«Mi sono confrontato con i miei avvocati e faremo ricorso al provvedimento interdittivo e alla revoca del Comune». A dirlo è Giuseppe Gabriele, dipendente della cooperativa “Cibus”, alla quale il Comune di Campobello di Mazara ha revocato l’affidamento del ristorante-pizzeria “Cibus” di Tre Fontane. «I tre soci della nostra cooperativa non hanno nulla a che vedere con la giustizia, abbiamo sempre lavorato con sacrifici nel gestire questo locale», dice ancora Gabriele, che è marito di Franca Lanceri, presidente della cooperativa e sorella della signora Lorena, che è stata arrestata, insieme al marito Emanuele Bonafede, lo scorso 16 marzo perché, per anni, si sarebbero presi cura del boss latitante Matteo Messina Denaro. Gli inquirenti hanno acquisito i video che riprendono il latitante entrare e uscire da casa dei coniugi più volte.
Il Comune di Campobello di Mazara ha revocato l’affidamento del ristorante-pizzeria “Cibus”, bene confiscato e acquisito al patrimonio indisponibile del Comune. La decisione è scaturita dopo che la Prefettura di Trapani ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti del sodalizio. A richiedere la certificazione antimafia sui soci della cooperativa è stato il Comune prima di procedere alla stipula del contratto. Il ristorante-pizzeria è stato dapprima gestito dal Tribunale e poi dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia. Soltanto lo scorso 21 dicembre il ristorante-pizzeria (insieme ad altri beni) è stato assegnato al patrimonio indisponibile del Comune. Ma già la cooperativa “Cibus” (nata nel 2017) c’era all’interno perché aveva un contratto d’affitto stipulato con l’amministratore giudiziario prima e con la stessa Agenzia poi. Questo si evince dal verbale sottoscritto tra Comune e Agenzia.
Il 1° marzo 2023 la Giunta municipale ha approvato l’avviso pubblico per assegnare in locazione il bene: 6 anni la durata, con un canone a base d’asta di 13.800 euro all’anno. Al bando ha partecipato solamente la cooperativa “Cibus” offrendo un canone di 13.900 euro. Il 27 marzo si è svolta l’apertura della busta d’offerta, poi il 30 marzo è stato approvato il verbale di assegnazione provvisoria. Ora l’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Trapani a carico della cooperativa “Cibus” e la revoca dell’assegnazione da parte del Comune.
All’interno del ristorante-pizzeria “Cibus”, prima del suo arresto Emanuele Bonafede, marito di Lorena Lanceri, ha lavorato come cameriere nel periodo estivo e nei week-end, «messo in regola», puntualizza Gabriele. E insieme a Emanuele Bonafede anche il figlio. Ora per la cooperativa “Cibus” il Comune ha dato il termine di 10 giorni per lasciare il locale.
AUTORE. Max Firreri