Il comitato civico “Orgoglio castelvetranese belicino” e il comitato civico “In memoria di Fausto Mulè” vuole difendere, a gran voce, l’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano. E, dopo la riunione di qualche giorno addietro, ha inviato al direttore generale dell’Asp Trapani Fernando Croce alcune proposte tecniche sanitarie su come potrebbe mantenere la sua identità di nosocomio strategico per la Valle del Belìce. Primo fra tutte la creazione di un polo chirurgico all’interno dell’ospedale dove possano essere garantiti i servizi di chirurgia generale dipartimentale semplice con posti letto e quattro unità medico sanitarie. Ma i due comitati propongono anche la creazione di un’Unità operativa semplice di ginecologia con posti letto, con annesso un complesso operatorio con sala parto e quattro unità medico sanitarie; poi una struttura complessa di cardiologia e servizio di emodinamica, un’unità operativa semplice di ortopedia e traumatologia con posti letto (allo stato sospesa per trasferimento dei medici a Trapani e Marsala). E poi mantenere il pronto soccorso, la terapia intensiva e rianimazione, la radiologia Tac e risonanza magnetica e l’allestimento di quattro sale operatorie, rimanendo aperti anche i servizi di dialisi, farmacia, Oncologia, ematologia dipartimentale e laboratorio clinico Ufa.

«Appare una plausibile scelta tecnico sanitaria ridestinare il Punto nascite a Castelvetrano in deroga quale zona sismica di secondo grado, in una posizione territoriale di estremo lembo provinciale dal punto nascite principale di Trapani in una posizione più facilmente raggiungibile dall’entroterra belicino», spiegano i due comitati che chiedono di costituire gli ospedali riuniti di Castelvetrano e Mazara del Vallo.

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