioni esterne della Naval Air Station. Al museo sono stati ricevuti dall’architetto Salvatore Maltese, referente del polo museale, insieme ai suoi collaboratori la dottoressa Iole Rizzo, il dottor Salvatore Platania e la signora Flavia Zelaschi. L’architetto Maurizio Tosco era presente nella duplice veste di ricercatore e scrittore sul briefing segreto del presidente Roosevelt e di delegato della famiglia Eklund per la donazione.
Dopo una visita accurata del museo nel quale i militari statunitensi sono stati informati sui contenuti dell’esposizione permanente, l’architetto Salvatore Maltese ha condotto i visitatori davanti alla vetrina della donazione Eklund allestita con l’aiuto di tutto il personale del museo. Quindi, a nome del sindaco di Catania Enrico Trantino, l’architetto Maltese ha consegnato due targhe di ringraziamento: una al comandante Michael Dunn, l’altra alla famiglia Eklund che ha ritirato l’architetto Tosco.
Da questo momento la prova storica ufficiale – l’unica attualmente esistente − della presenza in Sicilia del presidente Franklin Delano Roosevelt pochi mesi dopo lo sbarco alleato, è patrimonio della città metropolitana di Catania ma soprattutto delle giovani generazioni dalle quali si auspica una lettura nuova e più veritiera dell’operazione anfibia più grande, in unica ondata, della Seconda guerra mondiale.