Il dato dello scrutinio certamente non lo premia. Anzi, tutt’altro. Per l’uscente Enzo Alfano il risultato dello spoglio è catastrofico. A quasi 6.000 schede scrutinate Alfano arriva a poco meno di 300 voti, pochissimi per chi è stato 5 anni a palazzo Pignatelli, eletto nel 2019 a gran furor di popolo. Il sindaco sta seguendo lo spoglio mentre si trova in Comune: «I dati sino ad ora resi pubblici non premiano il lavoro svolto – ammette a CastelvetranoSelinunte.it – parte di quello che abbiamo fatto si vedrà negli anni prossimi e il lustro sarà di altri. Penso, ad esempio, i nuovi lavori al cimitero». Alfano è rimasto sempre legato al M5S, seppur la sua maggioranza si è sfaldata nel tempo e ha perso il sostegno del suo amico Biagio Virzì. Alfano dice che contro di lui «c’è stata una campagna denigratoria tra il popolo, ero un avversario da battere – dice – la mia amarezza è quella che la città potrebbe cadere nelle mani di chi ha cambiali da restituire a chi le ha firmate».
Che è oramai fuori dalla partita Alfano lo sa ma dice di essere «contento per il lavoro svolto e per gli obiettivi raggiunti». E sui pochi voti ottenuti il sindaco ha una sua idea: «Secondo lei i 5.600 evasori scovati a Castelvetrano con l’impegno della nostra Amministrazione, hanno votato per me?». Alfano parla di dinamiche della politica «che non mi appartengono». E dice: «I partiti che sono abituati a gestire il potere hanno ben chiaro la mappatura del voto – dice – c’è chi ha fatto casa per casa, cortile per cortile. Io, invece, non ho chiesto a nessuno di votare per me. Ho confidato nel voto dei cittadini e non di sudditi». E dopo il ballottaggio che farà? «Ho sempre detto che volevo uscire dal Comune così come sono entrato. Continuerò il mio impegno come cittadino attivo, portando avanti i principi del movimento nei quali ho sempre creduto».
AUTORE. Max Firreri