randagi parco selinunteTorna a Selinunte, l’incubo per i turisti ed operatori di trovare chiuso nei giorni festivi il parco archeologico. L’apertura di domenica 5 ottobre potrebbe diventare l’ultima del 2014.

Il direttore del parco Giovanni Leto Barone le ha inventate tutte con il personale che lo collabora per non far trovare i cancelli chiusi nei festivi ai turisti. Sabato, l’annuncio da parte di Leto Barone di non piter più assicurare le aperture domenicali e nei festivi.

”Abbiamo tutti i dipendenti che hanno già completato tutti turni possibili ,secondo l’attuale contratto e quindi, se l’assessorato regionale non disporrà altre soluzioni già da domenica 12 ottobre i varchi del parco rimarranno chiusi”. Una decisione sofferta quella prevista da Leto Barone che, già nel corso degli ultimi sei mesi ha dovuto più volte affrontare il rischio della chiusura festiva delle rovine di Selinunte.

Ancora una volta quindi, per problemi burocratici e sindacali l’area l’archeologica più importante del Mediterraneo rischia di non essere vista da migliaia di visitatori ,fornendo un ‘immagine offuscata a tanti tedeschi, francesi, inglesi e anche russi. Con il clima estivo di questo periodo, molti turisti hanno programmato visite nei weekend. La notizia ha fatto storcere il muso agli albergatori di Selinunte che aspettano tanti gruppi per tutto il mese di ottobre e parte di novembre.

Agli operatori, interessano poco le vicende legate al turn over dei dipendenti e auspicano che si possa trovare una soluzione congrua per tutti. I limiti di gestione del personale nella turnazione festiva, scaturiscono dall’articolo 37 dell’attuale contratto di lavoro che prevede un tetto massimo del 30% di giornate annue lavorate nei giorni festivi.

Questo contratto ovviamente vale per tutta la Sicilia. Selinunte però, dopo la costituzione dell’Ente Parco, potrebbe con l’autonomia prevista dalla legge , risolvere l’annosa questione del personale utilizzando i fondi disponibili e generati dalla vendita dei biglietti. Il decreto di attuazione dell’Ente Parco è stato già firmato da un anno ma, come spesso succede, per rendere operativo il provvedimento, manca sempre un documento firmato da un dirigente. Stavolta tutto si è bloccato per il regolamento del parco ,fermo in assessorato per una semplice firma .

Sono solo passati 14 anni dall’avvio del progetto “Ente Parco”, per il benestare al regolamento ,, ultimo adempimento burocratico, solo 6 mesi. Troppo poco, forse , per la burocrazia regionale è ancora presto per definirlo.

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