Gaspare e Alessia sono una coppia di ragazzi a passeggio con Birba, una cagnolina marroncina di due mesi, in piena piazza Matteotti.
Lei ha diciotto anni, sta attraversando la strada con la cuccioletta al seguito mentre lui la segue di qualche metro.
Sono le otto e mezzo di sera del 26 settembre. Succede tutto in un attimo.
Gaspare si accorge di un’improvvisa accelerazione del furgone (un Fiat Fiorino), che urta con lo specchietto il braccio di lei, mentre una ruota finisce per schiacciare la testolina di Birba.
Il ragazzo si lancia a piedi all’inseguimento del mezzo, riesce a raggiungerlo con la forza dei suoi vent’anni e apre il portellone urlando ai due di fermarsi.

Loro accelerano ma lui non molla: per un tratto striscia coi piedi sull’asfalto, mezzo dentro e mezzo fuori. I due sembrano avere un solo obiettivo: allontanarsi in fretta da quel posto. Forse è per questo che se lo tirano dentro, mentre il portellone praticamente si richiude e lui li sente urlare “Amunì, scappa! Veloce!”.

Dopo una trentina di metri, girano a sinistra per via Quintino Sella, ma la strada è trafficata e sono costretti a fermarsi. Gaspare riesce a scendere, tirandosi dietro anche un attrezzo da palestra (forse una specie di cyclette pieghevole, di quelle leggere). Memorizza il numero di targa, mentre vede uno di loro che scende e rimette dentro l’attrezzo, per poi risalire velocemente sul Fiorino bianco che, una volta sbloccatosi il traffico, si allontana.

Il ragazzo corre nella pizzeria vicina a farsi dare un pezzo di carta e una penna per trascrivere il numero di targa, anche se si accorge che manca qualcosa, non se la ricorda per intero. Dopodiché ritorna indietro da Alessia, che ha l’impressione che Birba sia ancora viva. La portano dal veterinario, ma per la cuccioletta non c’è niente da fare. Vanno allora dai Carabinieri a denunciare l’accaduto.
Mentre racconta la sua disavventura ai militari dell’Arma, Gaspare è ancora scosso, il cuore gli inizia a battere fortissimo, fino a sentirsi male. Al punto da finire al pronto soccorso.
Niente di preoccupante, per fortuna. E dopo essersi ripreso, riabbraccia Alessia.
Fuori dal pronto soccorso ci sono i genitori di entrambi.
Birba non c’è più.

Ma c’è il numero di targa di un furgone Fiat Fiorino bianco. Certo, è incompleto, ma le probabilità che possa completarsi nel giro di qualche giorno non sono affatto da trascurare.

Egidio Morici
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