Qualche giorno addietro quella che il direttore generale dell’Asp Trapani Ferdinando Croce ha compiuto presso l’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano è stata una visita “a sorpresa”. Non era stata annunciata e Croce è andato in ospedale l’indomani dell’incontro in Comune col sindaco Giovanni Lentini e il presidente del consiglio Mimmo Celia. Quello che è venuto fuori dal giro nei reparti Croce lo ha affidato a un video messaggio che gira sui social dell’Asp Trapani: «Ho riscontrato grande entusiasmo, c’è tanto da fare per reclutare personale ma c’è una condizione strutturale eccellente che mi ha meravigliato».
A Croce, però, durante l’incontro in Comune il presidente Celia aveva detto che alcuni medici facevano girare voce che sarebbe stata chiusa Radiologia e Pronto soccorso. Cosa che ha indispettito il direttore generale. E, forse, da qui la visita “a sorpresa” l’indomani. Ad accompagnarlo c’era anche Celia che, prima della carica politica, è coordinatore infermieristico presso il nosocomio. Al pronto soccorso Croce è rimasto sorpreso dei lavori di ammodernamento ancora da completare e che costringono i pochi medici rimasti in area d’emergenza a lavorare in condizioni davvero critiche per gli ambienti e con turni massacranti. Nonostante tutto Croce ha definito l’ospedale «esemplare, soprattutto in relazione alle condizioni infrastrutturali, realizzate con criteri qualitativi volti all’eccellenza».
La mancanza di personale è però balzata agli occhi di Croce, anche perché chi lavora nei reparti gli ha raccontato come vanno davvero le cose. «Il potenziamento della dotazione organica del presidio – ha sottolineato il manager – è fra i punti prioritari del mio programma, a partire dall’ulteriore valorizzazione di specialità come emodinamica, ematologia, chirurgia, medicina interna, oncologia». Il direttore generale pare abbia le idee chiare: «Il preciso obiettivo è quello di rappresentare un polo attrattivo per giovani medici interessati a un percorso professionale qualificato in una realtà sanitaria prestigiosa».