La più bella cosa che possa fare un giovane che vive all’estero è quella di non dimenticare le proprie origini. Ed è partendo proprio dalle sue origini siciliane che è nata la brillante idea di Carlotta, palermitana trapiantata in Olanda: SIKUELeat, un gioco da tavola tutto “Made in Trinacria” che racchiude la passione per la propria terra.
Carlotta Costanza, ha avuto un’illuminazione, dopo una serata di gioco a Risiko con amici mentre gustavano prodotti tipici nostrani. Idea davvero brillante che insieme ad altre due amiche di Palermo, ha deciso di concretizzare fondendo la cultura dell’Isola con alcuni dei suoi prodotti da tavola.
E troviamo anche il Pane Nero di Castelvetrano, tra le pietanze protagoniste del gioco, raffigurato nel grande tabellone tra i cannoli di Piana degli Albanesi, il gambero rosso di Mazara e le straordinarie arance di Ribera.
SIKULeat sta cercando di emergere sul mercato grazie anche ad un crowdfunding che si sta svolgendo in queste settimane su Eppela dove sono stati raccolti già circa 5000€ di fondi (https://www.eppela.com/it/projects/10591-sikuleat)
Le due amiche di Carlotta, Costanza Li Vigni e Costanza Caminita insieme a Carlotta stessa rappresentano il core team di sviluppo, ma il progetto vanta di molti collaboratori compresi molti amici che le hanno aiutate per sperimentare le meccaniche di gioco ottenendo così il primo prototipo.
Sikuleat
Scopo del gioco è quello di accaparrarsi le 36 risorse alimentari nel territorio siciliano attraverso scambi commerciali, impersonando una delle sei dominazioni storiche che hanno interessato l’isola: greci, romani, arabi, normanni, svevi e spagnoli.
Attraverso il tiro dei dadi e le monete «per enfatizzare l’aspetto commerciale delle partite», si accede alle risorse, che combinate permettono di raggiungere uno degli obbiettivi, tra cui quello della creazione di un menù, o il controllo di un certo quantitativo di quella risorsa. Così può capitare di ritrovarsi in possesso dei capperi di Pantelleria, del Pane nero di Castelvetrano dei pomodori di Pachino cercando di utilizzarli per creare dei tipici piatti siciliani e vincere.
Ovviamente il gioco è tradotto nella lingua inglese per permettere a qualche turista di portare con se il souvenir alquanto bizzarro. La scatola del gioco verrà prodotta da una azienda cartotecnica al raggiungimento del budget previsto di 10 mila euro per le prime mille copie.
Come ci chiarisce Carlotta Costanzo le risorse necessarie per la produzione e la distribuzione avverrà attraverso fondi raccolti su internet in un mese, le donazioni sono libere e con una spesa di almeno 25 euro si acquista anche una copia che arriverà entro Natale.
Un’idea davvero carina per regalare quest’anno qualcosa di davvero originale.
Maggiori info su www.sikuleat.it
AUTORE. Patrizia Vivona