La carenza dei medici fa soffrire soprattutto gli ospedali. Mancano i camici bianchi e i reparti vengono, purtroppo, chiusi. Come successo all’ospedale di  Sciacca dove l’Unità di Ortopedia è stata chiusa. Eventuali urgenze, ma anche gli stessi interventi programmati sono dirottati al “Sal Giovanni di Dio” di Agrigento. Fin dal 30 giugno, grazie a una convenzione in vigore dalla fine del 2023, le sedute operatorie a Sciacca sono state garantite da un’equipe di chirurghi ortopedici del Civico di Palermo, capeggiata dal suo primario Franco Raso, mentre l’assistenza post-operatoria dei degenti e le prestazioni ambulatoriali sono state svolte da due medici in pensione, richiamati in servizio in regime di rapporto libero professionale. Il contratto con questi due medici però è stato risolto nelle settimane scorse dall’Asp di Agrigento perché ritenuto troppo oneroso.

“È una situazione assurda – dice Ignazio Cucchiara, portavoce del comitato civico per la sanità di Sciacca – soprattutto se si pensa che il primario di ortopedia, il dottor Giuseppe Tulumello, vincitore di concorso per l’ospedale di Sciacca, da mesi è stato trasferito all’ospedale di Agrigento. Insieme a lui anche un suo aiuto”. Intanto pare che l’Asp Agrigento si sia attivata per cercare ortopedici “in prestito” da altri ospedali per riaprire il reparto di Sciacca.

Ieri l’onorevole regionale Margherita La Rocca Ruvolo ha sentito il direttore generale dell’Asp di Agrigento: “Mi ha assicurato che il 18 luglio il reparto sarà riattivato, perché nei prossimi giorni firmerà il contratto un nuovo ortopedico assunto dall’Asp e sarà siglata con una convenzione con l’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo per gli interventi chirurgici”.

 

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