Avvicinare, dal punto normativo, il comparto pesca a quello delle unità di navigazione da traffico. Con questo obiettivo si è tenuto ieri, presso la sala conferenza dell’Ias-Cnr di Torretta Granitola l’incontro sul tema “Safe Sunstainable e legal fishing 2024”, organizzato dal Comando generale delle Capitaneria di porto insieme alle associazioni di categoria. La tappa di Mazara del Vallo è stata molto significativa nel panorama italiano, visto, soprattutto, la flotta peschereccia presente. I numeri del comparto pesca sono chiari: più di 4,5 milioni di unità nel mondo, 75 mila in Europa e 12 mila in Italia. Mazara è base di una delle flotte più numerose lungo lo Stivale. A intervenire ieri sono stati l’ammiraglio Luigi Giardino che guida il VI reparto dove da due anni è stato istituito la sezione “pesca”. Insieme a Giardino anche Francesco Cimmino, Mauro Colarossi, Emilia Denaro. A fare gli onori di casa il comandante della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo Raffaele Giardina e il vice Amleto Piccinno e Gemma Biondo dell’Ias-Cnr.
Il tema centrale è stato quella della sicurezza per i pescatori del Mediterraneo e come si possa garantire una gestione sostenibile della pesca che assicuri sia stock in buona salute che un settore redditizio. «Abbiamo discusso circa l’importanza di uniformarsi alle normative internazionali e alle convenzioni in materia quali il Cape Town Agreement, la STCW-Fishing e la Convenzione ILO C188, in corso di ratifica da parte dell’Italia, creando un momento di incontro con i vari soggetti coinvolti come le associazioni di categoria e gli enti istituzionali competenti – ha detto l’ammiraglio Luigi Giardino – il concetto di sicurezza si basa sostanzialmente su tre pilastri che sono la sicurezza dell’unità, la formazione del personale e le condizioni di vita e lavoro a bordo. Sono concetti che devono andare di pari passo e che il nostro Reparto sta proponendo di trattare il tutto come un unico “pacchetto”».
AUTORE. Redazione