«Vaccinarsi è un atto di responsabilità». Ne è fermamente convinta Vita Casesi, 50 anni, infermiera di Partanna (la sua famiglia vive lì), dal 2006 coordinatrice infermieristica presso la Seconda Rianimazione dell’ospedale “Civico” di Palermo. La Casesi stamattina a Palermo è stata uno dei primi operatori sanitari a sottoporsi al vaccino anti Covid-19. «È stata una data storica – racconta al telefono – e sono felice di aver fatto il vaccino, visto che siamo in un momento davvero molto critico». Per Vita Casesi la Rianimazione è la sua seconda casa: 17 anni da turnista, poi dal 2006 il coordinamento. E in quel reparto ha avuto modo di capire quanto sia sottile il limite tra la vita e la morte, il valore della sofferenza e della speranza.

Nell’ultimo mese ha vissuto anche tra i malati Covid-19, dopo che l’Assessorato regionale alla salute ha autorizzato, in fretta, l’apertura di altri posti letto in un padiglione a fianco al suo. «Nel mio lavoro ho avuto modo di vedere tanti casi d’emergenza, tante criticità, ma mai avrei pensato di vivere questa pandemia – racconta – quella dove ci troviamo è un’emergenza che ci coinvolge dal punto vista sia sociale che sociale». Fra 20 giorni Vita Casesi si sottoporrà al richiamo del vaccino per una copertura completa. «Ai negazionisti? Dico che il Covid-19 c’è ed è veloce nel contagio – dice la Casesi – è una pandemia importante e ci siamo ancora dentro. Ecco perché bisogna tenere alto il livello di attenzione. Vaccinarsi è un nostro dovere, per garantire la salute nostra ma anche per garantire quella degli altri».

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