Da un lato gli agricoltori che soffrono la sete, dall’altro il Consorzio di bonifica “Agrigento 3” che, con difficoltà, deve far fronte a rotture e perdite dalla condotta che fornisce l’acqua alle terre del Belìce. Tra le campagne della Valle si vive una situazione ai più sconosciuta, perché sfugge agli occhi e interessa solo gli agricoltori. CastelvetranoSelinunte.it racconta cosa succede tra gli ulivi di contrada Seggio, cosa vivono gli agricoltori che già, qualche settimana fa, hanno fatto sentire la loro voce con una manifestazione pacifica vicino lo svincolo autostradale a Castelvetrano. Tre rotture consecutive nella condotta principale che hanno costretto gli operai a chiudere la linea per alcuni giorni, lasciando a secco gli agricoltori. E poi le vasche d’accumulo oramai obsolete che necessitano di manutenzione: in una di queste abbiamo filmato una perdita nel terreno. La preoccupazione degli agricoltori aumenta e, sull’altro fronte, gli operai del Consorzio lamentano il ritardo nei pagamenti degli stipendi. Lo dicono a telecamera spenta.

«C’è un ritardo, è vero – ammette il Commissario del Consorzio Antonio Garofalo – questo perché la legge finanziaria è stata approvata a maggio e si è registrato un ritardo nel trasferimento dei fondi dalla Regione». E il Commissario interviene anche sulla lentezza delle riparazioni: «C’è un problema economico globale, prima la pandemia, ora la guerra che ha fatto accumulare ritardi nelle importazioni e nel recuperare le materie prime», dice Garofalo. E per l’aumento del canone irriguo Garofalo spiega: «È solo una falsa notizia, c’è sempre qualcuno che strumentalizza – dice – l’aumento del canone è stata solo una questione tecnica per chiudere i bilanci. Basta leggere la mia delibera per capire che l’aumento è solo in via provvisoria e salvo conguagli», conclude Garofalo.

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