Si è diffusa in questi giorni la notizia che il nuovo Arciprete, Don Leo Di Simone, volesse, in qualche modo interrompere la tradizionale Aurora di Pasqua, una delle più antiche manifestazioni di Castelvetrano.
La notizia è subito smentita, in quanto lo stesso parroco, durante una riunione con la confraternita di “Maria SS del pianto e sette dolori” avrebbe espresso l’opinione di non condividere la processione della Madonna che si svolge, esclusivamente a Castelvetrano, il sabato prima della domenica delle palme.
Ulteriori informazioni si sapranno dopo il consiglio pastorale previsto a Castelvetrano subito dopo l’Epifania.
Chi è il nuovo Arciprete di Castelvetrano?
Don Leo Di Simone è nato a Castelvetrano ed è Presbitero della Diocesi di Mazara del Vallo.
Si è laureato in Filosofia presso l’Università degli studi di Palermo, con una tesi in estetica musicale Nietzsche contra Wagner.
Ha compiuto gli studi teologici presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma conseguendo il Baccalaureato in Teologia; ha poi conseguito il Dottorato presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo, in Roma, sostenendo una tesi di antropologia liturgica. Come studente extraordinario ha seguito i corsi di Canto gregoriano presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma.
E’ stato alunno del Pontificio Seminario Lombardo dei SS. Ambrogio e Carlo in Roma.
E’ docente stabile dell’Istituto di Scienze Religiose di Mazara del Vallo e insegna: Liturgia, Metodologia Teologica, Sociologia della Religione e Arte Cristiana.
Ha insegnato a più riprese, come docente invitato, presso la Facoltà Teologica di Palermo, tenendo corsi di Antropologia Culturale , Arte Cristiana, Introduzione alla Liturgia.
Presso la stessa Università ha partecipato, in questi ultimi anni, insieme ad altri docenti, all’elaborazione di un programma multimediale per la formazione a distanza, con un modulo che tratta i “Fondamenti antropologici dell’arte cristiana europea”.
Ha insegnato Liturgia fondamentale presso l’Istituto Teologico di Scutari in Albania.
Dalla sua attività di docente e saggista è scaturita, negli ultimi anni, una serie di contributi sulla riforma liturgica, nell’ottica della relazione tra liturgia e scienze umane; altri suoi saggi si prefiggono di mettere in luce la peculiarità dell’estetica cristiana ed il rapporto fede e cultura.
Ma stu Don Leu unni lu sapi chi si un facemu l’Aurora si la pigghia Trapani??
E po’ Cicciu carrettu & C. comu fannu??
Anche la processione del sabato dell Addolorata è antichissima e si iscrive nella storia ultracentenaria della Confraternita. Quanta leggerezza e quanto poco rispetto per le nostre radici !
io assisto all’aurora da quando sono nato, prima mio padre poi anche da solo non ho mai perso un appuntamento della mattinata di pasqua, per me quello dell’aurora è un rito intrascurabile, costi quel che costi io non ho mai perso una volta l’aurora, ed eliminarla così per me sarebbe stata una pugnalata al cuore, così come vorrò portare un giorno anche i miei figli e che la tradizione si tramandi da generazione in generazione, VIVA L’AURORA…..anche la processione del sabato di pasqua è giusto che si faccia
perchè non eliminare l’esenzione dal pagamento dell’Imu nei confronti della chiesa (almeno nella attività di business da essa svolta sotto celate vesti), piuttosto che cercare maldestramente di ridurre gli eventi religiosi – popolarculturali che da innumerevoli lustri hanno scandito il tempo nella nostra cittadina. Colgo l’occasione per far notare al vescovo ed ai nuovi preti insediatisi a castelvetrano che la gente con la riforma adottata da mogavero si sta allontanando dalle varie chiese e ciò può comportare in alcuni dei fedeli l’anticamera dell’avvicinamento a situazioni sgradevoli e pericolose ( per es. gruppi pseudoreligiosi o peggio satanismo).
Si consiglia più presenza e disponibilità ad ascoltare i fedeli, oggi più che mai “pecorelle smarrite”.
Sembra abbattersi su Castelvetrano una furia contro la tradizione e contro le immagine sacre in oltre come nei paesi di fede protestante si tengono durante il giorno le chiese chiuse non permettendo ai fedeli di potersi confessare o pregare. Io sono nato Cristiano- Cattolico legato alle verità evangeliche della fede ma anche alla tradizione tramandatami dai miei genitori, spero mi sia data la possibilità di poter continuare a vivere in un paese dove le tradizioni siano ritenute ricchezze umane e non solo fastidi da eliminare. P.S. Avendo fiducia nel nostro Vescovo ritengo che alla fine sarà il buon senso a primeggiare.
poco male…
Allora facciamo chiarezza:
– un arciprete intelligente e colto come Don Leo mai si sarebbe sognato di toccare l’Aurora di Castelvetrano, tradizione antichissima e di speciale valore per la nostra città;
– per quanto riguarda altre processioni e/o riti di non primaria importanza, ben possono essere rimosse se esigenze religiose e/o organizzative lo esigano o lo rendano necessario, senza che per questo i fedeli abbiano a ridire qualcosa.
P.S. Per quanto riguarda la Fede, quella è tutt’altra cosa dai riti e dalle processioni, e si professa e si esercita in ben altro modo, interiore a ciascuno di noi: per esempio operando la carità, facendo del bene, oppure regalando semplicemente un sorriso, etc.etc. Atteggiamento che spesso non vedo in alcuni “fedelissimi attivi frequentatori della Chiesa Madre”. Risponderanno, come tutti noi, del loro operato di fronte a Dio Nostro Signore. Amen
Non si può togliere la processione dell’Addolorata del Sabato delle Palme, è l’antica processione della Madonna che cerca suo Figlio e con la parabola del Figliol Prodigo…ma cosa c’ha in testa questo arciprete? e la confaternita che dice in merito???? é succube, fate dimettere il rettore se non riesce a far valere la tradizione ad un prete!
abolite il corteo storico di santa rita e dedicatevi di più alla processione di santa rita…….al corteo le presenze sono migliaia, invece alla processione con la santa solo poche decine…..e spesso coloro che fanno il corteo snobbano la processione……..e cu voli manciari mancia
Religione non vuol dire paganesimo e tradizioni varie! Dobbiamo andare in fondo alle cose! L Eucarestia è il centro di tutto, della nostra religione! Nel 2013 non possiamo ancora andare dietro a queste tradizioni. Ma dobbiamo andar oltre, dobbiamo scoprire il vero senso della nostra religione che è Cristo Colui che per amor nostro sacrificò se Stesso!!!Baciare una statua non significa essere credente, andare tutti gli anni all’ aurora senza poi partecipare alla messa Pasquale ( e per messa pasquale non intendo solo quella della mattina di Pasqua ma partecipare ogni domenica(Pasqua del Signore) alla santa Eucarestia NON HA ALCUN SIGNIFICATO! Non soffermiamoci a giudicare se è giusto o no togliere la processione del sabato delle PALME (e non il sabato di pasqua come qualcuno ha scritto), ma scopriamo qual è il vero senso di noi battezzati e rinati in Cristo! Quanta ipocrisia c’è! Le processioni ormai sono diventate delle passeggiate dove tutti parlano e magari parlano pure male di chi hanno difronte. Finiamola! Non sono queste le cose che rendono una persona credente e praticante. Diventiamo veri credenti e discepoli di Gesù solo ASCOLTANDO e MANGIANDO al banchetto della sua parola e del suo corpo.
Ma perchè questo nuovo parroco non condivide l’idea della processione del sabato delle palme? Contrasta il fatto che sia docente di antropologia culturale con l’eliminazione di questa antica rappresentazione pasquale che forse, quando nacque, nacque proprio come manifestazione di fede. Anch’io credo che la massima espressione di amore verso Cristo sia la partecipazione sentita alla Santa Messa, ma credo anche che Gesù prima o poi bussa al cuore di tutti gli uomini, anche a quello di coloro che con il loro chiacchericcio partecipano alle processioni religiose. Perchè allora togliere loro questo momento che potrebbe illuminarli a tal punto da avere voglia di conoscere e amare Gesù anche quando sulla terra è rappresentato da uomini di grande debolezza (il mio pensiero va al prete pedofilo di un precedente articolo)? Sarebbe bene invece che la chiesa pagasse la molto terrena imu, darebbe un bellissimo esempio di avvicinamento al popolo (non sempre sovrano).
il problema che è sorto con Don Leo non è tanto togliere le processioni gia mensionate, ma quanto il suo atteggiamento freddo e distaccato verso i fedeli, che cercano nella sua figura una guida spirituale che ancora non riescono a trovare.
Ogni domenica ha sempre qualcosa da rimproverare, nei confronti sia dei bambini che degli adulti, non riesce mai a regalare un sorriso ad una comunità molto attiva e presente, non accorgendosi che piano piano tutto ciò causa un allontanamento di tanti fedeli dalla parrocchia. Mi auguro che Don Leo possa capire e rivedere le sue posizioni, in questo momento particolarmente critico per noi tutti, riuscendo a riavvicinarsi a tutti noi con quella dolcezza e quella modestia che a parer mio dovrebbe contraddistinguere un sacerdote.
Am haàrets?