Certamente il modo superficiale e semplicistico di Giletti nell’intervistare gli ospiti non è piaciuto a molti. Dal canto suo,il sindaco Errante di Castelvetrano non è però riuscito a dare un chiaro messaggio di rottura con il vecchio sistema politico, responsabile di decenni di scempio. Negli spettatori locali, l’approccio da tifoseria campanilistica e le aspettative da “difesa” aprioristica della propria città, hanno messo in secondo piano il risvolto migliore dell’intervista de “L’arena”: i fatti.

 E’ lo stesso Errante a spiegarci la storia di Triscina di Selinunte, cominciata subito dopo il ’68 e sviluppatasi in una città abusiva di oltre 6ooo abitazioni, di cui 4250 oggi condonate. Degli immobili realizzati entro i 150 metri dal mare, ce ne sono alcuni realizzati prima della legge del ’76. E una parte di questi, legittimati ad esistere, hanno avuto anche la concessione edilizia. Quelle abusive entro i 150 metri sono assolutamente insanabili – dice Errante – atteso che sono state realizzate in un’epoca successiva al 31 dicembre ’76, nella fascia che ne prevede l’inedificabilità assoluta. Ma non stiamo parlando di quelle cifre (magari non saranno proprio 800 ma un centinaio in meno, ndr.)”.

E l’Imu? Gli immobili insanabili non la pagano perchè sono stati acquisiti tutti dal Comune.
Per Giletti la cosa non ha senso, ma Errante chiede di poter “esplicitare il ragionamento”, che riportiamo di seguito:
Quegli immobili sono abusivi e insanabili, del che vanno in qualche maniera attivate tutte le procedure però per realizzare una sorta di legalità sostanziale, perché questo spazio temporale al quale facevo riferimento io pocanzi, crea inevitabilmente una criticità del sistema ed una stortura fortissima anche nei confronti del dettato costituzionale”.

Un ragionamento che forse avranno capito in pochi.

Ride anche Cicchitto, ascoltando la risposta sull'Imu

Ride anche Cicchitto, ascoltando la risposta sull’Imu

Tanti invece si stavano chiedendo perché le demolizioni non fossero mai cominciate, ecco perché in studio è stato apprezzato l’intervento molto diretto di Klaus Davi: “Perché sono voti, no? Sono voti anche quelli! Scusi sindaco, un amministratore responsabile e corretto come lei dovrebbe avere il coraggio di dire: io su questa cosa non speculo. Sono voti? Non mi interessa, deve primeggiare la legalità!”. Errante risponde che “nel bilancio di previsione del mio Ente, già quest’anno abbiamo previsto delle somme per la demolizione degli immobili abusivi insanabili“. Che sia arrivato finalmente il momento di rinunciare ad un consolidato bacino elettorale? Mistero.

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Egidio Morici
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