I giudici della seconda Corte d’Appello di Milano hanno confermato la condanna a 4 anni di reclusione, di cui tre coperti da indulto, per Silvio Berlusconi, accusato di frode fiscale nell’ambito del processo sulla compravendita dei diritti tv Mediaset
I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno respinto la richiesta di sospensione del processo Mediaset avanzata dai legali di Silvio Berlusconi, e hanno disposto “il procedersi oltre”.
I giudici della Corte d’Appello, nel respingere la richiesta avanzata dai legali del Cavaliere di fermare il processo, in attesa della decisione della Consulta sul conflitto di attribuzione, hanno ritenuto “che non si tratta di sospensione necessaria” e che comunque “la pronuncia della Corte Costituzionale non è decisiva”.
La Corte in questo modo ha così accolto la tesi del Pg, l’avvocato generale Laura Bertolé Viale, che nell’opporsi all’istanza dei difensori aveva spiegato che se la Consulta “riterrà fondato”, il conflitto annullerà solo alcune parti del processo che verranno poi sanate in sede di giudizio davanti alla Cassazione. Ora è in corso l’arringa della difesa dell’ex manager Gabriella Galetto, uno degli imputati.
A chiedere la sospensione del dibattimento e anche dei termini di prescrizione era stato l’avvocato Piero Longo, uno dei due difensori di Silvio Berlusconi. Il legale aveva spiegato che secondo notizie di agenzia, la Corte Costituzionale, che aveva trattato la questione in una udienza pubblica lo scorso 23 aprile, è in “riserva” e che “la decisione sarà depositata entro giugno”. Pertanto il difensore ha chiesto ancora una volta di fermare il processo già bloccato prima per via delle elezioni, poi in attesa della decisione della Cassazione sull’istanza di rimessione avanzata dal cavaliere, respinta l’altro ieri. L’avvocato Longo, nel chiedere lo stop, ha sottolineato che qualora la Consulta dovesse ritenere fondato il conflitto, “il lavoro di questa corte sarebbe inutile”.
fonte. ANSA
AUTORE. Altre Fonti
Non si farà neanche un giorno, adesso ci sarà la sentenza della cassazione e come per magia Nitto Palma è presidente della commissione giustizia…
….e Matteoli alle comunicazioni. Ed aveva provato a metterci Romani. A riprova, come se non bastasse, che le priorità del Cavaliere sono i suoi processi e le sue TV. Solo i dieci milioni di italiani che ancora lo votano non l’hanno capito..
Ha tutto ciò che gli serve in mano, per inquinare la giustizia, per distorcere le informazioni, il potere politico economico per aumentare la pressione sul popolo e tenerlo fuori dall’area politicha perchè troppo impegnato a sopravvivere; Sono nuovamente tutti lì, lo sapevo da un pezzo, non volevo crederci; Insomma la dittatura del liberalismo è un dato di fatto.
Riuscirà il liberalismo del PdL a privatizzare anche la giustizia?
Come dici scusa? Ah, ci sono già riusciti…