«Matteo Messina Denaro dovrebbe cadere nell’oblio più profondo». Lo dice Salvatore Vaccarino che stasera è stato intervistato dall’inviato Leonardo Zellino per il Tg1. Vaccarino ha diffuso in serata una nota stampa, annunciando che, quando uscirà “Iddu”, nel suo cinema Marconi a Castelvetrano verrà proiettato il docufilm “Falcone e Borsellino il fuoco della memoria”, «affinché possano essere esaltati e ammirati i veri eroi del nostro tempo che devono essere fonte di ispirazione per tutti e soprattutto per le nuove generazioni», dice Vaccarino. 

Salvatore Vaccarino è figlio di Antonio, ex sindaco della città, che con Messina Denaro da latitante ha intrecciato un rapporto epistolare. Vaccarino, però, collaborava coi Servizi segreti. «Altro che mentalità mafiosa di merda la mia…È totalmente fuori luogo il fatto che avrei deciso di non proiettare il film per rispetto del delinquente mafioso Matteo Messina Denaro, perché invece è esattamente il contrario. Non sopporto che si inneggi ad un delinquente con il rischio che si alimenti un mito, quasi un modello da seguire (cosa alquanto orribile solo a pensarlo). Semmai è doveroso difendere una collettività, quella castelvetranese, perennemente insultata, umiliata: a Castelvetrano ci sono tante persone che nulla hanno a che dividere con mafia schifosa e criminalità assassina», scrive ancora Vaccarino.

Per Vaccarino dal trailer del film emergono circostanze altamente diffamatorie nei confronti del padre, «dipinto come un essere spregevole, un delinquente che cerca di ottenere tornaconti personali in circostanze tutt’altro che nobili». Vaccarino dice che quello nel film è un «un personaggio orribile avulso dalla realtà dei fatti! E per giunta pure mia madre nel film dipinta in modo orribile». E Vaccarino difende l’operato del padre, «sempre teso a servire con sacrificio, dedizione e fedeltà l’unica istituzione a cui si è sempre rivolto: lo Stato italiano».

Antonio e Salvatore Vaccarino.

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