Le acque del mare Mediterraneo diventano ogni anno più calde. In gergo di chiama tropicalizzazione del mare. Le correnti cambiano, la temperature si innalzano e, sorpresa, arrivano anche nuovi pesci nel mare siciliano. Alcune specie sono anche velenose.
L’Icram, istituto di ricerca e tecnologia applicata al mare che opera sotto la tutela e il controllo del ministero dell’Ambiente, ha stilato una mappa delle specie “aliene” e delle zone in cui sono state avvistate. Nei nostri mari ci sono anche dei pesci tossici, ma non c’è allarme. In tutto sono state rilevate ben 973 nuove specie.
Fra queste una citazione merita la Seriosa fasciata, meglio conosciuta come ricciola bastarda che viene pescata in quasi tutti i mari siciliani. Poi ancora la Seriosa ivoriana, pescata a Lampedusa a partire da cinque anni fa e che ormai si è insediata nei mari siciliani.
Invece, il Siganus luridis è stato avvistato nella costa settentrionale della Sicilia e proviene dal Canale di Suez. La cattura di Fistularia commersonii (arriva dal Mar Rosso ed è volgarmente chiamato pesce flauto) è diventata un’abitudine a Porto Palo di Capo Passero, Scoglitti, Selinunte, nel mare di Punta Raisi e Capo Gallo a Palermo. Poi ancora troviamo lo Sphaeroides pachygaster, volgarmente pesce palla, presente ora nel canale di Sicilia. In elenco ancora lo Stephanolepis diaspros, un pesce tropicale simile al nostro pesce balestra; il Berix splendens che dagli oceani è approdato nello stretto di Messina, facendo compagnia al Psenes pellucidus. “L’arrivo di questi pesci – ha dichiarato il direttore dell’Icram, Francesco Andaloro – vuol dire che molte cose sono cbiate nei nostri mari, nel bene e nel male. C’è in ballo il nostro patrimonio ambientale.”.
Sphaeroides pachygaster e fistularia commersonii presenti anche nel nord Sardegna