La Sicilia dei paradossi: i laghi e le dighe si prosciugano e quel poco d’acqua che è rimasta per uso potabile rischia di essere inutilizzata perché i pesci muoiono e così possono inquinare. Per evitare tutto ciò l’Autorità di bacino della Presidenza della Regione Siciliana ha invitato i gestori delle dighe siciliane ad attivarsi per il trasferimento dei pesci. La disposizione nasce dalla considerazione del progressivo svuotamento degli invasi che rende necessario l’utilizzo dei cosiddetti “volumi morti”, che però non può essere effettuato in presenza della fauna ittica che attualmente popola le dighe. Ecco perché, così come prevede la legge, è necessario il trasferimento, alla luce dell’innalzamento delle temperature che causa la moria della fauna e determina quindi l’inutilizzabilità dell’acqua a fini potabili. Dunque, la Sicilia dei paradossi: manca l’acqua per irrigare, le condotte idriche sono colabrodo, non piove e ora si pensa a trasferire i pesci che stanno morendo. Con l’impiego di soldi pubblici.

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