scacco matto mafiaPer vincere la guerra alla mafia io ho da suggerire una cura a lunghissimo termine: l’intervento dei maestri elementari. Io credo che siano i maestri elementari la nostra arma segreta, quelli che riusciranno, se riusciranno, a curare quell’analfabetismo morale, quel brodo di coltura da cui la mafia trae le sue linfe”, Gesualdo Bufalino

“Lezione di vita e di coraggio, questo è per noi il 23 maggio”. Gli studenti di I E e III M della scuola“ V. Pappalardo” elaborano un copione ricco di attività di lettura e scrittura creativa con riferimenti ad eventi di storia contemporanea per avvicinarsi meglio ai concetti di diritto, dovere, dignità, giustizia, principi questi che fanno della Costituzione un testo fondamentale per vivere bene con gli altri e diventare futuri cittadini.

Ventidue anni dopo le stragi di mafia del 1992, le idee di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino camminano davvero sulle loro gambe, lo testimonia anche l’impegno profuso dei ragazzi che hanno partecipato a scuola al progetto “Scacco matto alla mafia” promosso dall’ editore Navarra, che con il suo librettino, che è poi un racconto fantastico, ha permesso ai ragazzi di recitare un copione ragionando sulle principali tematiche di educazione alla Legalità. Lodevole iniziativa per ricordare ancora il giudice Falcone, altri magistrati e poliziotti.

Giornalisti come Giuseppe Fava che ci ricorda “ A che serve vivere se non c’è il coraggio di lottare” e poi ragazze, come Rita Atria di Partanna, uccisa perché collaboratrice di giustizia, e attentati a persone impegnate in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata. Ventidue anni dopo il ricordo è vivo e la lotta alla mafia continua anche tra i banchi di scuola .

È proprio a scuola che gli alunni con lo slogan “Non vogliamo uno Stato d’omerta’, vogliamo la nostra libertà” recitano una partita in cui si affrontano le pedine della criminalità e quelle della legalità, legalità che vuole essere vincente a tutti i costi facendo scacco alla mafia. Gli alunni immaginano di sapersi orientare in questo affascinante mondo frequentato da pedoni, torri, cavalli, alfieri, re e regine e gridano con forza“ no alla mafia e a coloro che ostacolano importanti espressioni e realizzazioni di legalità fra i cittadini” .

Lavoro di di impegno e partecipazione che aiuta i miei alunni a ragionare, a discutere, a riflettere sui valori sociali da perseguire e sulla coscienza civile da tenere sempre desta”afferma la prof. Francesca Mandina . Diciamo grazie all’ editore Ottavio Navarra e al Comune di Castelvetrano che ha acquistato per le scuole il libretto che abbiamo letto. “Può servire parlare di mafia , parlarne spesso, in modo capillare, a scuola: è una battaglia contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendera la dignità dell’ uomo per soldi”, Padre Pino Puglisi

Fonte : Prof.ssa Francesca Mandina

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