Sono state tante le reazioni del mondo della cultura e della politica alla notizia di Gibellina Capitale dell’arte contemporanea 2026. «Il titolo assegnato a Gibellina è un riconoscimento per la forza visionaria di Ludovico Corrao che ha anticipato, nel processo di ricostruzione di Gibellina, il moderno concetto di rigenerazione urbana. Ma è anche un’attribuzione di responsabilità ai gibellinesi che, dopo tanti anni, debbono tornare a essere artigiani, attori, sarti per riprendere il cammino verso il futuro che il titolo di Capitale ci offre», ha detto Vito Bonanno, sindaco per dieci anni di Gibellina, dal 2000 al 2010, presente oggi alla cerimonia di proclamazione a Roma insieme all’attuale sindaco Salvatore Sutera.

«La scommessa di papà oggi continua a vincere». È il commento di Francesca Corrao, figlia dell’ex sindaco di Gibellina Ludovico, oggi, insieme alla sorella Antonella, a Roma alla cerimonia di proclamazione della città del Belìce Capitale dell’arte contemporanea. «Mio papà è stato pioniere della rinascita del Belìce tramite l’arte contemporanea, chiamando a raccolta artisti provenienti da tutto il mondo – ha detto ancora Francesca Corrao – Gibellina dimostra che, insieme agli artisti e ai suoi cittadini, si possono vincere delle scommesse». E Corrao, docente universitaria, aggiunge: «Dobbiamo creare tanti ponti che portano grandi emozioni, fiducia nel futuro, speranza nelle persone. Dobbiamo creare futuro alle nuove generazioni».

«Dopo Agrigento – ha detto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno – che nel 2025 sarà Capitale italiana della Cultura, questo nuovo traguardo rafforza il ruolo della nostra Regione come fucina di bellezza e innovazione culturale. Ringrazio il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e la giuria presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo per aver riconosciuto non solo il valore unico di Gibellina, centro del trapanese con poco meno di 4.000 abitanti, ma anche degli altri comuni facenti parte della Valle del Belice, che hanno avuto la forza di rinascere con una nuova visione dopo il tragico terremoto del 1968. Che questo titolo, assegnato per la prima volta dal Ministero della Cultura, possa essere il motore per una rinnovata crescita culturale e un’opportunità per promuovere l’identità artistica della Sicilia nel mondo. Complimenti al primo cittadino di Gibellina, Salvatore Sutera, al coordinamento dei sindaci ed al suo presidente, a tutte le Istituzioni che hanno lavorato per questo prestigioso obiettivo e, soprattutto, per il bene della comunità belicina».

«Vince Gibellina e vince la Valle del Belìce – ha scritto sui social l’ex sindaco di Partanna Nicola Catania – i miei ricordi affondano su ciò che da sindaco, insieme a Salvatore Sutera, e ancor prima Vito Bonanno, abbiamo fatto per la Valle del Belìce. Le battaglie per rivendicare i leciti diritti di questo territorio che da più di 50 anni porta con sé le ferite di una tragedia come il terremoto. Oggi può definirsi un momento storico di riscatto. E il mio pensiero va a Ludovico Corrao che, con lungimiranza e visione, diede un’identità ben precisa al nuovo paese con l’arte contemporanea. Oggi Gibellina raccoglie questa vittoria, frutto di un impegno corale tra istituzioni, enti pubblici, privati. Oggi è il tempo della festa ma è anche l’occasione per guardare al futuro. Tutti insieme. A partire da Gibellina. A partire dalla Valle del Belìce. A partire dall’arte. Auguri a tutti i gibellinesi».

AUTORE.