A Castelvetrano esiste un passaggio livello cosiddetto “manuale”, installato tre anni addietro. Nella codificazione di Rete Ferrovie Italiane è il 113-550 e si trova nel tratto fra la stazione di Castelvetrano e Gibellina-Salemi, quasi vicino la chiesa della Tagliata. Per aprirlo e chiuderlo c’è una procedura speciale che chi ci passa deve seguire. Sono 20 le persone che, per lo più, lo attraversano per raggiungere i fondi agricoli. Ma tra questi c’è anche Salvatore Leone che in quella zona ci vive con la famiglia nella casa all’interno dell’azienda agricola. Affinché le sbarre possano aprirsi e chiudersi, ognuno dei proprietari terrieri che attraversano il passaggio a livello è stato dotato da RFI di un badge. Vicino la sbarra c’è un lettore e così chi deve oltrepassare la linea ferrata deve scendere dall’auto (anche se piove), poggiare la carta magnetica e attendere che da Palermo qualcuno gli dia l’ok per sbloccare il lucchetto e aprire la sbarra.
Una volta oltrepassata la linea ferrata, tocca sempre agli automobilisti scendere dall’auto e chiudere le sbarre. «Ogni tanto capita pure che il treno è fermo in stazione a Castelvetrano e non ci viene autorizzata l’apertura del passaggio a livello sino a quando il convoglio non raggiungere la stazione di Salemi, significa attendere quasi 20 minuti», racconta Salvatore Leone. La situazione per chi deve raggiungere il fondo agricolo e per lo stesso Salvatore Leone è diventata insostenibile.
Ecco perché qualche mese addietro, tramite Pec, i 20 proprietari terrieri hanno scritto a RFI per chiedere l’abolizione del passaggio a livello “manuale”. In cambio hanno dato disponibilità a cedere parte dei propri terreni parallelamente alla linea ferrata, per realizzare una stradella in terra battuta. «Questo ci consentirebbe di entrare dal passaggio livello automatico che si trova a 530 metri e così poter raggiungere le nostre proprietà», racconta Leone. La Pec è stata inoltrata il 23 marzo scorso ma ancora nessuno da RFI ha risposto. Per Salvatore Leone quel passaggio a livello “manuale” rappresenta l’unico ingresso ufficiale nella sua azienda: «Vorrei creare dei laboratori di lavorazione delle olive e dell’olio ma non posso ottenere tutte le autorizzazioni necessarie proprio per quel passaggio a livello “manuale”. «Ecco perché abbiamo chiesto a RFI di trovare una soluzione alternativa anche grazie alla nostra disponibilità a cedere parte dei terreni», ha concluso Leone.
AUTORE. Max Firreri