Durante il periodo del lockdown la natura si è “riappropriata” degli spazi che abitualmente sono interessati dalle attività umane. Tra le specie animali che sono state osservate dai ricercatori come Antonino Barbera, c’è il Fratino(Charadrius alexandrinus), un piccolo uccello della famiglia dei Charadriidae, che ha nidificato in alcuni tratti di costa che negli anni precedenti non erano mai stati occupati, proprio a causa della presenza dell’uomo.

«Da marzo a luglio questi uccelli depongono 2 o 3 uova sulle dune sabbiose delle nostre coste –  spiega il biologo Barbera a CastelvetranoSelinunte.it  – e dopo circa 25 giorni di cova le uova si schiudono e nascono i piccoli di Fratino». La particolarità del 2020, dunque, sta nel fatto che il Fratino ha deposto le uova in posti considerati sicuri, vista la quasi assenza di movimenti umani, ma adesso con la fase 3 vi è il rischio che gli animali si ritrovino a stretto contatto con le attività antropiche e, proprio per questo, in pericolo.

«Essendo il Fratino una specie nidifuga – dice Barbera – i pulcini sono ricoperti da un piumino e sono in grado di lasciare il nido camminando sulle loro piccole zampe sin da subito dopo la schiusa. Tuttavia i genitori rimangono sempre presenti e non abbandonano i piccoli fino a quando non completano la crescita».

Cosa fare, allora, se si notano delle uova o dei piccoli sulle spiagge? «E’ notizia di qualche giorno fa che nella zona orientale della Sicilia, due piccoli di Fratino sono stati recuperati dai bagnanti che pensavano di compiere una buona azione mettendoli in sicurezza, ma inconsapevoli del fatto che i genitori dei pulcini erano sicuramente a debita distanza e avrebbero continuato a prendersi cura dei piccoli non appena i bagnanti se ne fossero andati; i pulcini, nel frattempo, sono morti. Se vi dovesse capitare di trovare delle uova deposte sulla sabbia o dei giovani pulcini che corrono sulle dune di sabbia, la cosa migliore da fare è semplicemente allontanarsi», precisa Barbera.

Le minacce per il Fratino sono tante. Questa specie è in declino, si stima un calo della popolazione di circa il 50% negli ultimi 20 anni come pubblicato in questo poster presentato in occasione del XX convegno italiano di ornitologia svoltosi a Napoli lo scorso settembre. Per questo motivo, l’uccello rientra nella cosiddetta “Direttiva Uccelli” 2009/147/CE ed è considerato una tra le specie protette. La minaccia di pericolo principale per l’animale però è quella che le sue uova vengano accidentalmente calpestate dai bagnanti essendo queste altamente mimetiche e deposte in piccole depressioni sulla sabbia, ben dissimulate dai detriti, piante, canne e ciò che si trova in spiaggia. Potrebbe accadere anche che, durante la pulizia delle spiagge, le uova finiscano, malauguratamente, tra le pale delle macchine puliscispiaggia. Come è possibile notare dalle foto realizzate dal biologo sulla spiaggia di Triscina, infatti, le uova possono essere poste anche vicino ad alcuni rifiuti abbandonati sulla spiaggia e passare inosservate a occhi inesperti.


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