Orazio Bilardo, Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Trapani, rappresentando gli umori dei Panificatori di Confartigianato Imprese della Provincia di Trapani, si ribella rispetto alla continua e vessatoria campagna condotta contro la categoria attraverso i media e al giudizio secondo cui il pane artigianale ha costi sproporzionati, è aumentato in maniera sconsiderata e via dicendo.
I panificatori della Provincia di Trapani, alle prese con le stesse difficoltà degli altri colleghi dell’intera Regione, devono garantire alle imprese un equilibrio fra costi e ricavi tale da poter consentire loro di andare avanti con l’attività.
Il prezzo del pane è cresciuto mediamente meno rispetto ad altre voci quali il petrolio e i suoi derivati, i trasporti, gli affitti, l’energia, l’acqua, la pasta, l’olio, la carne e gran parte dell’ortofrutta. Il prezzo del pane è in via di stabilizzazione, avendo scontato la gran parte degli aumenti entro il 2007 e gli ulteriori aumenti non si sono verificati grazie alla volontà della categoria di assorbire altri costi di produzione quali il nuovo contratto di lavoro che pesa per 10/15 centesimi di Euro al chilo sul prezzo finale del prodotto, e il non significativo abbassamento dei prezzi delle farine (dell’ordine dei 2 centesimi di Euro al chilo solo per alcune tipologie), mentre le tensioni sul mercato del grano si sono attenuate notevolmente.
Ma i fornai non si sono certo arricchiti: sono stretti tra la volontà di pesare il meno possibile sul portafoglio dei clienti consumatori e la necessità di far quadrare i conti. Nell’attuale sistema (vedi le tanto decantate filiere più o meno corte!), la categoria dei panificatori rappresenta paradossalmente un anello debole che è ora beffardamente stritolato da continui attacchi condotti da categorie in cerca di facile consenso. A differenza di quelli che continuamente ci contestano, noi non prendiamo ne chiediamo un Euro allo stato e non godiamo di nessuna agevolazione fiscale. Se vendessimo il pane ad un Euro al chilo saremmo costretti a chiudere bottega.
I panificatori artigiani non hanno paura del mercato, perché puntano alla qualità del prodotto e lottano tutti i giorni per offrirla al miglior prezzo possibile. E’ la libera concorrenza che detta le leggi. La Panificazione Italiana è al 90% fatta da imprese artigiane che costituiscono un sistema concorrenziale altamente sviluppato, che da solo garantisce il contenimento dei prezzi.
AUTORE. Altre Fonti