L’articolo di Elio Indelicato sul Giornale di Sicilia è apparso da subito molto lacunoso e pieno di contraddizioni. Su quando sia successo il fatto c’è un generico “primo pomeriggio”, ma nessuna data. Della turista “assaltata” c’è solo il nome e non si capisce che tipo di soccorso abbia prestato il signor Enzo Evola, visto che a tenere il capo sollevato alla donna caduta dalla bici era il marito e il Pronto Soccorso lo hanno chiamato i carabinieri.
Nulla viene scritto sui cani, conosciuti invece molto bene dal comune, che li aveva da tempo reintrodotti nel territorio dopo averli regolarmente sterilizzati e microcippati. Suona quindi molto lontana dalla realtà la dichiarazione di Alessandro Graziano che, dall’Ufficio Settore Pubblico del comune, dice di monitorare il territorio alla ricerca dei randagi.
Secondo l’articolo “l’assalto” sarebbe avvenuto di fronte al panificio. Ma la signora del panificio ci racconta che, dopo aver sentito un tonfo, si è precipitata fuori e ha visto la turista a terra. Sembra sia caduta dalla bicicletta, forse a causa di un pò di sabbia sulla strada. Dei cani però nemmeno l’ombra.
Dal Pronto Soccorso ci dicono che la signora Adriana Maria Coppens (non è stato difficile sapere anche il cognome) è giunta all’ospedale di Castelvetrano alle 18,36 in seguito, come da lei stessa dichiarato nei verbali, ad una caduta accidentale dalla bicicletta. Tutto questo il 4 giugno scorso.
L’articolo esce il 12 giugno, una settimana dopo il presunto assalto e il giorno dopo la cattura degli animali.
L’impressione che si tratti di una montatura comincia ad affacciarsi alla mente.
Dal canile ci dicono che hanno ricevuto dalla polizia l’ordine di andare a riprendersi i cani del porto, ma la storia dell’assalto ai turisti l’apprendono soltanto una settimana dopo dal Giornale di Sicilia. È dallo stesso giornale che apprende la notizia Salvatore, che da mesi si prende cura dei cani, collaborando con il canile che gli fornisce antipulci, croccantini ed altro.
Ma non è finita. C’è un particolare non indifferente: il 4 giugno 2008 i cani non si sono allontanati dalla vista di due persone che stavano trattando con la carta vetrata gli infissi della propria casa, proprio di fronte al porto. Una di queste due persone ero io. L’altra era mio padre.
Certo, è abbastanza singolare che il “soccorritore” Enzo Evola, presidente di “Event Sails Vela Club Selinunte” con sede proprio allo Scalo di Bruca, si indigni così tanto per un assalto di randagi che lui non ha nemmeno visto. Nell’articolo bufala infatti non c’è scritto che lui ha visto l’assalto, ma solo che la donna stava male.
Colpisce molto la dichiarazione dello strano soccorritore: “… Rovinare una vacanza a Selinunte per cinque cani randagi, che immagine turistica proietta?”.
Fino a tre giorni fa ci siamo tenuti una montagna di melma sulla spiaggia da quasi un mese (la solita pulizia del porto fatta d’estate), con un odore nauseabondo che, a seconda del vento, si poteva avvertire a centinaia di metri di distanza, ma l’intrepido soccorritore si preoccupa dei cani che rovinano l’immagine di Selinunte.
Intanto l’11 giugno scorso, alle sette e mezzo del mattino, i cani sono stati portati al canile. Messi dentro il furgone da chi se ne è sempre preso cura, proprio per evitare brutali accalappiamenti che neanche gli operatori del canile si sarebbero sentiti di fare.
È sicuramente vero che durante la stagione estiva la borgata marinara aumenta la sua popolazione, così come è capitato che i cani avessero abbaiato a qualche ciclista. I marinai stessi erano preoccupati che potesse succedere qualcosa e avevano già pensato di chiedere al canile di portarne via due (i più vivaci). Ma che avessero assalito (“tentando di azzannare”) una coppia di turisti, è proprio una notizia falsa.
Come mai?
Perché prendere in giro la gente e le forze dell’ordine, accusando ingiustamente degli animali?
Sarà colpa del giornalista? Del soccorritore? Della Polizia? Dell’Ufficio Settore Pubblico?
Ma no, niente di tutto questo. Sono sicuro che la colpa è di Adriana Maria Coppens che, avendo problemi con la lingua italiana, si sarà espressa male. Ci scommetto.
(Egidio Morici)
AUTORE. Egidio Morici