Da anni sostenevamo che l’aeroporto di Trapani, per collocazione, caratteristiche e dimensioni, costituisse uno scalo ideale per compagnie low-cost di nuove generazione, ed in particolare per la regina di questa categoria, la cosiddetta “mamma” Ryanair.
Alla fine degli anni 90, diciamo tra il 1997 e il 2000, quando Ryanair cominciava la sua conquista dell’Europa, le nuove generazioni trapanesi avrebbero pagato di tasca propria per poter beneficiare di un collegamento diretto con Londra o con Parigi. Nonostante ciò per molti anni abbiamo assistito inermi al valzer delle tratte sociali, delle compagnie fantasma, dei collegamenti mordi e fuggi. Il “sotto-sviluppo” in cui è stato tenuto l’aeroporto in questo periodo, oltre a determinare un mancato servizio per la popolazione, ha generato degli scompensi notevoli sul piano turistico, contribuendo a rallentare, se non addirittura ostacolare, la crescita e lo sviluppo dell’industria turistica locale.
Il mancato sviluppo del potenziale dell’aeroporto ha infatti rappresentato un vero e proprio collo di bottiglia per tutte quelle iniziative imprenditoriali e semi-imprenditoriali che per anni hanno dovuto fare i conti con un mercato stagionale ristretto e con la mancanza di uno o più collegamenti diretti con le destinazioni internazionali (ed in particolare, Germania, Olanda e Francia, paesi da sempre interessati alle nostre mete turistiche).
Tuttavia la storia ha cominciato a prendere una piega diversa quando, tra il 2004 e il 2006, il nuovo assetto e il nuovo management della compagnia di gestione dello scalo trapanese, l’AIRGEST spa, hanno finalmente investito su una nuova politica di sviluppo, basata sull’accaparramento di fondi per la dotazione di servizi e infrastrutture nonché sulla diffusione a livello internazionale dell’aeroporto.
Oggi, dopo l’annuncio ufficiale dell’apertura di una base Ryanair a Trapani a partire da maggio 2009, la storia ha improvvisamente preso una piega diversa. E’ per questo, così come in altre occasioni siamo stati critici verso le istituzioni locali e le politiche di gestione dell’aeroporto, oggi ne riconosciamo i meriti e la lungimiranza. La base costituisce infatti una grandissima opportunità di sviluppo per tutta l’industria turistica locale. Ci riferiamo in particolare alla città di Trapani, alle aree limitrofe (dal comune di Erice a quello di San Vito Lo Capo) e al sistema integrato di “destination” che fisiologicamente si sta pian piano realizzando. Si pensi ad esempio alla seguente rete:
• Trapani (centro storico);
• Riserva delle Saline;
• Erice vetta e litorale (da Cornino alla spiaggia di San Giuliano);
• Isole Egadi (con Levanzo associabile, per vicinanza e disponibilità di collegamenti, a Erice vetta).
In quest’ottica, l’arrivo di nuovi collegamenti nazionali e soprattutto internazionali, può davvero determinare un salto di qualità, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, ponendo le basi per la crescita reale del turismo “de-stagionalizzato”
Chiudiamo questo nostro doveroso commento sulla notizia del giorno riportando alcuni dati sulla crescita degli aeroporti di Pisa e Orio al Serio (Bergamo), che, non a caso, rappresentano le due principali basi Ryanair in Italia
Pisa:
• 1.816.763 (+11,8% rispetto all’analogo periodo del 2007) i passeggeri transitati dall’Aeroporto Galileo Galilei di Pisa.
• Ricavi in crescita dell’11,9%: 25,2 milioni di euro, rispetto ai 22,5 milioni di euro al 30 giugno 2007.
Orio al Serio:
• Nel 2007 L’attività di gestione di Sacbo ha fatto registrare un fatturato di 78.479.252 euro, in crescita di 6.202.829 rispetto all’esercizio precedente (+8,58%) chiuso con ricavi per 72,276 milioni.
• Con 562.556 passeggeri transitati nel mese di settembre, l’Aeroporto di Orio al Serio conferma il trend positivo facendo registrare un incremento del 10,6% rispetto a settembre 2007. Nei primi nove mesi dell’anno in corso è stato superato di 9.516 unità il tetto di cinque milioni di passeggeri. Rispetto al periodo gennaio-settembre 2007, l’incremento è stato pari al 13,9%.
Il caso di Pisa è particolarmente interessante poiché la SAT (società di gestione dello scalo, l’equivalente della nostra AIRGEST), sin dal 1997, ha avviato una politica di rilancio e di ri-posizionamento strategico dell’aeroporto, con l’obiettivo che nella mente del viaggiatore europeo l’aeroporto Galileo Galilei venisse considerato quale porta d’ingresso (“gateway”) alla regione Toscana. I dati in nostro possesso dimostrano senza ombra di dubbio che Pisa ha raggiunto il suo obiettivo. Questo precedente deve servire da stimolo anche per l’aeroporto di Trapani e per l’industria turistica locale, che da oggi ha finalmente la possibilità di sviluppare tutto il suo potenziale facendo di Trapani e della sua provincia la PORTA DI INGRESSO alla regione Siciliana
A cura della divisione marketing di DOTSLOT srl
Primo Destination Management della Sicilia occidentale
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