Accogliere, accompagnare, garantire attenzione, cura e amore. Il presidente dell’Oasi di Torretta Onlus Giuseppe Signorello è chiaro: «È questa la nostra mission e oggi, a trent’anni da quando siamo nati, lo voglio ribadire con fermezza». Il centro socio-terapeutico con sede a Torretta Granitola (Campobello di Mazara) quest’anno ha compiuto 30 anni di vita e il traguardo è stato celebrato con un convegno presso il cineteatro Olimpia “Gregorio Mangiagli” di Campobello di Mazara. L’occasione per ripercorrere i momenti più salienti di questo lungo cammino. «Ricordare i 30 anni di vita della nostra associazione è semplicemente una manifestazione di riconoscenza verso il paese, Campobello di Mazara, che negli ultimi tempi è stato al centro dell’attenzione dei media», ha ricordato Giuseppe Signorello.
Trent’anni fa è stato il figlio Giancarlo (diversamente abile) a far nascere in Signorello l’idea dell’Oasi di Torretta: «Sentivo che non potevo restare a guarda, dovevo fare qualcosa, per mio figlio e per tanti ragazzi. Così mi tuffai nell’avventura col preciso impegno di fare il possibile, visto quell’isolamento forzoso in cui vivevano la quotidianità tanti giovani segregati nelle loro abitazioni, per le loro fragilità». Così quell’idea di Signorello, con la collaborazione di altri amici che hanno condiviso il progetto, è diventata realtà. Dapprima il filo diretto con l’Oasi di Troina, poi un’Oasi sognata a Campobello di Mazara. «È un’oasi di amore e di professionalità», spiega il presidente Signorello che non manca di puntualizzare la mancata convenzione con l’Asp Trapani: «Si continua il gioco delle parti tra l’Asp Trapani e l’assessorato regionale alla salute. Non si sono potute trovare le risorse per avviare un servizio essenziale di assistenza». I tempi lunghi della burocrazia che non fanno bene a nessuno.
AUTORE. Redazione