Presso l’Istituto “Luigi Capuana” di Santa Ninfa è stato avviato il ciclo di incontri sulla legalità. Il primo incontro ha visto ospite Graziella Accetta, madre del piccolo Claudio Domino, bambino trucidato da mano mafiosa e il professore Claudio Burgio, figlio adottivo di Giuseppe La Franca anch’esso vittima della mafia. Erano presenti la dirigente scolastica Maria Letizia Natalia Gentile e l’assessore comunale Maria Terranova. I ragazzi hanno esposto un cartellone con la scritta “Non tocchiamo i bambini” e hanno indossato magliette bianche con i nomi dei bambini vittime della mafia. La signora Accetta, con grande umanità, non si è limitata a parlare della fine del suo piccolo grande uomo, ma di tutti quei 103 bambini che senza colpa hanno perso la vita per un disegno spietato e perverso messo in atto dal sistema criminale nostrano. «Amo la mia terra, sono siciliana, anzi orgogliosamente siciliana», ha detto più volte la signora Accetta.
Ai ragazzi ha ribadito che «la Sicilia non è sinonimo di mafia e che non tutti mafiosi sono siciliani». Nonostante dopo 38 anni non sia ancora stata fatta giustizia per il suo Claudio, Graziella ha invitato i ragazzi ad avere sempre fiducia nelle istituzioni, a non cercare mai vendetta ma a perseguire la giustizia, perché è quello che ci differenzia dai mafiosi. L’incontro si è concluso con il coro dell’Istituto che ha intonato “Supereroi” di Mister Rain, che i ragazzi hanno voluto dedicare ai tanti bambini che si sono immolati senza neanche sapere perché. Gli alunni hanno anche assistito alla proiezione del docufilm “Falcone e Borsellino: il fuoco della memoria” messo a disposizione dall’Università di Palermo.
AUTORE. Redazione