L’aeroporto “Vincenzo Florio”, di Trapani – Birgi è stato inserito tra gli scali riconosciuti di interesse nazionale nel piano di riordino varato dal governo.
Il progetto crea una sorta di Premier League degli aeroporti – in tutto 31 – che definisce gli scali che manterranno concessione nazionale e saranno oggetto di interventi di ammodernamento e infrastrutturazione a carico dello Stato. Gli altri aeroporti dovranno funzionare grazie ai fondi degli enti locali, che se ne dovranno far carico.
L’atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, infatti, emanato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera, che sarà ora inviato alla conferenza Stato-Regioni per l’intesa finale, pone le basi per un riordino organico degli scali italiani, sotto il profilo infrastrutturale, dei servizi e delle gestioni. Nello stesso piano si stabilisce che non si procederà all’istituzione di nessun nuovo scalo.
Con l’Atto di indirizzo “colmiamo una grave lacuna del nostro Paese che durava da 26 anni”, ha sottolineato Passera, spiegando che “il provvedimento è uno strumento importante per avviare il riordino di un settore per noi strategico, favorendone lo sviluppo e il recupero di efficienza. La collaborazione con le Regioni – ha aggiunto – sarà fondamentale.
Concentriamo sforzi e investimenti sugli aeroporti che rientrano nei piani infrastrutturali europei e, al tempo stesso, confermiamo il ruolo degli scali territoriali che servono importanti realtà locali. Attraverso la razionalizzazione dei servizi, un piano di infrastrutturazione a medio periodo, la costituzione di reti aeroportuali, – ha concluso – l’Italia può davvero ambire ad avere un sistema all’avanguardia e competitivo a livello internazionale, evitando sprechi di risorse pubbliche”.
“L’atto di indirizzo è stato concepito al fine di ridurre la frammentazione esistente e favorire un processo di riorganizzazione“, si legge in una nota del ministero. In Italia operano al momento 112 aeroporti di cui 11 ad uso esclusivo militare. Il provvedimento sarà sancito da un decreto della Presidenza delle Repubblica. Tra i 31 aeroporti di interesse nazionale individuati nella proposta, classificati in base alla rilevanza e al traffico, tra gli scali siciliani figurano, oltre a Trapani, che si trova, insieme a Catania, tra i tredici aeroporti della “Comprehensive Network” – cioè quelli con traffico superiore a un milione di passeggeri annui – i due “indispensabili” per la continuità territoriale, Lampedusa e Pantelleria e, tra i dieci inseriti nella “Core Network”, cioè considerati di rilevanza strategica a livello Ue, in quanto pertinenti a città o nodi primari, l’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo.
fonte. www.alpauno.com
AUTORE. Altre Fonti
Sì, vabbè.. proprio ieri leggevo sulla Sicilia che a Catania si lamentano perché Fontanarossa, il 5° scalo italiano per volume di traffico, è stato ‘declassato’ al livello di Birgi. Altro che ‘premier league’ quindi.. Diciamo che a guadagnarci, in Sicilia, sarà solo Palermo; il Falcone-Borselino sì che rimane in zona ‘Champions’. Qui si continua a sprecare gergo calcistico, proprio quando i rossazzurri vanno forte ed i rosa-nero arrancano. Quanto a Trapani, mi pare invece che il paragone regga alla perfezione: ai primi posti della serie C calcistica grazie a Morace, ai primi posti della serie C aero-portuale grazie a Ryanair; il giorno che il patron napoletano e la compagnia irlandese toglieranno le tende saranno dolori..