«Il fenomeno migranti prima di essere affrontato a livello europeo è personale. Infatti queste persone non sono numeri e affrontano i cosiddetti “viaggi della speranza” per sfuggire a guerre, fame, soprusi, vessazioni, malattie, consapevoli di quello che dovranno affrontare, ma animati dal mito dell’Europa, per loro certezza di un futuro migliore. Lampedusa è come un salvagente nella rotta migratoria a cui queste persone si aggrappano per salvarsi». Lo ha detto l’eurodeputato Pietro Bartolo incontrando gli alunni dell’istituto comprensivo “Lombardo Radice-Pappalardo” al teatro Selinus di Castelvetrano. L’incontro è stato sul tema “Verso una cittadinanza globale: riflessioni su nuove generazioni, migrazioni, accoglienza e inclusione”.

L’eurodeputato è stato medico a Lampedusa e ha assistito centinaia di migranti sbarcati sull’isola. Agli alunni dell’istituto Bartolo ha raccontato come sono avvenuti gli sbarchi, il perché le persone partono dalle coste africane affrontando il mare e sognando l’Europa. Poi Bartolo ha raccontato, altresì, la necessità delle ispezioni cadaveriche nel caso di vittime di sbarchi: «Io che sono un ginecologo ho studiato per la vita e non per la morte – ha detto Bartolo – ma ha dovuto imparare sul campo, per quelle pratiche che sono importanti, anche per un eventuale riconoscimento della salma da parte dei parenti rimasti in patria o arrivati con altri barconi».

L’incontro ha visto la partecipazione del dirigente scolastico Maria Rosa Barone, del sindaco Enzo Alfano e dell’ensemble “Vito Pappalardo”. A conclusione è stato eseguito il brano “What a Wonderful World”, inno alla speranza ed alla volontà di credere in un mondo migliore.

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