È stato rinchiuso nel carcere di Trapani, in attesa dell’udienza di convalida fissata per domani, il nigeriano I.O. di 20 anni, protagonista dapprima di un tentativo di furto all’interno di una Toyota Avensis, poi di una colluttazione davanti il Lidl di via Caduti di Nassyria e, infine, del furto, seppur breve, della pistola d’ordinanza di un agente di Polizia Municipale, Nanda Pasqualini. Un fatto di cronaca, per fortuna, finito bene ma che ha un precedente davvero singolare. Perché il giovane nigeriano arrestato dai carabinieri, dopo essere stato immobilizzato dagli agenti della Polizia Municipale, è lo stesso che, mesi fa, aggredì una famiglia di Gibellina lungo la via Errante Vecchia. Di quel caso ne parlammo sul nostro giornale, ascoltando anche la testimonianza di Antonio Cuneo, 64 anni, maresciallo in pensione che, insieme alla sua famiglia, ha vissuto i momenti terribili. Al giovane nigeriano, allora, il giudice applicò la misura dell’obbligo di firma presso i carabinieri di Castelvetrano.
Ieri è tornato nuovamente sotto i riflettori. Pare che a scatenare il tutto, sarebbe stato un furto di pochi euro che il giovane stava mettendo a segno all’interno della Toyota Avensis. Da lì la reazione del proprietario (e dello zio) e la colluttazione. A intervenire, in prima battuta, sono stati M.A.T. (di origini tunisine) e A.S.: i due stavano lavorando alle aiuole dell’Oasi bar. Poi è sopraggiunta la pattuglia con Nanda Pasqualini e Anna Maria Bonura. Nel parapiglia il nigeriano è riuscito a sfilare la pistola dal fondino della Pasqualini ma uno dei quattro uomini che cercavano di sedare gli animi e di bloccare il giovane, gliel’ha tolta dalle mani.