- SIGNORA MIA…..QUANTE ZUCCHE VUOTE
- Buuuuuuh!!!!
- Ah! Aiuto!!! Oh è lei! Signora mia, che spavento mi ha fatto prendere! Ma cosa le salta in mente? Le sembra il caso di andare in giro così conciata alla sua età? Le sembra bello attentare in questo modo alla mia vita?
- Oh ma quante storie, è solo un innocente travestimento…sto preparandomi per Halloween.
- Per cosa?
- Per quella festa eccitante che si celebra fra il 31 ottobre e il 1° novembre.
- Ah, per Ognissanti!
- No, per tutti i diavoli!
- Signora mia,mi creda, io le voglio essere amica, ma con tutta la buona volontà, proprio a volte non la capisco.
- Eppure è molto semplice, mi sto preparando alla festa di Halloween, quella dei fantasmi, dei gatti neri e di Jack- O’-Lantern che è stata sospinta da qualche anno alle nostre latitudini dalle professoresse d’inglese.
- Terribile!!!
- Le professoresse d’inglese vero? Eh, lo so…per non parlare poi delle maestre “d’inglese”…
- Ma no, ma che ha capito? terribile questa festa; da qualche anno è arrivata prepotentemente da chissà dove, nessuno ne sa niente eppure tutti indossano maschere e travestimenti terrificanti e fanno una baldoria insensata ululando frasi incomprensibili.
- Signora mia qui si sta esagerando, una festa è una festa, i ragazzi si divertono, importano mode e gusti da ogni dove.
- Già, i gusti…io mi ricordo il gusto magnifico e consolante della frutta di pasta di mandorla fatta in casa che mia nonna nascondeva sotto i letti e negli armadi la notte del primo novembre; ci svegliava poi,noi bambini, con aria misteriosa e trionfante, gridando “susitivi, susitivi, circamu soccu purtaru li morti”
- Ha visto che è la stessa cosa? Anche adesso si fa festa coi morti, i fantasmi, i gatti neri e i diavoli; il punto è che lei,per partito preso, si rifiuta di adeguarsi! È allarme vecchiaia, Signora mia: lei è entrata in quella fase della vita in cui si criticano a tutti i costi i giovani e le novità.
- Ma lei si sbaglia, signora; erano morti buoni, affettuosi, erano i nostri morti: gli zii, i nonni, le persone di famiglia che continuavano a frequentare le nostre case per fare gioire i bambini della loro gente che poi la mattina del due novembre venivano condotti in serena passeggiata al cimitero col vestitino buono per ringraziare i defunti dei doni che avevano trovato nascosti per la casa. Non spettri spaventosi, non larve dannate; quando ero bambina io noi piccoli eravamo protetti dalla vista di qualunque cosa potesse non dico spaventarci, ma turbare minimamente la nostra innocenza serena.
- Me le ricordo anch’io le passeggiate al cimitero con le scarpette nuove, quelle di “pelle lucida”…mi facevano baciare la foto del bisnonno e ci posavo i fiori…che nostalgia…ho paura di avere proprio ragione, Signora mia, stiamo invecchiando, ahimè.
- Le assicuro mia cara che sento ancora milioni di anni luce fra la mia vita e quell’invenzione della letteratura chiamata senilità; piuttosto non capisco come si possa provare attrazione per maschere e travestimenti tanto mostruosi, per feste così lugubri, atmosfere di gotico di plastica davvero di cattivo gusto; ma a lei, scusi, come le viene in mente? Da dove salta fuori questo Halloween e tutte queste cucurbitacee piene di buchi?
- Voi mia cara avete una cultura troppo limitata e fatta in casa. È una festa di origine celtica.
- Mi consola molto il fatto che almeno non sia in celtica, così almeno possiamo essere sicure!
- Santa pazienza! I Celti erano un antico popolo dell’Europa centro-occidentale e le origini di Halloween, appunto, risalgono all’epoca in cui l’Irlanda era dominata dalla cultura celtica. Per loro l’anno nuovo cominciava il 1°novembre, il giorno di Samhain, signore della morte e principe delle ttenebre.
- Ora, a parte il fatto che, come donna mediterranea, sono molto meglio disposta a celebrare il Signore della vita e della luce, mi spiega cosa c’entrano le cucuzze intagliate?
- Oh, quello è il simbolo di Halloween, si chiama Jack-O’-Lantern.
- E cu è?
- Era un fabbro irlandese; un alcolizzato, un’animaccia nera carica di peccati che ha fatto perdere la pazienza pure al diavolo e, siccome non ha trovato posto neanche all’inferno, vaga ancora con una candela accesa dentro una zucca vuota in attesa del giorno del giudizio.
- Mah, io continuo a pensare che tutto questo non c’entri nulla con noi, con la nostra festa di Ognissanti, col nostro modo amorevole di commemorare i defunti…
- Signora si aggiorni, anche le festività vanno verso la globalizzazione
- Mi pare francamente una sciocchezza, l’ennesima truffa in cui stiamo cadendo a piè pari, vittime di un malinteso senso di modernità e americanesimo che ci fa perdere di vista la nostra essenza…
- Ora sta esagerando; dia retta a me si compri un costume da strega, magari con lo spacco, venga anche lei ci sono tanti locali dove si festeggia la cosa…ha visto com’è intrigante il rossetto nero? Vuole davvero rinunciare a questo sexi-noir?
- Mah, quasi quasi…devo portare una zucca vuota?
- No, non occorre, di zucche vuote ce ne sono quante ne vuole da queste parti, ci sono più zucche vuote in giro che granelli di sabbia sulle spiagge.
- Si però, io insisto, cosa c’entra Halloween a Castelvetrano? Non si intona col sole, coi colori brillanti e profumati della “martorana”, col profumo dell’olio, con l’azzurro del mare…
- Ha detto il mare, signora? Cosa c’entra adesso il mare?
- Il mare è all’origine di quel sale che forse un giorno condirà tutte queste zucche vuote, che renderà meno insipide e sbiadite le nostre tradizioni, quelle autenticamente nostre: solo gli alberi di plastica non hanno radici.
- Ma basta Signora mia, basta! Allora viene con me alla festa? Ci saranno diavoli e stregoni interessanti,sa?
- Bhè allora in questo caso…
ANNA GELSOMINO
AUTORE. Altre Fonti
Trick or Treat?
I miei figli andranno per le strade vestiti da frankenstein e da strega, busseranno alle porte chiedendo i dolcetti oppure facendo scherzetti con le bombette. Dipende.
Si divertiranno a raccogliere le caramelle e alle reazioni della gente che aspetteranno, come ogni anno, la visita dei bimbi.
Non e’ la festa della paura che fa paura, credo invece che serva ad esorcizzare la paura immaginaria dei “mostri” scherzandoci su’ vestiti proprio da mostri.
Le tradizioni bisogna tenercele strette perche’ parte della nostra identita’ che ci differenzia da altre culture rendendoci unici.
Quindi il giorno dei morti e’ bene differenziarlo dalla festa celto-pagana e non sostituirla. Perche’ non avere tutt’e due? Globalizzazione intelligente il meglio di tutto senza rinunciare al nostro.
Ricordare i nostri cari con la squisita martorana e divertirci un po’ giocando con i mostri, feste e caramelle.
Have a great Halloween!
…. grazie anna dell’articolo, del profumo di “marturana” che è arrivato nelle nostre case …. sono queste le nostre radici…. mi sono commossa al ricordiìo di mia nonna “..la nonna pitrina” che aspettava i suoi 14 nipoti la vigilia di Ognissanti … 14 cesti di frutta marturana , pupi di zuccaru, castagni e noci, cunfettu e nuci….. tutti rigorosamente nascoti negli armadi, sotto i letti … era un momento così bello che si è scolpito nella mia memoria ed è divenuto oramai indelebile…. ho ripetuto per anni con i miei figli questa tradizione bellissima della nostra terra …. e sarebbe bello (scusate la presunzione ma anche educativo…) che anche i giovani genitori lo facessereo con i loro figli piuttosto che comprare vestiti di carnevele in anticipo… non ho nulla contro halloween ma mi sembra che non ci azzecchi nulla con la nostra cultura meridionale coltiviamo le nostre radici piuttosto che quelle del vicino…. ti ringrazio ancora anna per questa spendida riflessione che hai voluto condividere con noi.
Brava Anna, come sempre un articolo ironico e intelligente. Ma quali cucuzzi, a mia mi piaci la Marturana…. Bellissimo !
grazie a Francesco e a Piera per il loro commento affettuoso e delicato. io nasconderò ancora marturana e scarpe nuove sotto il letto per i miei figli, la mattina del due novembre, e loro, per accontentarmi, cercheranno con impegno: e un modo di amarsi e di amare “quelli di là”