Sul depuratore di Marinella di Selinunte botta e risposta tra gli onorevoli Cristina Ciminnisi (M5S) e Giuseppe Bica (FdI). L’onorevole di Fratelli d’Italia ha accusato la Ciminnisi del mancato contributo di 600 mila euro per il depuratore di Marinella di Selinunte. Per Bica, insomma, la collega pentastellata avrebbe bloccato, come prima firmataria, il contributo. «azione che ha penalizzato il territorio e che ora viene strumentalizzata politicamente. Ma non ci fermeremo: ho già avviato l’iter per ripresentare la proposta nella prossima finanziaria», ha detto Bica. Ma, secondo quanto afferma la Ciminnisi, le cose stanno diversamente: «Le dichiarazioni dell’onorevole Giuseppe Bica mi fanno sorridere – ha detto – la norma sul depuratore di Marinella di Selinunte è stata stralciata ieri dalla Presidenza dell’Ars (Fratelli d’Italia) dopo la conferenza dei capigruppo e non è mai arrivata né è stata votata in aula, perché tolta dal testo prima del voto e rimandata alla imminente manovra finanziaria». Per la Ciminnisi «il no a misure localistiche è stato deciso in quella sede alla presenza di tutti i gruppi parlamentari, compreso il suo (di Bica, ndr)».

E l’onorevole pentastellato aggiunge: «La polemica sul depuratore di Castelvetrano fa comodo alla narrazione politica di Bica, probabilmente per giustificare la sua incapacità di farsi valere all’interno della sua maggioranza, e per distrarre l’opinione pubblica dalla vera questione: il suo voto contrario e della maggioranza di centrodestra al mio emendamento (quello sì , votato dall’aula, con il suo voto palese contrario) a sostegno dei comuni ex EAS della provincia di Trapani; non di un singolo comune, ma di più della metà dei comuni della provincia in cui tutta la deputazione trapanese è stata eletta». Sul depuratore comunale di Marinella di Selinunte da tempo è necessario intervenire, così come per la via del Cantone, la strada che sta franando verso il mare. Di attivare la manutenzione sull’impianto se ne parla da tempo ma, al momento, nulla è stato fatto.

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