Costerà due miliardi di euro l’anno istituire il reddito minimo di cittadinanza in Italia.
Quella presentata dal Partito Democratico alla Camera è una versione “low budget” rispetto alla proposta del Movimento 5 stelle. La nostra proposta prevede di introdurre un sussidio di 500 euro al mese (seimila l’anno) in favore di disoccupati, inoccupati e precari che non raggiungono un reddito annuo complessivo di 6.800 euro.
Quella dei grillini era di mille euro al mese a chi non ha lavoro, sarebbe costata 130 miliardi l’anno, 150 volte in più della nostra.
Il reddito minimo di cittadinanza di marca Pd durerà in via sperimentale due anni e mezzo, dal 2013 al 2015. La priorità andrà ai cittadini delle regioni con tassi di disoccupazione superiori alla media nazionale, che è di circa l’11,6%. Si terrà conto anche del tasso di povertà assoluta, che al Sud è più del doppio rispetto al Settentrione: 8% contro 3,7%.
Se nel frattempo il beneficiario troverà un lavoro o deciderà di intraprendere un’attività autonoma, quel sussidio cesserà automaticamente o potrebbe trasformarsi, secondo un’ipotesi ancora allo studio, in dote salariale.
“La nostra proposta è diversa. E’ già depositata in parlamento mentre altri, come il M5S, l’annunciano e basta. E’ una proposta realistica che tiene conto della spesa ma anche della reale ricaduta sociale che avrà fuori da logiche populiste e proclamatorie.”
Magda Gulotta, 27 anni
Deputata alla Camera PD
così articolo 23 e simili non finiranno mai…congelare prezzi delle bollette che dissanguano le famiglie,vero collasso economico.
Peccato che l PD non governerà l’italia, almeno in questa legislatura, queste sono le previsioni. una buona proposta sarebbe quella di aiutare le famiglie mono reddito. o dare un reddito a chi rimane in casa e si occupa della famiglia (casalinga/o) un ruolo che andrebbe rivalutato, è indispensabile più che mai per seguire nel modo migliore i figli. Una cosa è certa la povertà è un virus che ci prende un pò tutti.
Onorevole Gulotta,
in linea di principio sono favorevole a un intervento di questo tipo ma, pur non essendo del M5S, ritengo il testo da lei proposto assolutamente fuorviante. Le spiego: la sua proposta ricade su “disoccupati, inoccupati e precari che non raggiungono un reddito annuo complessivo di 6.800 euro”, mentre quella del M5S solo su “chi non ha lavoro”. Da questo si evince che il bacino d’utenza della sua proposta dovrebbe essere più largo di quello del M5S. In compenso però la sua proposta implica un sostegno mensile che è la metà di quello targato M5s. Ammettendo pure che i bacini d’utenza siano identici, in teoria la proposta m5s dovrebbe pesare sulle casse dello stato circa il doppio rispetto a quella del Pd e non, come scrive lei “150 volte in più della nostra”. Evidentemente per “pesare” così poco deve escludere molte di quelle persone che a parole lei dice di volere includere. Mi lasci dire, infine, che il reddito di cittadinanza era necessario già prima della crisi, quando la situazione economica del paese poteva garantire un minimo di sollievo ai cittadini, mentre adesso mi sembrano prive di fondamento proposte per cui non c’è alcuna copertura finanziaria, compresa la vostra proposta “light”.