«Partiamo da quegli applausi di lunedì 16 gennaio e ora bisogna dare voce e sostegno all’antimafia diffusa». Così l’onorevole Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale antimafia che stamattina si è riunita presso palazzo Pignatelli a Castelvetrano. I lavori sono iniziati stamattina: la Commissione si è riunita insieme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. A seguire saranno ascoltati i sindaci della provincia. «Dobbiamo sostenere con strumenti le forze dell’ordine – ha aggiunto Cracolici – e dobbiamo alzare lo sguardo verso quel rapporto tra la borghesia mafiosa e il sistema massonico in questa provincia». Per Cracolici «Castelvetrano deve acquisire la consapevolezza del suo riscatto, la città deve sapere andare oltre la rappresentazione. Questo territorio, del resto, è ricco di imprenditori ed è la patria delle olive da mensa».

Il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano ha ribadito che «la presenza della Commissione regionale antimafia oggi a Castelvetrano è un segnale chiaro di aiuto e di conforto a tutti noi». «Il mio auspicio è quello che ora ci sia un risveglio della società civile, grazie a questi puntelli che le istituzioni mettono. La società civile deve comprendere che non c’è più quell’alone che c’è stato finora», ha ribadito il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza. «La presenza della Commissione regionale antimafia a Castelvetrano è un bel segnale di attenzione e sostegno», ha concluso il prefetto.

Il sindaco Alfano, prima che i lavori iniziassero, ha parlato anche del sistema di gestione dei beni confiscati: «Va rivisto perché non è funzionale. Se la mafia fa 10, lo Stato deve essere in grado di fare 11». Nella cittadina in questi anni si è assistito al fallimento del gruppo ‘6GdO’ che fu confiscato a Giuseppe Grigoli e poi gestito da amministratori giudiziari. Il sindaco ha lanciato una sua proposta per una eventuale riforma: «E’ necessario che la gestione dei beni confiscati sia affidata a un comitato interdisciplinare di professionisti guidato da un manager scelto con evidenza pubblica – ha detto il sindaco – abbiamo bisogno di persone con competenze sui settori che si devono amministrare. Altrimenti lo Stato rischia di rimanere fallimentare quando si occupa della gestione dei beni confiscati».

 

AUTORE.