OGMLa nuova legge europea sul biologico, entrata in vigore all’inizio del 2009, prevede che un alimento possa ancora chiamarsi biologico ed essere considerato e venduto come tale, pur in presenza di una contaminazione fino allo 0,9% di OGM (organismi geneticamente modificati). Gli agricoltori biologici non sono affatto d’accordo su questo aspetto, che viene loro imposto.

Una delle prerogative principali e una delle regole essenziali del biologico è che sia esente da OGM, in ogni fase di creazione di un alimento, dalla semina al prodotto finito. Tale prerogativa il mondo del biologico vuole conservare intatta, tramite le sue associazioni, e perciò, indipendentemente da cosa dice la legge, considera non biologico un alimento contaminato OGM. L’unica regola valida e ammissibile per gli OGM nel biologico è la TOLLERANZA ZERO.

Il biologico, come ben si sa, è nato per opporsi all’inquinamento chimico di suolo, acqua, aria, piante, animali, cibo, ambiente e uomo, e per collaborare alla creazione di un ambiente agricolo armonico. Ma l’inquinamento da manipolazione genetica, si prospetta come enormemente più grave rispetto all’inquinamento chimico. Un alimento biologico inquinato con OGM è un puro non senso che può nascere solo in menti a loro volta “manipolate”, come lo sono gli organismi che vogliono promuovere.
Altrettanto totalmente contrari alla contaminazione sono la maggior parte dei consumatori di prodotti biologici, che non ammettono presenza di inquinamenti da OGM.

E contrari agli OGM non sono solo i coltivatori e consumatori di alimenti biologici, ma anche la gran maggioranza di tutti i consumatori, anche quelli di alimenti convenzionali, così come quasi tutto il variegato mondo agricolo italiano, il quale vuole proteggere la qualità e il valore degli alimenti made in Italy, che sono di assoluta eccellenza mondiale, contraddistinti anche da svariati marchi di qualità.


Come mai è stata introdotta questa regola?! Non certo per tutelare il mondo del biologico da contaminazioni accidentali da OGM, come si vuol far credere, ma al contrario per aggiungere al danno la beffa e voler permettere ai contaminatori di non pagare i danni in caso di contaminazione. E’ cioè una legge tutta a favore delle poche ed enormi multinazionali produttrici degli OGM, Monsanto in testa, e da esse voluta e promossa con azione di lobbing presso le istituzioni europee.
Ma gli agricoltori europei, biologici e non biologici, e in particolare quelli italiani, non possono e non vogliono vendere prodotti inquinati da OGM e chiedono che chi inquina sia obbligato a pagare completamente tutti i danni arrecati. Un agricoltore biologico ha il dovere morale, secondo la propria etica, di distruggere le proprie colture contaminate con OGM, perché non vuole vendere prodotti contaminati, né come biologici né come convenzionali, ritenendoli dannosi alla salute e all’interesse pubblico.

Si consideri anche che l’agricoltore biologico non sottostà solo alle leggi europee, ma anche ai disciplinari di conduzione biologica dell’ associazione di tutela del biologico alla quale aderisce e viene controllato, dagli organismi di controllo accreditati, sull’osservanza di tali disciplinari. Ma nessuna associazione del biologico accetta come regola valida la contaminazione anche minima da OGM. Senza contare che i negozi di alimenti biologici e le organizzazioni dei consumatori non accettano in ogni caso prodotti inquinati OGM. Perciò le imprese responsabili dell’inquinamento di altre colture, attraverso la coltivazione di piante GM, devono essere chiamate a risarcire tutto il raccolto contaminato più i danni apportati all’immagine delle aziende contaminate, anche per le vendite future.

E non solo! Occorre anche considerare che l’inquinamento delle colture si traduce anche in un inquinamento OGM permanente del terreno, attraverso i resti delle piante, che rimangono in esso. E’ già stato documentato da ricerche serie l’impatto negativo dei resti di colture GM sulla vita del terreno e sui microrganismi benefici per il suolo. Va dunque considerato anche il danno relativo all’impedimento a coltivare biologico per almeno 5 anni.
Tuttavia sia chiaro che a noi non interessa affatto il risarcimento dei danni, ma interessa fermare la coltivazione e il commercio di piante geneticamente modificate e l’alimentazione da materie prime da esse provenienti, che ci sembra pura follia, allo stato attuale delle ricerche. Solo per questo motivo mettiamo in campo anche l’argomento degli ingenti danni che chiederemmo di pagare.
Tutto questo è riferito ai danni arrecati alle singole imprese agricole, ma i danni sociali si preannunciano come molto più ingenti. Chi li pagherà questi?
Nell’ipotesi di evidenziazione futura di danni alla salute fisica e psichica dei cittadini, causati dagli OGM, le istituzioni che hanno approvato norme favorevoli agli OGM, trascurando protervamente il principio di precauzione e le numerose prove già disponibili sulla dannosità degli ogm e la volontà della maggioranza dei cittadini, dovranno essere chiamate, dalle organizzazioni civiche e dei consumatori, a massicci risarcimenti dei danni provocati.
Un aspetto estremamente grave di questa vicenda è quello della “lesa democrazia”. Alcuni burocrati e politici dell’ Unione Europea, e le multinazionali che stanno alle loro spalle, si permettono di decidere cosa si debba intendere per “biologico”, contro quello che sostengono gli agricoltori che il biologico lo hanno creato e i consumatori che se ne nutrono. E impongono, senza possibilità di replica, la loro visione e i loro interessi. Questa è pura dittatura, intollerabile!
Dunque la legge europea tollera lo 0,9% di contaminazione per il biologico. Sembra però che ci sia ancora la possibilità per i singoli stati di limitare questa soglia allo 0,1% (minimo rilevabile) o allo zero. Lo stato italiano non si sa ancora cosa deciderà in proposito, ma vogliamo ancora sperare positivamente.
Tuttavia è a livello europeo che il limite andrebbe portato al minimo rilevabile.
LA BALLA DELLA COESISTENZA. Prima di questa legge le istituzioni europee avevano già fatto una azione gravissima favorevole alla coltivazione degli OGM. La famigerata commissione europea (dal nostro punto di vista solo così si può aggettivare), ha dato indicazione ai governi di preparare delle leggi che introducano e disciplinino la “coesistenza” di coltivazioni convenzionali, biologiche e GM, sottoponendosi ai diktat degli interessi delle multinazionali degli OGM, attraverso i ricatti dell’ Organizzazione mondiale del commercio (WTO). La stessa commissione ha dichiarato non valide le leggi regionali che impediscono le coltivazioni OGM nel loro territorio. Così è avvenuto, per esempio per la nostra regione (Le Marche)! C’è da chiedersi chi ha autorizzato costoro a comandare in casa altrui! E poi ci si chiede perché le popolazioni europee quando possono votare sono contrarie a questo tipo di istituzioni dittatoriali europee (non all’Europa e ad istituzioni realmente democratiche)!!

Gli agricoltori, biologici e non biologici, affermano che la coesistenza non è possibile, dato che l’inquinamento avviene anche nel raggio di molti chilometri di distanza, per l’azione degli insetti impollinatori e/o del vento, come è già stato ampiamente dimostrato, e dato anche che le misure complessive per prevenire la contaminazione, non solo in campo, ma anche nelle fasi successive, sarebbero ingenti. Vanno infatti considerate anche le operazioni di raccolta con le mietitrebbie, che passando da un campo all’altro dovrebbero essere accuratamente pulite, così come i trasporti, da quello del raccolto ai successivi, gli stoccaggi, e tutte le altre operazioni che sono foriere di contaminazione. Ci sono già problemi nel differenziare i prodotti biologici da quelli convenzionali ed essi si aggraverebbero con l’aggiunta delle colture GM, da gestire con ulteriori stoccaggi e linee differenziate.
La coesistenza fra coltivazione GM e altri tipi di coltivazione non è tecnicamente, economicamente e umanamente possibile, soprattutto perché le colture GM si comportano in pratica come colture killer per tutto il resto che trovano sulla loro strada e nei dintorni. La coltura GM parassita le altre colture fino a farle scomparire. La coesistenza è una favola, che ci si vuole raccontare per addormentarci, ma noi preferiamo rimanere ben svegli.


I burocrati pro OGM dell’Unione europea vogliono farci credere che la possibilità di coltivare piante GM sia una questione di libertà. Ciascun agricoltore dovrebbe essere libero di scegliere se coltivare tradizionale o biologico o geneticamente manipolato. Eppure sappiamo bene che non si hanno tutti i diritti a disposizione nel proprio paniere! Esiste forse il diritto e la libertà di uccidere gli altri, di stuprarli, di annientarli? Allo stesso e identico modo non può esistere il diritto di coltivare ogm, quando questo diritto danneggia gravemente tutti gli altri coltivatori del territorio e toglie loro, questa volta sì, la libertà di coltivare come vogliono. Chi toglie, dunque, la libertà a chi?! Il re è nudo e l’inganno facilmente scoperto! I falsi paladini della libertà sono autentici dittatori che cercano di imbellettarsi e mascherarsi per non essere riconosciuti nella loro vera natura.
Sappiamo bene che per sfondare il muro della opposizione popolare agli OGM, le grandi industrie interessate sono disposte a pagare bene, in un primo tempo, quegli agricoltori che si prestano al gioco (salvo spremerli successivamente). Per questo motivo è bene che teniamo fermo anche il principio che a fronte di un’alta remunerazione promessa per poco tempo, dovranno pagare ingenti danni arrecati agli altri coltivatori in caso di contaminazione.

Le industrie degli OGM hanno svolto presso le istituzioni europee una tenace, costante ed incalzante azione di promozione dei propri interessi, che ha portato dapprima alla approvazione delle disposizioni sulla cosiddetta “coesistenza” e poi alla recente disposizione dello 0,9% all’interno della nuova legge europea sul biologico. Certamente i mezzi finanziari e di corruzione non mancano per proseguire nella conquista e distruzione del mondo naturale a favore del monopolio OGM; corruzione che si spinge verso i politici, le istituzioni, i mass media, il mondo accademico e della ricerca scientifica, verso gli pseudo-scienziati, che invece della verità, della precauzione e dell’interesse generale, cercano successo e denaro.

UN MECCANISMO DIABOLICO: I ricercatori delle multinazionali degli OGM “sparano” dentro alle cellule di una pianta alcune sequenze di DNA prese da un altro tipo di organismo (per esempio da un batterio). La pianta sarà così modificata geneticamente perché costretta ad ospitare sequenze di DNA ad essa estranee. Una volta che queste sequenze sono entrate la pianta rimane modificata per sempre. Questa modifica viene brevettata. Supponiamo che, per esempio, alcune varietà di mais molto valide e produttive vengano modificate geneticamente e brevettate (e lo stesso gioco si può fare con qualsiasi tipo di pianta). Con il diffondersi della pianta modificata e con la contaminazione della impollinazione, attraverso vento o insetti, nel giro di alcuni decenni le piante non modificate non esisterebbero più e piante prima naturali, a disposizione di tutti, diverrebbero di esclusiva proprietà di poche multinazionali. Normalmente da migliaia di anni gli agricoltori hanno potuto tenere le loro sementi e riseminarle nei loro campi. Ma con la trappola mortale degli OGM non sarebbe più possibile. La pianta geneticamente modificata è di esclusiva proprietà della multinazionale che l’ha brevettata. Negli Usa e in Canada sono successi molti casi in cui gli agricoltori contaminati che hanno riseminato le loro sementi sono stati denunciati e costretti a pagare multe salate perché avevano seminato un seme modificato geneticamente senza aver pagato la tassa al brevetto. Ancora una volta al danno della contaminazione segue la beffa di non poter più usare le proprie sementi e, addirittura, di dover pagare delle panali, per essere stati inquinati! Se la manipolazione genetica andasse avanti, il mondo naturale diventerebbe di proprietà esclusiva di poche multinazionali!! Come chiamare tutto questo se non il dominio del “diavolo” più terribile all’interno della mente e della coscienza dell’uomo?

PORTE APERTE AGLI OGM SULLA NOSTRA TAVOLA. Per quanto riguarda il fronte della coltivazione, come abbiamo visto, l’attacco Ogm alla natura e all’Europa libera, è avvenuto attraverso le disposizioni sulla coesistenza e la modifica della legge sul biologico. Ma ciò non basta. Anche sull’importantissimo fronte del consumo occorreva dar modo alle varie multinazionali di poter intanto immettere sul mercato europeo le loro derrate OGM prodotte già in varie parti del mondo, come, per esempio, negli USA, in Argentina, Brasile, India, e altrove. Questa già enorme diffusione di alcune piante modificate geneticamente (soia, mais, colza, cotone ed altre) si giustifica solo con la disinformazione sui presunti vantaggi e sulla minimizzazione dei rischi, oltre che sulla corruzione. In ogni caso l’apertura normativa europea ha già prodotto fatti gravissimi anche sul fronte del consumo.
Già nel settembre del 2003 il parlamento europeo ha approvato un regolamento con il quale si ammette l’uso di ingredienti OGM per la produzione di alimenti per l’uomo e per gli animali, con l’obbligo di dichiarare in etichetta questa caratteristica e permettendo di non indicare nulla nel caso in cui la presenza OGM nell’ ingrediente sia inferiore allo 0,9%!
Ma soprattutto già da molto tempo i nostri governanti hanno permesso che, in sordina, gli OGM fossero quotidianamente sulle nostre tavole, senza che noi lo sapessimo, perché soia e mais geneticamente modificati sono stati e sono quotidianamente usati per l’alimentazione animale, senza che ciò sia vietato o che debba essere dichiarato. Così la carne che mangiamo e i latticini che consumiamo possono facilmente provenire da animali che sono stati nutriti anche con soia o mais OGM e anche in percentuali molto alte, senza che noi possiamo saperlo, perché non c’è alcun obbligo di indicazioni in etichetta né obbligo di tracciabilità! Incredibile! Evviva alla morte della libertà di scelta e della democrazia!!

PERCHE’ NO AGLI OGM.
Perché siamo così contrari agli OGM?
Perché la manipolazione della struttura basilare della vita -geni e DNA- non può che essere estremamente pericolosa, nel lungo termine, e affrontabile solo con infinite precauzione e non certo al fine di conquistare il dominio commerciale sul mondo. Perché pensiamo che la diffusione di colture e alimenti OGM possa essere un problema di una gravità senza precedenti, per la vita futura sulla terra, e perché chi la promuove, come valori reali, al di là della propaganda strumentale, ha solo il potere e il profitto, cioè non valori ma disvalori.
Perché trasferire frammenti di DNA da una specie naturale ad un’altra, con mezzi artificiali, senza sapere che risultati possono derivarne nel lungo termine e prendere questi esperimenti come base dell’alimentazione umana di massa ci sembra pura follia e delirio gratuito di onnipotenza.
Abbiamo già sperimentato il caso del grano duro Creso, che è stato prodotto in Italia per lungo tempo e viene ancora prodotto. Era stato ottenuto per mutazione da raggi gamma prodotti da scorie nucleari. Ora, dopo 4 decenni di produzione e commercio, si ha il forte sospetto che rappresenti una delle cause principali del grande aumento dei casi di celiachia. L’organismo umano tende ad essere intollerante nel lungo termine a ciò che viene manipolato artificiosamente! Per fortuna!
Che garanzie abbiamo che gli OGM non scatenino, nel lungo termine, allergie, tossicità, forme incontrollabili di tumori e quant’altro?
Siamo contrari perché non si tratta più soltanto di applicare un principio di precauzione, che già da solo escluderebbe in modo categorico la coltivazione e il consumo di OGM, ma abbiamo ormai la certezza della pericolosità e nocività degli OGM (vedi prossimo titolo).
Siamo contrari perché tutte le prerogative positive che vengono propagate di volta in volta dalle industrie degli OGM si sono rivelate sempre un falso alla prova dei fatti ed hanno avuto solo un valore puramente pubblicitario e propagandistico. Di fatto si hanno maggiori costi di produzione, effettivo maggior uso di pesticidi (vedi, per esempio, il massiccio aumento dell’uso del glifosfato, estremamente tossico), minore produzione, minor prezzo unitario, minor reddito e grossi problemi legali con gli agricoltori vicini. Quindi, in compenso agli enormi pericoli, non abbiamo, e neanche ci interessano, vantaggi reali di nessun genere, ma ulteriori e notevoli svantaggi.

Siamo contrari perché è un falso scandaloso che gli OGM possono aiutare a risolvere la fame nel mondo. E’ esattamente vero il contrario. Il mercato dei semi e degli alimenti nelle mani di poche industrie fa aumentare la fame nel mondo, che dipende soltanto da motivi politici, di potere e di sistema, che sono accentuati dal modello che le grandi imprese degli OGM tentano di imporre.
L’introduzione degli OGM in India ha portato già al suicidio di 250.000 persone!
Siamo contrari agli OGM perché siamo contrari ai brevetti sulla vita, sugli organismi viventi, che vengono concessi alle piante naturali manipolate.

Perché la manipolazione genetica distrugge la biodiversità naturale e altera per sempre le specie viventi naturali, comprese quelle microbiche che stanno alla base della vita.
Perché l’agricoltura biologica, che rappresenta il passato millenario e il futuro della produzione degli alimenti e della cura dei territori, viene distrutta dalla manipolazione genetica. Perché anche l’agricoltura convenzionale viene distrutta dagli OGM. Non tutto ciò che si può fare è buono e da farsi!
Perché l’uomo vive all’interno di una catena biologica che comprende il minerale, il vegetale e l’animale e quindi una manipolazione su uno degli anelli della catena si traduce in una manipolazione irreversibile su tutti gli anelli della catena. Manipolata la pianta è manipolato anche l’animale che se ne nutre e l’uomo che si nutre sia di piante che di animali e il terreno che vive in scambio simbiotico con la pianta e i microrganismi. E’ manipolata tutta la vita. Che conseguenze avranno le manipolazioni geniche che entrano nell’uomo attraverso le manipolazione delle piante e degli animali che se ne nutrono e del terreno che riceve e assimila tutti i resti delle piante?
Perché la manipolazione viene introdotta anche con l’inganno nei cibi ed è contraria ad ogni elementare diritto di scelta sulla propria alimentazione. Ora, per esempio, quando consumiamo carne non sappiamo se l’animale si è nutrito o no di mangimi contenenti Ogm.

Perché è nettamente contraria agli interessi economici degli stati europei e dei loro agricoltori.
Perché si incomincia col manipolare poche piante in pochi modi e poi non si sa dove si può andare a finire, nel campo potenzialmente sconfinato della manipolazione genetica.
Perché la manipolazione genetica può portare non solo a danni fisici, ma ancor più a danni nelle parti costitutive “sottili” dell’uomo. Quali influssi si avranno nel lungo termine sul sistema immunitario? Che influssi si avranno nella capacità di pensiero libero, nei campo dei sentimenti e delle emozioni, nel campo degli impulsi liberi della volontà? Chi può quantificare questi aspetti? Manipolare la base della vita e imporne i risultati come alimentazione dell’uomo è un’impresa della massima pericolosità e del maggior rischio per l’uomo e per la vita sul pianeta. Si può usare l’immagine della roulotte russa. Si carica però il pallottoliere non con una sola pallottola ma con tutte tranne una, poi si gira il pallottoliere, si punta alla tempia e si spara. Sarà andata bene?!
Perché non vogliamo essere, né noi né i nostri figli la cavia di esperimenti senza via di ritorno.
Perché l’avvio della manipolazione genetica potrebbe diventare la più grande emergenza del mondo attuale, più della fame nel mondo, più della distruzione ambientale, più dell’inquinamento da radioattività, più delle guerre, per le conseguenze imprevedibili e SENZA RITORNO, su tutte le generazioni future!!

DANNOSITA’ DEGLI OGM.
E’ stata riportata sulla stampa proprio di recente (Espresso n.5 del 2009), la seguente notizia: “I ricercatori della facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Vienna hanno dimostrato, in un voluminoso rapporto, che alimentando topine di laboratorio incinte con una dieta in cui un terzo delle calorie deriva da mais geneticamente modificato (in particolare l’esperimento è stato condotto su alcune varietà della Monsanto), nascono neonati con un basso peso e a dimensioni ridotte della prole. L’accusa dei ricercatori viennesi è ripresa e collegata ad altri dati sugli OGM nel libro Genetic Roulette”, di Jeffrey Smith, capo dei programmi alimentari dell’Institute for Responsible Technology (www.responsibletechnology.org ). Il saggio documenta ben 65 rischi per la salute emersi in animali nutriti con vegetali Ogm, tra i quali l’aumento di mortalità (anche di 5 volte) neonatale, basso peso dei neonati, sterilità maschile e femminile, danni al DNA”
Sull’opuscolo “Gli OGM opportunità o rischi?” pubblicato di recente dalla Regione Marche si trova il seguente testo
«Uno studio di Arpad Pusztai, ricercatore al Rowett Institute di Aberdeen (Inghilterra), già nel 1998 ha riscontrato marcate differenze a livello immunitario in topi nutriti con patate OGM.
Stessi risultati di modificazioni di cellule epatiche e pancreatiche in topi alimentati con soia OGM si sono evidenziati da uno studio pubblicato nel 2002 su autorevoli riviste scientifiche da una ricercatrice dell’Università di Urbino (Malatesta M. Istituto di Istologia Università di Urbino – “Ultrastructural morphometrical and immunocytochemical analyses of hepatocyte nuclei from mice fed on genetically modified soybean”).
Una ricerca della stessa multinazionale biotech Monsanto (i cui esiti sono sfuggiti al controllo ed sono stati resi pubblici nel giugno 2005), ha riscontrato reni più piccoli del normale, diversa composizione del sangue e altre anomalie fisiche in topi alimentati con mais OGM.»

Nel libro “I semi del dubbio” sono riportati vari esempi di osservazioni che testimoniano come, sia gli animali d’allevamento che quelli selvatici, quando hanno possibilità di scelta non mangiano le colture OGM e vanno su quelle ogm free, anche se più lontane. Nello stesso libro si trova questa frase “Gli allevatori di maiali dell’Iowa, da quando hanno iniziato a usare mais Bt come mangime, hanno avuto una grave riduzione nei tassi di fecondazione.”
E’ stato dimostrato che il mais Mon 863, pur autorizzato, non è adatto al consumo per i problemi di tossicità al fegato e ai reni (http://www.disinformazione. it/ogm_vigilanza.htm). E’ stato anche dimostrato che ratti nutriti con grano geneticamente modificato sviluppano anomalie agli organi interni (http://www.rfb.it/csa/links/ archivio/monsanto- studiosegreto.htm). Ma gli studi che dimostrano la pericolosità degli Ogm sono ormai innumerevoli e questa lista, ricavata con una brevissima ricerca, potrebbe essere molto più lunga.

LE NOSTRE PROPOSTE
In premessa diciamo che riteniamo positiva qualsiasi iniziativa che dia un contributo alla lotta contro la coltivazione e il commercio di OGM. Da parte nostra facciamo proposte e richieste ai vari soggetti concreti che sono coinvolti nella vicenda degli OGM.
A tutti gli organismi dell’Istituzione europea (commissione, parlamento, ecc) chiediamo di tornare indietro sulle decisioni prese favorevoli agli OGM e di fare in modo che i territori europei siano OGM free. Ai parlamentari europei chiediamo che contribuiscano a far approvare delle disposizioni che proibiscano la coltivazione, su tutto il suolo europeo, delle piante modificate geneticamente, tranne che in particelle limitate e controllate ai soli fini di ricerca. Analogamente devono essere proibiti l’importazione e il commercio di alimenti ogm o contenenti ingredienti provenienti da organismi e piante GM. Chiediamo anche che venga abolita la ridicola norma che tollera una contaminazione OGM sui prodotti biologici e che invece vengano stabilite pene pecuniarie severe per chi contamina le altre colture.
Plaudiamo alla recente decisione del Consiglio UE che ha confermato la moratoria sul mais Mon810, nonostante la protervia della Commissione.
Allo Stato italiano chiediamo di difendere la nostra agricoltura dall’introduzione delle coltivazioni GM e la nostra alimentazione di qualità dall’ingresso dei prodotti GM o da essi contaminati (qui occorre una legge che si basi sul fatto che la liberta’ di commercio deve venire dopo la sicurezza alimentare e sanitaria).
In primo luogo chiediamo la proibizione totale per la coltivazione di piante ogm, anche al fine di difendere le caratteristiche di qualità del cibo made in Italy, non accettando quindi di dar luogo a disposizioni sulla cosiddetta “coesistenza”, perché non idonee al territorio italiano e alla storia, alla cultura e all’economia del cibo italiano. Per eventuali e non auspicate disposizioni di coesistenza chiediamo comunque che il limite di contaminazione europeo dello 0.9% sia abbassato per lo stato italiano allo zero % o al limite di rilevabilità degli strumenti, che attualmente sembra essere dello 0,1%, prevedendo pene pecuniarie severe verso i contaminatori.
Sul fronte del consumo chiediamo, come minimo, l’immediata tracciabilità dei mangimi OGM sulla filiera zootecnica. Per non far scomparire la libertà di scelta al consumo, chi ha usato mangimi contenenti OGM sia obbligato a dichiararlo sulla carne degli animali che se ne sono nutriti e sui latticini di loro provenienza. Tuttavia, per evitare questo ulteriore costo e complicazione, in via prioritaria chiediamo che vengano del tutto proibiti i mangimi contenenti OGM.
Siamo grati all’attuale ministro dell’agricoltura Luca Zaia, che a più riprese ha mostrato di essere contrario alle coltivazioni e ai prodotti GM. Speriamo, anche per suo tramite, in una legge nazionale contraria agli ogm o che comunque renda di fatto impossibili le coltivazioni GM, e speriamo anche in una sua azione di contrapposizione verso l’attuale indirizzo della commissione europea, in modo che si giunga ad un cambiamento di orientamento, ad una difesa dell’ agricoltura europea e ad una vera tutela dei consumatori e della vita futura sulla terra, proibendo la coltivazione e il commercio di alimenti ottenuti con il contributo della manipolazione genetica. Abbiamo la speranza che tutti gli uomini dell’attuale e dei futuri governi vorranno difendere, valorizzare e contribuire ad incrementare, l’eccellenza italiana nel settore agricolo e alimentare, invece di distruggerla a favore di poche multinazionali estranee al nostro paese.
Alle Regioni italiane chiediamo di non accettare i diktat dell’Unione europea. Le regioni hanno tutti i motivi e tutti gli obblighi morali, per non accettare i diktat dall’alto. L’agricoltura è di competenza delle regioni, così come la sanità pubblica. Chiediamo di non lasciarsi, a nessun titolo, espropriare delle proprie funzioni e di utilizzarle per mettere al bando gli OGM, sia alla produzione che al consumo, così come ha fatto la nostra regione (ed altre 10 regioni italiane), anche se l’unione europea si è arbitrariamente opposta alla sua libera legislazione.
A tutte le regioni chiediamo di aderire alla Rete delle regioni d’Europa OGM-free (http://www.gmofree-euregions. net:8080/servlet/ae5Ogm) ed esprimere, per questo tramite, forti opposizioni ad ogni iniziativa legislativa pro OGM, a qualunque livello avvenga. Chiediamo inoltre di farsi promotrici della registrazione di marchi OGM-free per tutte le produzioni regionali. La nostra Regione prevede già il marchio QM Qualità Marche, che fra le sue norme ha anche quella di vietare l’utilizzo di OGM in tutte le fasi del processo produttivo.
A proposito della Regione Marche, ringraziamo l’assessore all’agricoltura Paolo Petrini e il presidente dell’assemblea legislativa Raffaele Bucciarelli che nel recente convegno ” gli OGM: dalla contaminazione accidentale ai distretti free”, tenutosi a Loreto il 27 marzo 2009, si sono espressi con decisione per una politica contraria agli ogm. Ma crediamo che tutta la giunta sia parimenti da ringraziare.
Alla Conferenza Stato-Regioni, che dovrebbe stabilire linea guida per la coesistenza, chiediamo di affermare il principio che le Regioni sono sovrane nel poter decidere di proibire la produzione e il commercio di organismi geneticamente modificati, seppur all’interno di una legislazione quadro nazionale leggera, che vada nella stessa direzione.
Ai Comuni chiediamo di aderire alla rete dei Comuni antitransgenici. (http://www.rfb.it/comuni. liberi.ogm/default.htm) ed opporsi ad ogni coltivazione ogm sul loro territorio, creando dei distretti OGM-free
A tutti i partiti politici e ai loro responsabili chiediamo di farsi portatori della sensibilità e della cultura contraria alla manipolazione genetica. Questo tema non è né di destra, né di sinistra, né di centro, ma universalmente valido per garantire una vita di qualità alle generazioni future.

Alle Aziende “Unità salitaria locale” chiediamo iniziative anti Ogm per fini precauzionali sulla salute pubblica.
A tutte le Associazioni degli agricoltori chiediamo una azione informativa e divulgativa contraria alla introduzione degli OGM e favorevole ad una cultura ecologica e di rispetto per la natura. In caso di necessità, chiediamo la promozione e il sostegno ad iniziative volontarie degli agricoltori per la creazione di distretti ogm-free, in collaborazione con le autorità locali.
A tutte le Associazioni degli agricoltori biologici chiediamo una costante e tenace azione anti ogm a tutti i livelli, non solo perché ne va della tutela delle produzioni biologiche e convenzionali, ma anche per la difesa di una vita di qualità per le generazioni prossime e future.

Proponiamo che le associazioni si facciano promotrici di azioni incisive contro la coltivazione e il commercio di piante e prodotti GM, senza escludere, per il futuro, il boicottaggio delle leggi ingiuste e anche il boicottaggio del marchio bio della UE, se necessario. Oggi la contraddizione principale non è più fra il biologico e il chimico, ma fra ogm e non ogm.
A tutti gli agricoltori, biologici e convenzionali, chiediamo una netta opposizione alla coltivazione di piante geneticamente modificate.
A tutti i negozi, sia specializzati in prodotti biologici che in prodotti convenzionali, o a vendita mista, proponiamo che incomincino ad esporre cartelli con scritto “Accettiamo e vendiamo solo prodotti garantiti senza tracce di OGM”. Consigliamo inoltre l’esposizione del logo “Cibo OGM? NO grazie!”, analogo al logo “Energia nucleare? No grazie”, scaricabile a questo link http://www.ciboogmnograzie.it/marchio.shtml

Ai consumatori associati, infine, proponiamo di far sentire la loro voce anti manipolazione genetica e di fare grande attenzione ai prodotti che mettono nella loro borsa della spesa, soprattutto se trattasi di prodotti animali.
UNA NUOVA CONCEZIONE DEL POTERE. In sintesi affermiamo e proponiamo la tolleranza zero, non solo verso le coltivazioni e i prodotti GM, ma anche verso tutti quei funzionari, politici e istituzioni, europee e non solo, che si fanno ricattare dalle istituzioni del commercio internazionale, non elette da nessuno ai compiti che si arrogano, e che cercano di far prevalere interessi particolari egoistici di pochi sugli interessi generali. E’ ora di non tollerare più che poche persone, sottoponibili e sottoposte ad azioni di lobby e di corruzione, possano decidere quello che noi, i nostri figli e i figli dei nostri figli potranno portare sulla propria tavola. Occorre sviluppare e affermare una concezione e una prassi in cui il potere decisionale stia in basso e in cui ciò che viene delegato in alto non sia un potere ma un servizio, alla volontà popolare liberamente espressa.

Perché non facciamo un referendum su chi è favorevole e chi è contrario agli OGM? Nonostante tutta l’accurata, mirata e costante propaganda sui mass media, nonostante tutti i mezzi finanziari a disposizione, nonostante la corruzione indotta su funzionari e pseudo-ricercatori accondiscendenti, il risultato sarebbe sicuramente nettamente contrario agli OGM.
E’ contro ogni principio di vera legalità che la Commissione europea imponga agli stati e alle regioni, di stabilire obbligatoriamente delle norme sulla coesistenza. Le regioni devono poter avere la piena libertà di proibire la coltivazione e il consumo di organismi che ritengono dannosi in vari modi all’interesse dei cittadini del proprio territorio.
Occorre stabilire una democrazia vera al posto della dittatura dei pochi sui molti. Non deve essere l’Unione Europea che delegittima le giuste decisioni delle Regioni, ma le Regioni che delegittimano l’Unione Europea e le prassi verticistiche ed autoritarie su cui si basa. In generale noi siamo pienamente per l’ Unione Europea, ma siamo anche contro questa Unione Europea verticistica. Occorre una nuova Carta costituzionale che ristabilisca settore per settore le competenze e le responsabilità. Tutto ciò che può essere ben gestito a livello regionale, sia gestito sotto la responsabilità delle regioni. Solo ciò che, per essere ben gestito, deve essere affrontato a livelli territoriali più alti, sia delegato verso l’alto, verso gli stati e l’unione, ma sotto il controllo dei deleganti e non viceversa. Le strutture di livello superiore devono essere di servizio e non di arbitrario potere. Il potere deve stare in basso ed essere delegato dal basso in alto e non viceversa.

Il problema degli OGM è sostanzialmente un problema di libertà e di mancanza di vera democrazia, che a sua volta è un problema di concentrazione di denaro e potere in poche mani. Se solo si risolvesse questo problema, della concentrazione di denaro e ricchezza in poche mani, si risolverebbero automaticamente la gran parte dei problemi sociali.
La Commissione europea vorrebbe togliere agli stati e alle regioni la libertà di decidere il proprio modello produttivo, la libertà di determinare la qualità delle proprie produzioni agricole e alimentari, la libertà di mettere in atto le precauzioni sulla salute dei propri cittadini. L’imposizione dall’alto della coesistenza fra colture tradizionali e OGM, lede l’autonomia e la sovranità regionale nella maggior parte dei campi di propria specifica competenza.

In Italia è stata approvata di recente una legge sul “federalismo”, che ha ancora bisogno di varie altre norme per divenire operativa. Ma a tal proposito noi domandiamo: di quale stupido ed inutile federalismo si sta parlando, finché la Commissione europea lede totalmente l’autonomia regionale nella maggior parte dei campi di competenza basilare delle regioni?!
La nostra regione (come altre) ha promulgato già nel 2005 una legge che vieta la coltivazione e il commercio di prodotti OGM ed ha anche speso notevoli risorse nel definire e registrare un marchio Qualità Marche, caratterizzato anche dalla assenza di OGM, ma la Comunità Europea vorrebbe arbitrariamente vanificare tutto questo dall’alto. Ci domandiamo se questa prassi debba essere accettata o se piuttosto non vada strenuamente combattuta e boicottata per l’interesse collettivo!

Cooperativa agricola “La Terra e il Cielo”
agricoltura biologica senza OGM dal 1980
e, possibilmente, fino al 4017 e oltre!

Per contatti e considerazioni sul testo: info@laterraeilcielo.it

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