Se la stella più grande di Sicilia ha reso felici per questo periodo di Natale i pescatori di Marinella di Selinunte, perché impegnati in prima persona nel realizzarla, sul fronte del loro lavoro rimane l’amarezza di ritrovarsi il porto nuovamente pieno di posidonia. Sarà un Natale scoraggiante per la piccola flotta di motopesca che, come successo anni addietro, si ritrova a faticare per entrare in porto e ad arrabbiarsi perché i tempi promessi di intervento si sono allungati fin troppo. L’impegno dei politici e la lentezza della burocrazia. Qui, negli ultimi anni, sono sfilati l’ex presidente della Regione Nello Musumeci e, più recente, sono arrivati l’assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Aricò accompagnato dall’ex onorevole Nicola Catania. Una promessa di intervento, poco più di 200 mila euro messi a disposizione per un intervento tampone, i primi passi propedeutici per aprire il cantiere e poi il silenzio.
«Quaranta barche, quaranta famiglie che non hanno più voce ma che hanno bussato a tutte le porte», commenta sui social Gianfranco Caraccioli, uno di quelli che è sceso a fianco ai pescatori quando c’è stato da protestare. «I fanali d’ingresso al porto sono spenti da anni per una batteria che manca e poi tutto è ben visibile sotto gli occhi di tutti: mancanza di manutenzione, incoerenza, indifferenza, ingiustizia prima sociale e poi ambientale». E davanti quella meravigliosa stella realizzata con passione e impegno i pescatori sperano sempre che qualcuno, prima o poi, si prenderà cura del loro destino di pescatori. Ma oggi sono costretti a guardare il porto e le loro barche intrappolato nella posidonia.
AUTORE. Redazione