dieci anni di assenza di servizi, musei, accoglienza e ristoro, cineforum, attività portuali rappresentano, per una popolazione turistica mondiale, un segnale fortemente negativo. Perché venire a vedere quattro pietre, se poi attorno ad esse non si ha la percezione della storia, dell’arte, dell’accoglienza, che questi posti realmente hanno? Anni fa, ad Amsterdam, non potei fare a meno, avendo letto il libro, di visitare la casa di Anna Frank. Un appartamentino come altri, piccolo, per il quale pagai un biglietto d’ingresso di 10 fiorini (12000 lire di allora, per capirci)… può sembrare una enormità, ma quando poi, in quegli spazi angusti, tutto era curato alla perfezione, valorizzato, enfatizzato (dalle cuffie per i traduttori simultanei, alle foto dell’epoca, dalle tabelle illustrative, ai piccoli oggetti quotidiani messi in bella mostra per i turisti), e si usciva da lì con la bella sensazione di avere visto una cosa importante… la valorizzazione del territorio e delle nostre bellezze passa anche attraverso una visione unitaria, reale, fattibile, del nostro territorio… parole molto ripetute dai nostri politici, ma ad oggi solo parole…
Sono nato e cresciuto tra le pubblicazioni e le cartine del benemerito ‘Touring Club Italiano’. Le ho sempre trovato attendibili, approfondite, preziosissime per il turista. Tranne che per una località. Indovinate quale? Ma com’è possibile che Selinunte, invece di essere segnata a ‘tutto verde’, come gli altri posti indicati nell’articolo, a significare che il sito “merita un viaggio”, viene riportato solo con la ‘cornice verde’ che sta ad indicare che il sito “merita di essere visitato anche dal turista affrettato?” stiamo parlando del più grande parco archeologico d’Europa!.. Non di 4 pietre, come si può dire, ed ho già detto, del parco archeologico di lilybeo, ( di cui però la locale Soprintendenza ci inonda di notizie ogni 5 minuti )ove, per citare francesco, non si ha alcuna percezione nè di storia, nè di arte? A Selinunte no..qui si vede subito che ci troviamo di fronte ad una metropoli dell’antichità..addirittura già con il suo ‘centro commerciale’ fuori porta’, secondo l’ultima scoperta da gridare al mondo! E con i suoi templi, ricchi di dettagli artistici..e potrei continuare. Non è possibile che Agrigento e Neapolis, che poi sarebbe Siracusa, abbiano così tanti visitatori in più. Chi viene da noi per farsi un’idea della Magna Grecia deve visitare tutti e tre questi siti, se non che senso ha? Per favorire tutto ciò occorre istituire itinerari organizzati, favorire la rete dei trasporti sul percorso: oggi è praticamente impossibile arrivare a Selinunte e da qui portarsi ad Agrigento e Siracusa con i mezzi pubblici, quelli preferiti dai turisti stranieri, che sono tantissimi, ancorché ‘fai da te’. E’ tutto lasciato al caso, quel caso che premia Segesta, favorita dall’incremento degli scali di navi da crociera nel porto di Trapani. Tutti ad applaudire quando se ne diede notizia. Ma applaudire chi? per noi è stato un danno..pensare che la Costa crociere pochi anni fa riportava sul depliant un ‘inchino’ più o meno di fronte il lido zabbara!! Le navi potrebbero fare scalo nella rada di Mazara, o direttamente di fronte Marinella se si accomodasse il porticciolo per i battelli di servizio..sì, quelli che all’occorrenza vengono usati come mezzi di salvataggio, ormai li conosciamo tutti..
Già è indicativo il fatto che un turista che arriva agli aeroporti di Palermo o Trapani non possa raggiungere in maniera veloce e diretta Selinunte. Chi arriva a Punta Raisi, per esempio, dovrebbe prima andare a Palermo, poi prendere il treno (due ore e mezza infinite) oppure il bus di Autoservizi Salemi per Castelvetrano, e poi (se gli orari lo permettono) beccare la navetta per Selinunte.
E’ incredibile tutto questo… perchè attualmente a Selinunte vanno solo i turisti che programmano il loro intero viaggio a Selinunte, e quei turisti sono solo una minima parte di quelli che, per esempio, vanno a Palermo e poi vogliono girare tra le bellezze delle zone circostanti. Creare i giusti collegamenti almeno con Palermo e Trapani è d’obbligo, secondo me.
E poi, basterebbe organizzare attività che davvero riescano ad attrarre i turisti. Invece di spendere centinaia di migliaia di euro in serate multiple di fuochi d’artificio estivi (che al massimo attirano gente da… Partanna – e che comunque potrebbero ridursi ad una sola serata, proprio come una volta) basterebbe organizzare un evento musicale come l’Ypsigrock di Castelbuono. Avete idea di quanta gente da tutte le parti d’Italia (per non dire d’Europa) l’anno scorso sia andata a CASTELBUONO (che di certo non offre le bellezze archeologiche che offrirebbe Selinunte) per quattro giorni e tre notti (questo significano che pagano alberghi, che pagano il cibo, sono tutti soldi che entrano nelle casse di Castelbuono) per un festival musicale di una portata pari a tutti gli altri maggiori festival europei?
Noi invece abbiamo avuto Gianluca Grignani… che (con tutto il rispetto per Grignani) di certo non fa arrivare i turisti da Milano, tanto per dirne una.
Per Sidegeist: A chi viaggia per diletto e per conoscere, importa poco che si arrivi sul luogo subito o dopo due ore. Hai detto bene Selinunte e’ conosciuto da turisti che programmano, che vogliono vedere i luoghi di loro interesse, cioe’ dalla persone colte, dagli amanti della cultura. Perche’ attrarre turisti? quella massa non pensante, che ciabatta tutto il giorno tra lido e spiaggia che resta al sole per intere ore, preoccupandosi di abbronzarsi dovunque dal sotto ascella alle natiche? questa gente non deve venire!Buzzurri e bovari del nord che aspettano la settimana di agosto per venirci ad inquinare le spiagge e sporcare non li voglio. Gente che frequenta balere che starnazza e che rumoreggia, qui non ne deve venire. Non e’ un turismo che lascia ricchezza; queste orde in genere consumano panini e qualche pizza e lasciano covoni di spazzatura. Un luogo come Selinunte, non merita il turismo di massa che da ogni parte si invoca. Selinunte e’ un luogo, dove si dovrebbe entrare in punta di piedi e pagare un biglietto di 40 euro per visitarne i templi. Sarebbe opportuno che molti smettessero di fare proposte come quelle tue; renditi conto che tu vivi in un luogo unico al mondo e devi averne rispetto. Le orde lasciamole alle balere dell’emilia romagna e ai “bagni” in quella pozzanghera mefitica del mare adriatico.
Mirella, che brutta idea che hai dei turisti :p
Io mi riferisco più ai turisti “attivi”, quelli che non vanno per fare la vacanza tra spiaggia e albergo, ma quelli che “girano la zona”, e cercano di vedere più cose possibili là dove vanno.
Un turista così va a Palermo e visita la città, e ci sta un giorno solo, poi il giorno dopo va ad Erice, poi il giorno dopo a Selinunte, eccetera eccetera.
La maggior parte dei turisti fa così. Anche io faccio così… se voglio visitare Pisa, non vado a stare cinque giorni a Pisa, sto a Firenze e poi mi sposto e visito un po’ tutta la Toscana. Così come vado a Venezia e poi uno dei cinque giorni mi sposto a Murano… non è che vado a stare cinque giorni a Murano. Poi, se Murano o Pisa mi piacciono talmente tanto da non riuscire a vedere tutto quello che voglio vedere, nel futuro programmo un intero viaggio esclusivamente in quei posti.
Invece non è così. A Selinunte c’è bisogno di entrambe le cose anche nel rispetto degli investitori locali, come ci sono state entrambe le cose nei tempi in cui era un fiore all’occhiello della Provincia. Entrambe le cose portano economia. Giustissimo valorizzare il Parco Archeologico e far pagare il “giusto” (che comunque non è 40 €). Per riposarsi come fa un pò di gente “attempata” c’è Torretta.
“Sarebbe opportuno che molti smettessero di fare proposte come quelle tue…Mirella”
Com’è che si dice? ‘scarsi e superbi…’ Condivido in pieno la prima parte dell’intervento di sidergeist. Lo capisco di meno quando parla di migliorare i collegamenti con Trapani. Perchè con Trapani? al limite con Birgi: che si aspetta a istituire un pulmann di linea diretto Birgi-Selinunte? Al limite gli si potrebbe concedere una fermata allo svincolo. E’molto più importante mettere in rete Selinunte con Agrigento e Siracusa. Non lo dico io, lo dice l’utenza. Conservo come una reliquia la lettera che una malcapitata coppia di turisti piemontesi scrissero alla Repubblica, ove narrarono la loro odissea. Poverini: scesi in aereo a Birgi se ne andarono a Favignana e da qui pensavano di poter visitare Selinunte ed Agrigento senz’auto. Partirono una domenica e già fu un’avventura portarsi dalla stazione di Castelvetrano a Marinella; lì volevano raggiungere il mare, ma il trenino stava all’altra fermata, quella del mare e non si sapeva se sarebbe tornato..alla fine li caricò su una volante della polizia..naturalmente di visitare Akragas non se ne parlò più..pensate se avessero voluto fare il percorso inverso.. cara mirella, la verità è che oggi nessuno arriva facilmente da queste parti..quanto ai 40 € finirebbero nelle casse della soprintendenza che oggi, probabilmente, li spenderebbe per portare alla luce altre fognature e muretti di cinta dell’antica lilybeo..
Caro Valenziano i Piemontesi, come i Genovesi, brillano per essere taccagni fino all’osso.Facevano prima ad affittare una automobile o meglio potevano restare a casa e avrebbero risparmiato tanto. Ma stiamo scherzando una linea Birgi Selinunte ma per chi? e’questa la tipologia di turisti che vogliamo gente che vuole vantarsi di girare il mondo non volendo mettere mano al portafogli? Abbiamo bisogno di incentivare un turismo d’elite’ perche’ la c’e’ propensione alla spesa. Per tutta l’estate la costa e’ battuta da panfili splendidi, ma costoro non attraccano, per il semplice motivo che non c’e’ il porto.Il rilancio della zona passa dalla costruzione di un porto e’ indispensabile costruire il PORTO!!! Solo cosi’ si avra’ il turismo che fa economia, come accade nelle zone turisticamente importanti. Caro Giuseppe tu sei sempre quello delle discoteche e del baccano notturno, e ti comprendo stante la tua eta’ non puoi pensare ad altro che a questo, ma ci sono giovani che alla tua eta’ vanno si’ in discoteca, ma si interessano anche di economia, letteratura, storia dimostrano di saper condurre un dialogo costruttivo nel rispetto delle opinioni altrui, senza battute da ” cafe'” come in genere fai. Cerca di costruire i tuoi pensieri in modo rigoroso ed equilibrato se non ce la fai sforzati, questo esercizio ti giovera’ perche’l’esercitazione intellettuale migliora un organo che si chiama cervello. Per sidegeist: Quelli che tu descrivi sono quelli che io stimo, ma non sono turisti, quelli sono Viaggiatori. Di questi noi abbiamo bisogno, di gente che sa coniugare lo svago con la conoscenza dei luoghi che visita, di tutti gli altri ne faccio volentieri a meno.
Mirella posso permettermi una piccola dritta? Fai un po’ di sano turismo prima di potere dire quale tipologia di visitatori è disposta o meno a mettere mano al portafoglio. Ritieni sia indispensabile far venire qualcuno che mette mani al portafoglio? Pensi allora che il visitatore sia un pollo da spennare, a cui dare servizi da terzo mondo facendoglieli pagare come a Montecarlo? Mi risulta che oggi Selinunte è così, e purtroppo ne ho avuta la conferma da più turisti (o visitatori).
Il turismo di massa nasce sempre da un movimento di elite, la cerchia ristretta di intellettuali che va a caccia di luoghi da scoprire non eccessivamente frequentati, a cui viene dato un ottimo servizio, un giusto prezzo e che poi potrà soltanto parlare bene dei posti visti una volta tornato a casa, con il tempo il targhet sarà sempre più ampio e se ci sarà fortuna (il lato b va sempre considerato) e bravura arriveranno tutti gli altri?
Lasciare le “orde” (che brutto termine che hai usato per indicare i turisti) a Rimini e la riviera Adriatica? E perchè egregia Mirella? Sai le “orde” come le chiami tu, che fiume di denaro lasciano da quelle parti? Sai a quante persone danno lavoro? Chiami in ballo spazzatura e sporcizia, non mi sembra di averne vista da quelle parti, al contrario (purtroppo) della nostra vecchia e cara Selinunte!!!!!
Saluti
Volevo rispondere a mirella, ma Nemo mi ha tolto quasi tutti gli argomenti, peraltro esponendoli molto meglio di come avrei potuto fare io. Quindi solo considerazioni spicciole. La prima. Mi pare che Selinunte meriti di essere visitata anche da chi non ha la patente. Solo da noi in Sicilia si pensa che l’automobile sia un’appendice necessaria dell’essere umano. Paghiamo questo convincimento con continui tagli alla rete ferroviaria che cadono nella più totale indifferenza. Conosco addirittura un sindaco che voleva privare della ferrovia la sua città ( che è anche la mia ) perchè si scocciava di aspettare dietro il passaggio a livello. Sul porto sono d’accordo. Mi sono espresso al riguardo in altri post,anche dettagliatamente. Ma io ho paura, cara signora mirella, che lei confonda il ‘turismo d’elité’ con gli abituali frequentatori di posti come la costa smeralda. A questa gente, se parli della magna grecia ti chiederanno se è un posto dove si mangia bene o che preferiscono il sushi giapponese. Ora io non penso che Selinunte sia un posto di rilevanza mondiale per il suo pur bellissimo mare. Ed un posto come questo privo di servizi di trasporto pubblico è una vera vergogna, peggio dl 3° mondo.. a parte che il bus diretto Birgi-Selinunte servirebbe tantissimo anche ai castelvetranesi che d’estate si trasferiscono tutti a Marinella ed ai loro parenti che li vanno a trovare..
Cara anziana Mirella…Tu vaneggi e perseveri. Intanto io non sono quello delle “discoteche” che dici tu. Ho un’età talmente elevata che non mi potrebbe nemmeno permettere di essere tuo figlio e i discorsi da cafè da qualche giorno mi sa che li fai tu, come quando ti sei espressa animalisticamente sulla memoria di Lucio Dalla. Evidentemente non conosci Selinunte e non potrai mai capire quali sono i problemi che stanno alla base di quelli che tu “immagini” visto che uno dei tuoi primi pensieri è fare pagare 40 € al Parco Archeologico. Se tu amministrassi Selinunte (per assurdo, visto che dimostri di non sapere amministrare nemmeno i tuoi interventi) nel giro di 3 anni rimarresti sola, assieme a qualche topo e un pò di spazzatura. Se non hai argomentazioni e ti scagli contro tutti evita di fare sentire che ci sei…fa il favore.
Basterebbe mandarli tutti a casa questi incompetenti raccomandati dei beni culturali…mi piacerebbe che il governo assegnasse i posti lavoro in base le capacita’ non in base all’amico politico…basta entrare al parco e vedrete cosa ce!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ciao Mirella. Io sono un polentone della Romagna che però mi sono innamorato della tua terra,
anzi ad essere sinceri, prima mi sono innamorato di mia moglie, che appartiene alla tua
terra. Guarda, sono d’accordo con te sul fatto che la Romagna sia una pozzanghera d’acqua
fetida, culla prediletta per le alghe e per tutte le schifezze marine di vario genere. Che
la Romagna sia una calamita che attira da ogni dove gente di ogni tipo, che il romagnolo
chiama turisti ma che in realtà sono una rivisitazione storica dei lanzichenecchi.
E probabilmente il popolo romagnolo, che io conosco bene ma dal quale, pure appartenendovi,
ne prendo un pochino le distanze, non é quello che merita ma quello che si merita.
Non é però vero che questo turismo non lascia ricchezza, anzi ne lascia e ne lascia anche tanta.
Il problema é che da noi in Romagna lo spessore culturale é molto basso, ma la gente lavora
a testa bassa, senza orario, senza ferie, senza pausa, senza guardare in faccia a nessuno,
senza lamentarsi. E si arricchisce. Ma pur arricchendosi, dentro si continua ad essere
vuoti … e questo fa sì che un romagnolo sia un ricco ignorante. Non so alla fine quanto
ci guadagni in tutto questo.
Però vorrei dirti che io vengo a Selinunte ormai da vent’anni. Non amo particolarmente il mare
inteso come telo-sole-bagno-sole-telo però ho anche due bimbi che non la pensano proprio
come me, quindi al mare ci vado. Mi é capitato più di una volta vedere turisti, intesi
come persone che vengono da fuori, raccogliere i rifiuti e mettere in ordine. Spesso purtroppo
ho visto persone del luogo abbandonare o lanciare gli avanzi del pranzo o della merenda.
Probabilmente a Selinunte qualcuno dovrebbe avere una formidabile pensata ed arrivare a
realizzare il concetto che, se non ci sono cestini o bidoni per raccolgiere i rifiuti é poi
difficile biasimare che, spazientito, si arrende e getta dove capita.
Due anni fa, salendo dalla pineta, vedo a tre metri da me un palermitano, vicino al suo suv, con
tutta la sua famiglia appena salita dalla spiaggia, e già tutta bella sistemata che butta
due bottiglie di acqua vuota ed una sportina con tutti i rifiuti,incurante dal fatto che
stesse passando qualcuno, cioé io, con mia figlia allora di 8 anni.
Dico a mia figlia, passando davanti al palermitano facendo finta di niente ed indicando
la rupe in fondo alla quale erano finite le bottiglie e la sportina: vedi,
quello é il risultato dell’inciviltà delle persone che hanno scambiato il mare
per una discarica. Ed il palermitano mi risponde: ha proprio ragione !
Infine per i quaranta euro da pagare per vedere i templi, anche in questo caso sono d’accordo con te
però al turista che entra dentro al parco archeologico più grande d’Europa, cosa viene offerto ?
Parti dal presupposto che non tutti vanno a vedere i templi per fare una foto e via ma tanti
compreso il sottoscritto, appassionato di archeologia, ci starebbe giorni dentro per poter
conoscere quanto più possibile di ciò che la storia ha conservato in quelle pietre. Ma
pagati i quaranta euro ed una volta dentro, sei solo e abbandonato. Magari sali su una
biga elettrica (a pagamento) dove un indigeno si improvvisa guida e ti racconta quello
che si può leggere su una guida cartacea disonorando la preparazione di gente che magari
il mazzo per fare una guida seria se l’è fatto veramente ! Nella mia città c’è la rocca Malatestiana
che é un’antica fortezza in cui risiedevano i Malatesta, signori storici di Cesena, la
mia città. Con quattro euro entri, visiti la fortezza, le segrete, le prigioni, puoi
girare lungo i camminamenti, visitare il museo dell’antica civiltà contadina, il tutto
con l’ausilio di audiovisivi e di guide preparate. Certo non posso mettere a confronto
una fortezza medioevale con un parco archeologico però bisogna sapere valorizzare le
cose che hai la fortuna di poter disporre ed avere l’umiltà e la consapevolezza che
la storia é patrimonio di tutti e si ha il dovere di renderlo accessibile nel miglior modo
possibile a tutti coloro che ne sono interessati.
comunque, Mirella, non é il business che deve fare emergere Selinunte e neanche i
turisti chiassosi e casinari come dici tu che anzi, sono d’accordo con te, più alla larga si
tengono meglio é. Ma ho avuto tempo per conoscere la testa delle persone che in virtù della poltrona
che occupano potrebbero
fare scelte importanti e soprattutto intelligenti per valorizzare Selinunte. Il risultato del loro operato è sotto gli occhi di tutti. Ognuno ne tragga la conclusione che meglio crede.
Gentile Zagor, grazie per l’obiettivita’.Il tuo cortese intervento, mette in risalto quello che impedisce alla nostra zona di diventare un polo turistico importante. Non basta infatti avere tutto questo, se poi non si valorizza, non si incentiva o si pubblicizza, lasciando i visitatori abbandonati a se stessi. Tuttavia pensi che una audioguida possa veramente fare la differenza? Io nella mia vita, ho visitato parecchi posti e so benissimo quanto al nord o all’estero ogni minima attrazione viene promossa al meglio e agevolata perche’ si possa conoscere in modo piu’ approfondito. Tuttavia, a questo luogo, non si puo’ applicare cio’ che vale per esempio per un luogo piu’ circoscritto quale una cattedrale, un castello, un giardino. Questo spazio immenso, va visitato in due soli modi possibili: o con la foto mordi e fuggi come fanno i”turisti” che chiamano i resti dei templi e dell’acropoli SASSI, e a costoro non frega niente avere l’audioguida o, con l’occhio dell’appasionato come te, che ama il luogo e lo percepisce prima con il cuore e poi con l’osservazione. E’ evidente che a quest’ultima tipologia di visitatori non serve neanche l’audioguida, sanno gia tutto di quel luogo, questi lo voglio percepire e guardare come l’innamorato contempla il suo amore. Ma, il problema non e’ il parco, la questione riguarda la borgata di Marinella. E’ verissimo mancano i cestini, le persone facilmente buttano resti di pasto e quant’altro: non ci sono strutture di attrazione, locali belli, ordine pulizia,feste di richiamo e tutto quanto puo’ rendere appetibile una localita’ turistica. Da queste parti forse saremo piu’ colti, (mancando il lavoro i giovani proseguono gli studi perche’ non hanno altro da fare) ma la cultura e’ niente se non e’ accompagnata dalla buona educazione:Il Castelvetranese e’ maleducato, indifferente, arrogante dozzinale poi, se diventa amministratore della cosa pubblica, e’pure presuntuoso e segue il suo istinto di cafone allo stato puro.Per questo luogo non ci puo’ essere riscatto. Una Politica di ampio respiro con politici motivati ed interessati a legare il proprio nome a qualcosa di veramente importante per questo territorio, non esiste. Solo Basso cabotaggio, favoritismi, interessi personali e ruberie. Marinella e Selinunte sono ammalati terminali si fanno solo le terapie palliative e credo che per i fututi 30 anni sara’ sempre cosi. Comunque grazie per l’amore che nutri per questa terra.
Mirella buongiorno. La mia che segue é una considerazione generale. E’ possibile che nei giornali,
nei blog, negli scambi di opinioni in generale si percepisca da parte di molte persone la
volontà di fare cose concrete e fatte bene per il proprio paese o più semplicemente per la
piccola realtà in cui vive e poi alla fine chi amministra (dico amministra non governa
perché poi la cosa diventerebbe ancora più complessa) siano sempre i soliti poltronari ?
Io sono ottimista se non altro perché per valorizzare Selinunte non serve poi tutto
sommato tanto. Quindi la mia speranza é che prima o poi qualcuno possa arrivare a fare ciò
che non é stato fatto in tutto questo tempo.
Mentre scrivo mi viene in mente la prima volta che scesi a Seliunte. Era Pasqua e ancora
non c’erano le dune a nascondere i templi. Quando li vidi rimasi a bocca a perta.
E’ vero che l’archeologia é una mia passione ma sfido chiunque a non rimanere a bocca
aperta, magari al tramonto, davanti ad uno spettacolo simile. Poi mi ricordo l’anno
che scesi dopo che qualche grande luminare aveva deciso di mettere le dune. Nessuno
mi avveva avvisato. Pensai che avessero ‘raso al suolo’ il parco archeologico per farne
un’area edificabile. Poi mi hanno detto che le dune servivano a nascondere i templi
così che la gente, per vederli, era costretta ad entrare. Anche questa volta rimasi
a bocca aperta. Poi, altri ancora, mi dissero che era per evitare l’abusivismo edilizio.
Ma anche in questo caso, possibile che l’unico modo per evitarlo, fosse stato l’innalzamento
di dune che, con l’ambiente circostante ‘non ci azzeccano’ proprio niente ? Anzi esse stesse sono
un abuso edilizio !!!
Potrebbe essere un’idea aiutare amministratori ed assesori vari a riuscire nell’intento di
valorizzare Selinunte organizzando per loro, per esempio, una gita alla cinque terre,
in Liguria e far vedere cosa é possibile fare, senza stravolgere natura e ambiente,
per rendere un’area geografica assai conosciuta, non solo in Italia e assai amata
da un turismo tuttaltro che discotecaro.
Comunque continuerò a passare le mie estati (e ogni altro momento che mi sarà possibile)
a Selinunte, insieme alla mia famiglia ed alle persone care (e ce ne sono tante) che ho
sempre il piacere di reincontare, portando, nel mio piccolo, il rispetto che questo anfratto
della natura merita.
Quando i greci approdarono con le loro navi su questa terra, non la saccheggiarono, non la
misero a ferro e fuoco, non la sfruttarono, non ne cambiarono i connotati, ma ne fecero la
loro Grecia con tutto il rispetto e gli onori che la propria terra natìa merita.
Il tempo ci ha lasciato ciò che ha potuto di questa antica storia, ci ha lasciato una
eredità preziosissima, fatta di attimi di vita quotidiana, di trame, di passioni, di sudore
e di amore che é rimasto in ogni singola pietra che ancora oggi possiamo toccare con mano.
E ci chiede di continuare a preservare e ad amare tutto questo. Fatelo, facciamolo !
Ciao
Zagor, tu miri direttamente al cuore e cosi mi uccidi! Non parlare dela Duna questo argomento mi e’ insopportabile. Era il 1983 e al circolo della gioventu’ abbiamo appreso durante una conferenza che si sarebbe dovuto costruire questo mostro.Premetto che io ho casa a selinunte da oltre 60 anni, sono cresciuta li;’da bimba e con un cugino appassionato di arte e archeologia facevamo in lungo e in largo l’acropoli le mura, e tutta la collina orientale a tappe, ogni giorno durante le vacanze. Io avevo sei anni e quello che mi impressionava erano le colonne del tempio E distese e allineate a terra. A quel tempo non era stata effettuata l’anastilosi e io su quelle pietre mi divertivo ad inseguire e osservare le lucertole. A ridosso del Baglio Florio, una distesa di vigneti e piu’ a valle, i pastori con le greggi che pascolavano tra le rovine.Quando arrivavamo in macchina gia’ si intravedeva il tempio e attraversando il passaggio a livello, si passava con la vettura davanti il tempio e si poteva proseguire fin sopra l’acropoli. Di sera si andava a fare la passegiata su quella stessa strada illuminata da qualche piccola lampada.Non vorrei tediarti con questi ricordi, pero’ e’ necessario perche’ io possa esprimere tutta la mia rabbia per questo scempio. Appresa la notizia dunque io con un gruppo di cari amici abbiamo creato e coordinato un movimento che si opponeva alla duna. Abbiamo organizzato tavole rotonde, conferenze, dibattiti televisivi, abbiamo coinvolto l’amministrazione comunale che quella volta rispose. All’epoca era sindaco la professoressa Marilu’ Gambino che ottenne dal Presidente della Regione Sicilia di essere ricevuta con una delegazione di cui anch’io, facevo parte. Abbiamo esposto le motivazione della nostra opposizione e ricevemmo assicurazione che si sarebbe potuto rivedere il progetto. Ma come vedi, il cittadino non conta nulla, avevamo raccolto quasi 5000 per la petizione ma non sono state tenute in alcuna considerazione. La duna,orrendo insopportabile mostro, e’ li, troppi interessi giravano attorno a tutto questo movimento di terra e troppe forze occulte erano interessate. Fare una semplice alberatura che delimitasse il perimetro del parco, come noi proponevamo, a chi vuoi potesse interessare? Quanto potevano costare 500 o 600 alberi? Quanto gli interessati potevano lucrare? Questa, gentile Zagor, e’ una terra difficile ,incredibilmente bella e fascinosa ,ma impossibile da abitare. Per quanto mi riguarda, non voglio piu’ fare il don Chisciotte anche perche’ ti comunico ufficialmente, e’ stato approvato un progetto per modificare l’ingresso al parco. Non lo conosco nel dettaglio, ma ho avuto modo di vederne qualche particolare, Ti dico subito che e’ prevista una passerella con pensillina uso aeroporto e suppongo che il resto sara’ in sintonia…. e qui mi fermo.Ti ho detto cosa penso dei nostri amministratori, ora ci saranno le elezioni e non c’e’ candidato a sindaco che abbia presentato uno straccio di programma! Quindi figurarsi di tornare a combattere una battaglia persa in partenza. Non ho piu’ l’eta’ per sognare, a questo punto sto nella mia casa di Selinunte,(da dove ti scrivo) ci restero’ fino a Novembre, come ogni anno e in questo periodo prossimo alla primavera, avendo molto tempo libero, pago il biglietto e vado a fare la mia passeggiata settimanale dentro il parco con due mie amiche. Non ho altro da fare anzi, non posso fare altro.
Quello che mi racconti non mi annoia affatto. Ci tengo molto a sottolineare il fatto che
per me passare le vacanze a Selinunte vuol dire prima di tutto vedere mia moglie trasformarsi
in un un essere vivente uscendo da quello stato larvale che le é proprio nei novi mesi
all’anno che trascorre in Romagna. Poi, trascorrere i momenti più belli a parlare con persone
come te, che raccontano della loro terra.
Posso dire veramente di essere una persona fortunata perché ho potuto conoscere, in tutti
questi annni, tante persone che mi hanno raccontato, spiegato, fatto conoscere e
fatto amare una realtà diversa dalla mia, riconoscendone pregi e difetti.
E’ una specie di privilegio perché quello che le persone nella parte alta del paese pensano
del sud, é esattammento quello che apprendono dalla televisione o dai giornali, quello che
viene fatto passare.
Capisco la tua delusione per non essere riuscita nell’intento di fermare lo scempio dei templi ma, cosa
fondamentale, ci hai provato, hai fatto probabilmente tutto quello che potevi e, con te, altre persone ci
hanno provato. E credimi, sono le persone come te che fanno la differenza perché c’é tanto bisogno
di buoni esempi, di vedere ciò che concretamente viene fatto per una buona causa
e non di parole, di bla bla, di falsi moralismi che poi però in concreto non portano a niente.
Così per esempio, anni fa io e mia moglie abbiamo invitato una coppia di nostri amici a
venire in Sicilia e hanno rifiutato per paura di essere ammazzati presi nel bel mezzo di
una sparatoria. Così un anno mi telefonò mio padre preoccupato per la notizia che il tg aveva
appena trasmesso circa la fila chilometrica per chi doveva imbarcarsi per la Sicilia da
Villa San Giovanni: eravamo cinque macchine, compresa la mia …
Nel nostro bel paese manca spirito critico: tutti subiscono inesorabilmente il principio
del ‘Panem et circenses’ che ha fatto andare avanti l’impero romano per tanto tempo; pane e
giochi del circo. L’importante é che la gente possa mangiare e divertirsi, cioè dare loro
esattamente quello che chiedono: e chi dà loro tutto questo può far
passare qualunque cosa, in qualunque ambito. Ancora oggi, sul ‘Panem et circenses’ si erigono
i pilastri del nostro bel paese.
Comunque anche quest’anno, come ogni anno, spero di poter raggiungere ad agosto la mia famiglia,
i parenti (acquisiti) ed amici. Scenderò dall’aereo a Palermo e mi riempirò i polmoni con quel profumo intenso
di marina che automaticamente mi proietterà verso la pizza del Baffo, rito con
cui inauguro le mie vacanze selinuntine.
Ciao
Zagor, un vero siciliano non puo’ lasciare la sua terra, se non a costo di grande sofferenza,e dunque comprendo perfettamente tua moglie per il disagio che vive a starne lontana,ma sicuramente, tale nostalgia e’ compensata dall’amore per i figli per il marito e per la famiglia che ha saputo costruire.E’ stato un vero piacere potere scambiare qualche opinione con te, che hai dimostrato di essere una persona sensibile e attenta a certe problematiche che attanagliano questa terra. Sarei ben lieta di potere incontrare te e la tua famiglia, pertanto,quando verrai in estate se vuoi, puoi lasciare un tuo recapito presso il BAR ESSIA di selinunte,( e’ facile perche’ e’ nella zona chiamata “calannino” cioe’ lungo la strada che porta al Lido Zabbara). Buon lavoro e tanti auguri per te e la tua famiglia.
sai che novità…
dieci anni di assenza di servizi, musei, accoglienza e ristoro, cineforum, attività portuali rappresentano, per una popolazione turistica mondiale, un segnale fortemente negativo. Perché venire a vedere quattro pietre, se poi attorno ad esse non si ha la percezione della storia, dell’arte, dell’accoglienza, che questi posti realmente hanno? Anni fa, ad Amsterdam, non potei fare a meno, avendo letto il libro, di visitare la casa di Anna Frank. Un appartamentino come altri, piccolo, per il quale pagai un biglietto d’ingresso di 10 fiorini (12000 lire di allora, per capirci)… può sembrare una enormità, ma quando poi, in quegli spazi angusti, tutto era curato alla perfezione, valorizzato, enfatizzato (dalle cuffie per i traduttori simultanei, alle foto dell’epoca, dalle tabelle illustrative, ai piccoli oggetti quotidiani messi in bella mostra per i turisti), e si usciva da lì con la bella sensazione di avere visto una cosa importante… la valorizzazione del territorio e delle nostre bellezze passa anche attraverso una visione unitaria, reale, fattibile, del nostro territorio… parole molto ripetute dai nostri politici, ma ad oggi solo parole…
Sono nato e cresciuto tra le pubblicazioni e le cartine del benemerito ‘Touring Club Italiano’. Le ho sempre trovato attendibili, approfondite, preziosissime per il turista. Tranne che per una località. Indovinate quale? Ma com’è possibile che Selinunte, invece di essere segnata a ‘tutto verde’, come gli altri posti indicati nell’articolo, a significare che il sito “merita un viaggio”, viene riportato solo con la ‘cornice verde’ che sta ad indicare che il sito “merita di essere visitato anche dal turista affrettato?” stiamo parlando del più grande parco archeologico d’Europa!.. Non di 4 pietre, come si può dire, ed ho già detto, del parco archeologico di lilybeo, ( di cui però la locale Soprintendenza ci inonda di notizie ogni 5 minuti )ove, per citare francesco, non si ha alcuna percezione nè di storia, nè di arte? A Selinunte no..qui si vede subito che ci troviamo di fronte ad una metropoli dell’antichità..addirittura già con il suo ‘centro commerciale’ fuori porta’, secondo l’ultima scoperta da gridare al mondo! E con i suoi templi, ricchi di dettagli artistici..e potrei continuare. Non è possibile che Agrigento e Neapolis, che poi sarebbe Siracusa, abbiano così tanti visitatori in più. Chi viene da noi per farsi un’idea della Magna Grecia deve visitare tutti e tre questi siti, se non che senso ha? Per favorire tutto ciò occorre istituire itinerari organizzati, favorire la rete dei trasporti sul percorso: oggi è praticamente impossibile arrivare a Selinunte e da qui portarsi ad Agrigento e Siracusa con i mezzi pubblici, quelli preferiti dai turisti stranieri, che sono tantissimi, ancorché ‘fai da te’. E’ tutto lasciato al caso, quel caso che premia Segesta, favorita dall’incremento degli scali di navi da crociera nel porto di Trapani. Tutti ad applaudire quando se ne diede notizia. Ma applaudire chi? per noi è stato un danno..pensare che la Costa crociere pochi anni fa riportava sul depliant un ‘inchino’ più o meno di fronte il lido zabbara!! Le navi potrebbero fare scalo nella rada di Mazara, o direttamente di fronte Marinella se si accomodasse il porticciolo per i battelli di servizio..sì, quelli che all’occorrenza vengono usati come mezzi di salvataggio, ormai li conosciamo tutti..
Già è indicativo il fatto che un turista che arriva agli aeroporti di Palermo o Trapani non possa raggiungere in maniera veloce e diretta Selinunte. Chi arriva a Punta Raisi, per esempio, dovrebbe prima andare a Palermo, poi prendere il treno (due ore e mezza infinite) oppure il bus di Autoservizi Salemi per Castelvetrano, e poi (se gli orari lo permettono) beccare la navetta per Selinunte.
E’ incredibile tutto questo… perchè attualmente a Selinunte vanno solo i turisti che programmano il loro intero viaggio a Selinunte, e quei turisti sono solo una minima parte di quelli che, per esempio, vanno a Palermo e poi vogliono girare tra le bellezze delle zone circostanti. Creare i giusti collegamenti almeno con Palermo e Trapani è d’obbligo, secondo me.
E poi, basterebbe organizzare attività che davvero riescano ad attrarre i turisti. Invece di spendere centinaia di migliaia di euro in serate multiple di fuochi d’artificio estivi (che al massimo attirano gente da… Partanna – e che comunque potrebbero ridursi ad una sola serata, proprio come una volta) basterebbe organizzare un evento musicale come l’Ypsigrock di Castelbuono. Avete idea di quanta gente da tutte le parti d’Italia (per non dire d’Europa) l’anno scorso sia andata a CASTELBUONO (che di certo non offre le bellezze archeologiche che offrirebbe Selinunte) per quattro giorni e tre notti (questo significano che pagano alberghi, che pagano il cibo, sono tutti soldi che entrano nelle casse di Castelbuono) per un festival musicale di una portata pari a tutti gli altri maggiori festival europei?
Noi invece abbiamo avuto Gianluca Grignani… che (con tutto il rispetto per Grignani) di certo non fa arrivare i turisti da Milano, tanto per dirne una.
Per Sidegeist: A chi viaggia per diletto e per conoscere, importa poco che si arrivi sul luogo subito o dopo due ore. Hai detto bene Selinunte e’ conosciuto da turisti che programmano, che vogliono vedere i luoghi di loro interesse, cioe’ dalla persone colte, dagli amanti della cultura. Perche’ attrarre turisti? quella massa non pensante, che ciabatta tutto il giorno tra lido e spiaggia che resta al sole per intere ore, preoccupandosi di abbronzarsi dovunque dal sotto ascella alle natiche? questa gente non deve venire!Buzzurri e bovari del nord che aspettano la settimana di agosto per venirci ad inquinare le spiagge e sporcare non li voglio. Gente che frequenta balere che starnazza e che rumoreggia, qui non ne deve venire. Non e’ un turismo che lascia ricchezza; queste orde in genere consumano panini e qualche pizza e lasciano covoni di spazzatura. Un luogo come Selinunte, non merita il turismo di massa che da ogni parte si invoca. Selinunte e’ un luogo, dove si dovrebbe entrare in punta di piedi e pagare un biglietto di 40 euro per visitarne i templi. Sarebbe opportuno che molti smettessero di fare proposte come quelle tue; renditi conto che tu vivi in un luogo unico al mondo e devi averne rispetto. Le orde lasciamole alle balere dell’emilia romagna e ai “bagni” in quella pozzanghera mefitica del mare adriatico.
Mirella, che brutta idea che hai dei turisti :p
Io mi riferisco più ai turisti “attivi”, quelli che non vanno per fare la vacanza tra spiaggia e albergo, ma quelli che “girano la zona”, e cercano di vedere più cose possibili là dove vanno.
Un turista così va a Palermo e visita la città, e ci sta un giorno solo, poi il giorno dopo va ad Erice, poi il giorno dopo a Selinunte, eccetera eccetera.
La maggior parte dei turisti fa così. Anche io faccio così… se voglio visitare Pisa, non vado a stare cinque giorni a Pisa, sto a Firenze e poi mi sposto e visito un po’ tutta la Toscana. Così come vado a Venezia e poi uno dei cinque giorni mi sposto a Murano… non è che vado a stare cinque giorni a Murano. Poi, se Murano o Pisa mi piacciono talmente tanto da non riuscire a vedere tutto quello che voglio vedere, nel futuro programmo un intero viaggio esclusivamente in quei posti.
Invece non è così. A Selinunte c’è bisogno di entrambe le cose anche nel rispetto degli investitori locali, come ci sono state entrambe le cose nei tempi in cui era un fiore all’occhiello della Provincia. Entrambe le cose portano economia. Giustissimo valorizzare il Parco Archeologico e far pagare il “giusto” (che comunque non è 40 €). Per riposarsi come fa un pò di gente “attempata” c’è Torretta.
“Sarebbe opportuno che molti smettessero di fare proposte come quelle tue…Mirella”
Com’è che si dice? ‘scarsi e superbi…’ Condivido in pieno la prima parte dell’intervento di sidergeist. Lo capisco di meno quando parla di migliorare i collegamenti con Trapani. Perchè con Trapani? al limite con Birgi: che si aspetta a istituire un pulmann di linea diretto Birgi-Selinunte? Al limite gli si potrebbe concedere una fermata allo svincolo. E’molto più importante mettere in rete Selinunte con Agrigento e Siracusa. Non lo dico io, lo dice l’utenza. Conservo come una reliquia la lettera che una malcapitata coppia di turisti piemontesi scrissero alla Repubblica, ove narrarono la loro odissea. Poverini: scesi in aereo a Birgi se ne andarono a Favignana e da qui pensavano di poter visitare Selinunte ed Agrigento senz’auto. Partirono una domenica e già fu un’avventura portarsi dalla stazione di Castelvetrano a Marinella; lì volevano raggiungere il mare, ma il trenino stava all’altra fermata, quella del mare e non si sapeva se sarebbe tornato..alla fine li caricò su una volante della polizia..naturalmente di visitare Akragas non se ne parlò più..pensate se avessero voluto fare il percorso inverso.. cara mirella, la verità è che oggi nessuno arriva facilmente da queste parti..quanto ai 40 € finirebbero nelle casse della soprintendenza che oggi, probabilmente, li spenderebbe per portare alla luce altre fognature e muretti di cinta dell’antica lilybeo..
Caro Valenziano i Piemontesi, come i Genovesi, brillano per essere taccagni fino all’osso.Facevano prima ad affittare una automobile o meglio potevano restare a casa e avrebbero risparmiato tanto. Ma stiamo scherzando una linea Birgi Selinunte ma per chi? e’questa la tipologia di turisti che vogliamo gente che vuole vantarsi di girare il mondo non volendo mettere mano al portafogli? Abbiamo bisogno di incentivare un turismo d’elite’ perche’ la c’e’ propensione alla spesa. Per tutta l’estate la costa e’ battuta da panfili splendidi, ma costoro non attraccano, per il semplice motivo che non c’e’ il porto.Il rilancio della zona passa dalla costruzione di un porto e’ indispensabile costruire il PORTO!!! Solo cosi’ si avra’ il turismo che fa economia, come accade nelle zone turisticamente importanti. Caro Giuseppe tu sei sempre quello delle discoteche e del baccano notturno, e ti comprendo stante la tua eta’ non puoi pensare ad altro che a questo, ma ci sono giovani che alla tua eta’ vanno si’ in discoteca, ma si interessano anche di economia, letteratura, storia dimostrano di saper condurre un dialogo costruttivo nel rispetto delle opinioni altrui, senza battute da ” cafe'” come in genere fai. Cerca di costruire i tuoi pensieri in modo rigoroso ed equilibrato se non ce la fai sforzati, questo esercizio ti giovera’ perche’l’esercitazione intellettuale migliora un organo che si chiama cervello. Per sidegeist: Quelli che tu descrivi sono quelli che io stimo, ma non sono turisti, quelli sono Viaggiatori. Di questi noi abbiamo bisogno, di gente che sa coniugare lo svago con la conoscenza dei luoghi che visita, di tutti gli altri ne faccio volentieri a meno.
Mirella posso permettermi una piccola dritta? Fai un po’ di sano turismo prima di potere dire quale tipologia di visitatori è disposta o meno a mettere mano al portafoglio. Ritieni sia indispensabile far venire qualcuno che mette mani al portafoglio? Pensi allora che il visitatore sia un pollo da spennare, a cui dare servizi da terzo mondo facendoglieli pagare come a Montecarlo? Mi risulta che oggi Selinunte è così, e purtroppo ne ho avuta la conferma da più turisti (o visitatori).
Il turismo di massa nasce sempre da un movimento di elite, la cerchia ristretta di intellettuali che va a caccia di luoghi da scoprire non eccessivamente frequentati, a cui viene dato un ottimo servizio, un giusto prezzo e che poi potrà soltanto parlare bene dei posti visti una volta tornato a casa, con il tempo il targhet sarà sempre più ampio e se ci sarà fortuna (il lato b va sempre considerato) e bravura arriveranno tutti gli altri?
Lasciare le “orde” (che brutto termine che hai usato per indicare i turisti) a Rimini e la riviera Adriatica? E perchè egregia Mirella? Sai le “orde” come le chiami tu, che fiume di denaro lasciano da quelle parti? Sai a quante persone danno lavoro? Chiami in ballo spazzatura e sporcizia, non mi sembra di averne vista da quelle parti, al contrario (purtroppo) della nostra vecchia e cara Selinunte!!!!!
Saluti
Volevo rispondere a mirella, ma Nemo mi ha tolto quasi tutti gli argomenti, peraltro esponendoli molto meglio di come avrei potuto fare io. Quindi solo considerazioni spicciole. La prima. Mi pare che Selinunte meriti di essere visitata anche da chi non ha la patente. Solo da noi in Sicilia si pensa che l’automobile sia un’appendice necessaria dell’essere umano. Paghiamo questo convincimento con continui tagli alla rete ferroviaria che cadono nella più totale indifferenza. Conosco addirittura un sindaco che voleva privare della ferrovia la sua città ( che è anche la mia ) perchè si scocciava di aspettare dietro il passaggio a livello. Sul porto sono d’accordo. Mi sono espresso al riguardo in altri post,anche dettagliatamente. Ma io ho paura, cara signora mirella, che lei confonda il ‘turismo d’elité’ con gli abituali frequentatori di posti come la costa smeralda. A questa gente, se parli della magna grecia ti chiederanno se è un posto dove si mangia bene o che preferiscono il sushi giapponese. Ora io non penso che Selinunte sia un posto di rilevanza mondiale per il suo pur bellissimo mare. Ed un posto come questo privo di servizi di trasporto pubblico è una vera vergogna, peggio dl 3° mondo.. a parte che il bus diretto Birgi-Selinunte servirebbe tantissimo anche ai castelvetranesi che d’estate si trasferiscono tutti a Marinella ed ai loro parenti che li vanno a trovare..
Cara anziana Mirella…Tu vaneggi e perseveri. Intanto io non sono quello delle “discoteche” che dici tu. Ho un’età talmente elevata che non mi potrebbe nemmeno permettere di essere tuo figlio e i discorsi da cafè da qualche giorno mi sa che li fai tu, come quando ti sei espressa animalisticamente sulla memoria di Lucio Dalla. Evidentemente non conosci Selinunte e non potrai mai capire quali sono i problemi che stanno alla base di quelli che tu “immagini” visto che uno dei tuoi primi pensieri è fare pagare 40 € al Parco Archeologico. Se tu amministrassi Selinunte (per assurdo, visto che dimostri di non sapere amministrare nemmeno i tuoi interventi) nel giro di 3 anni rimarresti sola, assieme a qualche topo e un pò di spazzatura. Se non hai argomentazioni e ti scagli contro tutti evita di fare sentire che ci sei…fa il favore.
Basterebbe mandarli tutti a casa questi incompetenti raccomandati dei beni culturali…mi piacerebbe che il governo assegnasse i posti lavoro in base le capacita’ non in base all’amico politico…basta entrare al parco e vedrete cosa ce!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Meditate gente …
Ciao Mirella. Io sono un polentone della Romagna che però mi sono innamorato della tua terra,
anzi ad essere sinceri, prima mi sono innamorato di mia moglie, che appartiene alla tua
terra. Guarda, sono d’accordo con te sul fatto che la Romagna sia una pozzanghera d’acqua
fetida, culla prediletta per le alghe e per tutte le schifezze marine di vario genere. Che
la Romagna sia una calamita che attira da ogni dove gente di ogni tipo, che il romagnolo
chiama turisti ma che in realtà sono una rivisitazione storica dei lanzichenecchi.
E probabilmente il popolo romagnolo, che io conosco bene ma dal quale, pure appartenendovi,
ne prendo un pochino le distanze, non é quello che merita ma quello che si merita.
Non é però vero che questo turismo non lascia ricchezza, anzi ne lascia e ne lascia anche tanta.
Il problema é che da noi in Romagna lo spessore culturale é molto basso, ma la gente lavora
a testa bassa, senza orario, senza ferie, senza pausa, senza guardare in faccia a nessuno,
senza lamentarsi. E si arricchisce. Ma pur arricchendosi, dentro si continua ad essere
vuoti … e questo fa sì che un romagnolo sia un ricco ignorante. Non so alla fine quanto
ci guadagni in tutto questo.
Però vorrei dirti che io vengo a Selinunte ormai da vent’anni. Non amo particolarmente il mare
inteso come telo-sole-bagno-sole-telo però ho anche due bimbi che non la pensano proprio
come me, quindi al mare ci vado. Mi é capitato più di una volta vedere turisti, intesi
come persone che vengono da fuori, raccogliere i rifiuti e mettere in ordine. Spesso purtroppo
ho visto persone del luogo abbandonare o lanciare gli avanzi del pranzo o della merenda.
Probabilmente a Selinunte qualcuno dovrebbe avere una formidabile pensata ed arrivare a
realizzare il concetto che, se non ci sono cestini o bidoni per raccolgiere i rifiuti é poi
difficile biasimare che, spazientito, si arrende e getta dove capita.
Due anni fa, salendo dalla pineta, vedo a tre metri da me un palermitano, vicino al suo suv, con
tutta la sua famiglia appena salita dalla spiaggia, e già tutta bella sistemata che butta
due bottiglie di acqua vuota ed una sportina con tutti i rifiuti,incurante dal fatto che
stesse passando qualcuno, cioé io, con mia figlia allora di 8 anni.
Dico a mia figlia, passando davanti al palermitano facendo finta di niente ed indicando
la rupe in fondo alla quale erano finite le bottiglie e la sportina: vedi,
quello é il risultato dell’inciviltà delle persone che hanno scambiato il mare
per una discarica. Ed il palermitano mi risponde: ha proprio ragione !
Infine per i quaranta euro da pagare per vedere i templi, anche in questo caso sono d’accordo con te
però al turista che entra dentro al parco archeologico più grande d’Europa, cosa viene offerto ?
Parti dal presupposto che non tutti vanno a vedere i templi per fare una foto e via ma tanti
compreso il sottoscritto, appassionato di archeologia, ci starebbe giorni dentro per poter
conoscere quanto più possibile di ciò che la storia ha conservato in quelle pietre. Ma
pagati i quaranta euro ed una volta dentro, sei solo e abbandonato. Magari sali su una
biga elettrica (a pagamento) dove un indigeno si improvvisa guida e ti racconta quello
che si può leggere su una guida cartacea disonorando la preparazione di gente che magari
il mazzo per fare una guida seria se l’è fatto veramente ! Nella mia città c’è la rocca Malatestiana
che é un’antica fortezza in cui risiedevano i Malatesta, signori storici di Cesena, la
mia città. Con quattro euro entri, visiti la fortezza, le segrete, le prigioni, puoi
girare lungo i camminamenti, visitare il museo dell’antica civiltà contadina, il tutto
con l’ausilio di audiovisivi e di guide preparate. Certo non posso mettere a confronto
una fortezza medioevale con un parco archeologico però bisogna sapere valorizzare le
cose che hai la fortuna di poter disporre ed avere l’umiltà e la consapevolezza che
la storia é patrimonio di tutti e si ha il dovere di renderlo accessibile nel miglior modo
possibile a tutti coloro che ne sono interessati.
comunque, Mirella, non é il business che deve fare emergere Selinunte e neanche i
turisti chiassosi e casinari come dici tu che anzi, sono d’accordo con te, più alla larga si
tengono meglio é. Ma ho avuto tempo per conoscere la testa delle persone che in virtù della poltrona
che occupano potrebbero
fare scelte importanti e soprattutto intelligenti per valorizzare Selinunte. Il risultato del loro operato è sotto gli occhi di tutti. Ognuno ne tragga la conclusione che meglio crede.
Gentile Zagor, grazie per l’obiettivita’.Il tuo cortese intervento, mette in risalto quello che impedisce alla nostra zona di diventare un polo turistico importante. Non basta infatti avere tutto questo, se poi non si valorizza, non si incentiva o si pubblicizza, lasciando i visitatori abbandonati a se stessi. Tuttavia pensi che una audioguida possa veramente fare la differenza? Io nella mia vita, ho visitato parecchi posti e so benissimo quanto al nord o all’estero ogni minima attrazione viene promossa al meglio e agevolata perche’ si possa conoscere in modo piu’ approfondito. Tuttavia, a questo luogo, non si puo’ applicare cio’ che vale per esempio per un luogo piu’ circoscritto quale una cattedrale, un castello, un giardino. Questo spazio immenso, va visitato in due soli modi possibili: o con la foto mordi e fuggi come fanno i”turisti” che chiamano i resti dei templi e dell’acropoli SASSI, e a costoro non frega niente avere l’audioguida o, con l’occhio dell’appasionato come te, che ama il luogo e lo percepisce prima con il cuore e poi con l’osservazione. E’ evidente che a quest’ultima tipologia di visitatori non serve neanche l’audioguida, sanno gia tutto di quel luogo, questi lo voglio percepire e guardare come l’innamorato contempla il suo amore. Ma, il problema non e’ il parco, la questione riguarda la borgata di Marinella. E’ verissimo mancano i cestini, le persone facilmente buttano resti di pasto e quant’altro: non ci sono strutture di attrazione, locali belli, ordine pulizia,feste di richiamo e tutto quanto puo’ rendere appetibile una localita’ turistica. Da queste parti forse saremo piu’ colti, (mancando il lavoro i giovani proseguono gli studi perche’ non hanno altro da fare) ma la cultura e’ niente se non e’ accompagnata dalla buona educazione:Il Castelvetranese e’ maleducato, indifferente, arrogante dozzinale poi, se diventa amministratore della cosa pubblica, e’pure presuntuoso e segue il suo istinto di cafone allo stato puro.Per questo luogo non ci puo’ essere riscatto. Una Politica di ampio respiro con politici motivati ed interessati a legare il proprio nome a qualcosa di veramente importante per questo territorio, non esiste. Solo Basso cabotaggio, favoritismi, interessi personali e ruberie. Marinella e Selinunte sono ammalati terminali si fanno solo le terapie palliative e credo che per i fututi 30 anni sara’ sempre cosi. Comunque grazie per l’amore che nutri per questa terra.
Mirella con questo ultimo intervento ti sei riscattata in pieno. Condivido in toto, purtroppo è così :(
Mirella buongiorno. La mia che segue é una considerazione generale. E’ possibile che nei giornali,
nei blog, negli scambi di opinioni in generale si percepisca da parte di molte persone la
volontà di fare cose concrete e fatte bene per il proprio paese o più semplicemente per la
piccola realtà in cui vive e poi alla fine chi amministra (dico amministra non governa
perché poi la cosa diventerebbe ancora più complessa) siano sempre i soliti poltronari ?
Io sono ottimista se non altro perché per valorizzare Selinunte non serve poi tutto
sommato tanto. Quindi la mia speranza é che prima o poi qualcuno possa arrivare a fare ciò
che non é stato fatto in tutto questo tempo.
Mentre scrivo mi viene in mente la prima volta che scesi a Seliunte. Era Pasqua e ancora
non c’erano le dune a nascondere i templi. Quando li vidi rimasi a bocca a perta.
E’ vero che l’archeologia é una mia passione ma sfido chiunque a non rimanere a bocca
aperta, magari al tramonto, davanti ad uno spettacolo simile. Poi mi ricordo l’anno
che scesi dopo che qualche grande luminare aveva deciso di mettere le dune. Nessuno
mi avveva avvisato. Pensai che avessero ‘raso al suolo’ il parco archeologico per farne
un’area edificabile. Poi mi hanno detto che le dune servivano a nascondere i templi
così che la gente, per vederli, era costretta ad entrare. Anche questa volta rimasi
a bocca aperta. Poi, altri ancora, mi dissero che era per evitare l’abusivismo edilizio.
Ma anche in questo caso, possibile che l’unico modo per evitarlo, fosse stato l’innalzamento
di dune che, con l’ambiente circostante ‘non ci azzeccano’ proprio niente ? Anzi esse stesse sono
un abuso edilizio !!!
Potrebbe essere un’idea aiutare amministratori ed assesori vari a riuscire nell’intento di
valorizzare Selinunte organizzando per loro, per esempio, una gita alla cinque terre,
in Liguria e far vedere cosa é possibile fare, senza stravolgere natura e ambiente,
per rendere un’area geografica assai conosciuta, non solo in Italia e assai amata
da un turismo tuttaltro che discotecaro.
Comunque continuerò a passare le mie estati (e ogni altro momento che mi sarà possibile)
a Selinunte, insieme alla mia famiglia ed alle persone care (e ce ne sono tante) che ho
sempre il piacere di reincontare, portando, nel mio piccolo, il rispetto che questo anfratto
della natura merita.
Quando i greci approdarono con le loro navi su questa terra, non la saccheggiarono, non la
misero a ferro e fuoco, non la sfruttarono, non ne cambiarono i connotati, ma ne fecero la
loro Grecia con tutto il rispetto e gli onori che la propria terra natìa merita.
Il tempo ci ha lasciato ciò che ha potuto di questa antica storia, ci ha lasciato una
eredità preziosissima, fatta di attimi di vita quotidiana, di trame, di passioni, di sudore
e di amore che é rimasto in ogni singola pietra che ancora oggi possiamo toccare con mano.
E ci chiede di continuare a preservare e ad amare tutto questo. Fatelo, facciamolo !
Ciao
Zagor, tu miri direttamente al cuore e cosi mi uccidi! Non parlare dela Duna questo argomento mi e’ insopportabile. Era il 1983 e al circolo della gioventu’ abbiamo appreso durante una conferenza che si sarebbe dovuto costruire questo mostro.Premetto che io ho casa a selinunte da oltre 60 anni, sono cresciuta li;’da bimba e con un cugino appassionato di arte e archeologia facevamo in lungo e in largo l’acropoli le mura, e tutta la collina orientale a tappe, ogni giorno durante le vacanze. Io avevo sei anni e quello che mi impressionava erano le colonne del tempio E distese e allineate a terra. A quel tempo non era stata effettuata l’anastilosi e io su quelle pietre mi divertivo ad inseguire e osservare le lucertole. A ridosso del Baglio Florio, una distesa di vigneti e piu’ a valle, i pastori con le greggi che pascolavano tra le rovine.Quando arrivavamo in macchina gia’ si intravedeva il tempio e attraversando il passaggio a livello, si passava con la vettura davanti il tempio e si poteva proseguire fin sopra l’acropoli. Di sera si andava a fare la passegiata su quella stessa strada illuminata da qualche piccola lampada.Non vorrei tediarti con questi ricordi, pero’ e’ necessario perche’ io possa esprimere tutta la mia rabbia per questo scempio. Appresa la notizia dunque io con un gruppo di cari amici abbiamo creato e coordinato un movimento che si opponeva alla duna. Abbiamo organizzato tavole rotonde, conferenze, dibattiti televisivi, abbiamo coinvolto l’amministrazione comunale che quella volta rispose. All’epoca era sindaco la professoressa Marilu’ Gambino che ottenne dal Presidente della Regione Sicilia di essere ricevuta con una delegazione di cui anch’io, facevo parte. Abbiamo esposto le motivazione della nostra opposizione e ricevemmo assicurazione che si sarebbe potuto rivedere il progetto. Ma come vedi, il cittadino non conta nulla, avevamo raccolto quasi 5000 per la petizione ma non sono state tenute in alcuna considerazione. La duna,orrendo insopportabile mostro, e’ li, troppi interessi giravano attorno a tutto questo movimento di terra e troppe forze occulte erano interessate. Fare una semplice alberatura che delimitasse il perimetro del parco, come noi proponevamo, a chi vuoi potesse interessare? Quanto potevano costare 500 o 600 alberi? Quanto gli interessati potevano lucrare? Questa, gentile Zagor, e’ una terra difficile ,incredibilmente bella e fascinosa ,ma impossibile da abitare. Per quanto mi riguarda, non voglio piu’ fare il don Chisciotte anche perche’ ti comunico ufficialmente, e’ stato approvato un progetto per modificare l’ingresso al parco. Non lo conosco nel dettaglio, ma ho avuto modo di vederne qualche particolare, Ti dico subito che e’ prevista una passerella con pensillina uso aeroporto e suppongo che il resto sara’ in sintonia…. e qui mi fermo.Ti ho detto cosa penso dei nostri amministratori, ora ci saranno le elezioni e non c’e’ candidato a sindaco che abbia presentato uno straccio di programma! Quindi figurarsi di tornare a combattere una battaglia persa in partenza. Non ho piu’ l’eta’ per sognare, a questo punto sto nella mia casa di Selinunte,(da dove ti scrivo) ci restero’ fino a Novembre, come ogni anno e in questo periodo prossimo alla primavera, avendo molto tempo libero, pago il biglietto e vado a fare la mia passeggiata settimanale dentro il parco con due mie amiche. Non ho altro da fare anzi, non posso fare altro.
Quello che mi racconti non mi annoia affatto. Ci tengo molto a sottolineare il fatto che
per me passare le vacanze a Selinunte vuol dire prima di tutto vedere mia moglie trasformarsi
in un un essere vivente uscendo da quello stato larvale che le é proprio nei novi mesi
all’anno che trascorre in Romagna. Poi, trascorrere i momenti più belli a parlare con persone
come te, che raccontano della loro terra.
Posso dire veramente di essere una persona fortunata perché ho potuto conoscere, in tutti
questi annni, tante persone che mi hanno raccontato, spiegato, fatto conoscere e
fatto amare una realtà diversa dalla mia, riconoscendone pregi e difetti.
E’ una specie di privilegio perché quello che le persone nella parte alta del paese pensano
del sud, é esattammento quello che apprendono dalla televisione o dai giornali, quello che
viene fatto passare.
Capisco la tua delusione per non essere riuscita nell’intento di fermare lo scempio dei templi ma, cosa
fondamentale, ci hai provato, hai fatto probabilmente tutto quello che potevi e, con te, altre persone ci
hanno provato. E credimi, sono le persone come te che fanno la differenza perché c’é tanto bisogno
di buoni esempi, di vedere ciò che concretamente viene fatto per una buona causa
e non di parole, di bla bla, di falsi moralismi che poi però in concreto non portano a niente.
Così per esempio, anni fa io e mia moglie abbiamo invitato una coppia di nostri amici a
venire in Sicilia e hanno rifiutato per paura di essere ammazzati presi nel bel mezzo di
una sparatoria. Così un anno mi telefonò mio padre preoccupato per la notizia che il tg aveva
appena trasmesso circa la fila chilometrica per chi doveva imbarcarsi per la Sicilia da
Villa San Giovanni: eravamo cinque macchine, compresa la mia …
Nel nostro bel paese manca spirito critico: tutti subiscono inesorabilmente il principio
del ‘Panem et circenses’ che ha fatto andare avanti l’impero romano per tanto tempo; pane e
giochi del circo. L’importante é che la gente possa mangiare e divertirsi, cioè dare loro
esattamente quello che chiedono: e chi dà loro tutto questo può far
passare qualunque cosa, in qualunque ambito. Ancora oggi, sul ‘Panem et circenses’ si erigono
i pilastri del nostro bel paese.
Comunque anche quest’anno, come ogni anno, spero di poter raggiungere ad agosto la mia famiglia,
i parenti (acquisiti) ed amici. Scenderò dall’aereo a Palermo e mi riempirò i polmoni con quel profumo intenso
di marina che automaticamente mi proietterà verso la pizza del Baffo, rito con
cui inauguro le mie vacanze selinuntine.
Ciao
Zagor, un vero siciliano non puo’ lasciare la sua terra, se non a costo di grande sofferenza,e dunque comprendo perfettamente tua moglie per il disagio che vive a starne lontana,ma sicuramente, tale nostalgia e’ compensata dall’amore per i figli per il marito e per la famiglia che ha saputo costruire.E’ stato un vero piacere potere scambiare qualche opinione con te, che hai dimostrato di essere una persona sensibile e attenta a certe problematiche che attanagliano questa terra. Sarei ben lieta di potere incontrare te e la tua famiglia, pertanto,quando verrai in estate se vuoi, puoi lasciare un tuo recapito presso il BAR ESSIA di selinunte,( e’ facile perche’ e’ nella zona chiamata “calannino” cioe’ lungo la strada che porta al Lido Zabbara). Buon lavoro e tanti auguri per te e la tua famiglia.