Dopo gli episodi di scippi in centro storico a Castelvetrano, la questione sicurezza in città ruota davvero tutto attorno al centro di prima accoglienza per minori migranti non accompagnati allestito da qualche mese? Da ieri il sindaco Enzo Alfano lancia accuse precise: «Il nostro territorio, già fragile dal punto di vista economico, non poteva e non doveva essere scelto come centro di accoglienza. Il territorio ha le sue problematiche di cui lo Stato dovrebbe essere al corrente e in qualche modo sopperirvi, anziché continuare ad effettuare atti che continuano a creare difficoltà insicurezza ed anche paura». L’accusa precisa del sindaco è, dunque, a quel centro di contrada Strasatto, nato su volontà del Commissario per l’emergenza migranti Valerio Valenti e gestito dal Comitato locale della Croce Rossa Italiana.
Chi c’è? Cosa fanno? Come i migranti trascorrono le proprie giornate? Il centro di Castelvetrano può accogliere sino a 280 migranti minori, quota che non si è mai raggiunta in questi mesi. A ieri, ad esempio, i migranti presenti erano 216. Tutti minori che, per un periodo non oltre i 7 giorni, stazionano presso il centro di Castelvetrano per poi essere trasferiti presso le comunità sparse in tutta Italia. «È giusto che i cittadini sappiano che qui non sono reclusi – spiegano gli operatori della Cri – la mattina diamo loro la possibilità di seguire i corsi di italiano, hanno il campo di calcetto e la giornata è scandita anche dai pasti e dalla messa in ordine dei letti che invitiamo loro a fare». Per tutti i minori migranti Castelvetrano è una città nuova e di solito in gruppo passeggiano, «ma stanno così poco che non hanno il tempo di conoscerla», spiegano gli operatori. E di sera? «Il campo chiude i cancelli alle ore 21,30 – spiegano gli operatori – quindi è certo che i nostri ospiti non stanno in giro di notte». E gli operatori aggiungono: «Rammarica molto prendere atto, ancora una volta, come si dia per scontato quello che è un pregiudizio diffuso tra la gente, senza rendersi conto di persona di ciò che succede nel centro. Basterebbe una semplice visita qui…».
La questione sicurezza è, dunque, molto più complessa. E’ da mettere in conto che, nei paesi vicini, di comunità dove i minori migranti non accompagnati vivono per lunghi mesi nell’attesa dell’iter per il rilascio del permesso di soggiorno. Minori che, durante le giornate, possono spostarsi liberamente e non è escluso che chi commette reati possa anche venire da fuori Castelvetrano. I video che ritraggono in città alcuni giovani mentre scappano dopo lo scippo sono già al vaglio dei carabinieri. Intanto è convocato per martedì 24 ottobre il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.
AUTORE. Max Firreri
Dagli all’immigrato!. Magari non c’entra nulla, ma è comodo scaricare su di lui tutte le brutture della nostra comunità. E poi attenzione a quanti speculano sull’immigrato per riaprire al traffico il centro storico cittadino la cui chiusura alle auto parifica Castelvetrano alle città più sensibili e progredite sui temi della tutela ambientale e monumentale.