A due giorni dalla morte don Baldassare Meli, sul letto della casa a Triscina dove ha vissuto le ultime settimane di vita, disse con voce bassa ma chiara: «Portate avanti il mio sogno, realizzate un oratorio in Africa, vi benedico…». Davanti a lui a raccogliere questa testimonianza c’erano Agostino Sella e Cinzia Vella, due amici che vennero a trovarlo per l’ultima volta prima che lui morisse. Sella, presidente dell’associazione “Don Bosco 2000”, dopo i funerali di don Meli, ha iniziato a innaffiare quel seme-sogno del parroco di Santa Lucia. Don Baldassare era stato solo una volta in Africa, pochi giorni in Costa d’Avorio dove aveva sperimentato la sofferenza e l’umiltà di quei popoli.
Fu da quell’esperienza che nacque in lui la voglia di fare qualcosa per i bambini africani. In fondo don Baldassare era un salesiano vero e nel continente africano, una volta prete, avrebbe voluto fare il missionario figlio di don Bosco. Ma la morte improvvisa del fratello Alfonso, il 25 dicembre 1968, ha fatto tramontare quel sogno. A chi gli chiedeva, don Baldassare diceva: «Non posso privare i miei genitori della gioia di vedermi, dopo il dolore che hanno sopportato».
Se lui non è più andato in Africa, l’Africa è venuta però da lui. Ripeteva sempre questa frase don Baldassare nei suoi anni a Santa Chiara a Palermo: il centro salesiano nel centro storico divenne punto di riferimento di tantissimi migranti africani. E lui era felice di questo. Sino a Castelvetrano, quando oramai fuori dai Salesiani, l’allora Vescovo monsignor Domenico Mogavero lo accolse in Diocesi affidandogli la parrocchia Santa Lucia. E da Castelvetrano è arrivato un segnale concreto affinchè quel sogno di don Baldassare si concretizzasse dopo la sua morte.
I fondi raccolti per il suo funerale sono stati la base solida per iniziare. Poi quelli raccolti per il funerale della morte del suo medico personale Leonardo Ditta e ancora le donazioni di amici e sostenitori trovati dagli amici Ninetta Sammarco e Gesualdo Di Fazio. Sono stati raccolti 30 mila euro e l’oratorio-dispensario nella regione di Tambacounda, in Senegal, è ora una realtà. I bambini studiano e ogni mattina vengono offerte loro cure mediche e cibo. In questi giorni in Senegal è arrivata, per la prima volta, Ninetta Sammarco, amica di don Meli. Ha portato con sé 10 kg di caramelle e materiale sanitario. Ad accoglierla ci saranno i bambini poveri del Senegal. E da lassù don Baldassare Meli guarderà felice che l’opera sua è finalmente compiuta.
AUTORE. Max Firreri