Gli alunni del 2° Circolo “Ruggero Settimo” di Castelvetrano hanno partecipato al progetto “I giovani, sentinelle della legalità” promosso dalla Fondazione “A. Caponnetto”. Ogni anno sono più di 100 mila i ragazzi coinvolti nel progetto che ha l’obiettivo di promuovere l’educazione alla cittadinanza attiva e responsabile, attraverso la realizzazione di un compito autentico: indagare una problematica presente nel territorio locale e trovare delle soluzioni coinvolgendo le istituzioni. Gli alunni castelvetranesi hanno riflettuto sul fatto che le ricchezze accumulate illecitamente dai mafiosi possono essere confiscate per diventare proprietà dello Stato e utilizzate dalla collettività. Hanno constatato che sono tanti a Castelvetrano i beni confiscati e proprio su uno di questi hanno proposto alle istituzioni la costruzione del parco giochi dei loro sogni: un parco giochi inclusivo, dedicato anche ai bambini con disabilità, con altalene che potranno essere utilizzate anche da chi è su sedia a rotelle, con rampe e percorsi per piccoli ipovedenti, pannelli sensoriali e pavimentazione anti-trauma.
Nell’ambito del progetto gli alunni hanno incontrato il sindaco Enzo Alfano, Pasquale Calamia (referente provinciale del progetto) e in videoconferenza Domenico Bilotta (responsabile nazionale del progetto) e Sergio Tamborrino (responsabile regionale scuola). A loro hanno presentato il plastico che riproduce fedelmente il parco giochi dei loro sogni.
Durante il percorso svolto a scuola gli alunni hanno incontrato Nicola Clemenza dell’associazione “Libero Futuro Antiracket” e Giuseppe Cimarosa (parente di Matteo Messina Denaro e impegnato in un percorso antimafia), hanno visitato il campo scout “Ciuri di zagara”, realizzato proprio su un terreno confiscato alla mafia.
Il Circolo “Ruggero Settimo” partecipa al progetto da 7 anni: «Si tratta di un’iniziativa importante perché è un investimento in legalità, un investimento sulla conoscenze di quello che è stato, delle stragi e dei crimini che si sono consumati in passato, ma anche su un futuro di consapevolezza di questi giovani, che in questo modo hanno gli strumenti per saper leggere con attenzione dove nella realtà la mafia e criminalità si può annidare e dove non si può annidare», ha detto il dirigente scolastico Maria Luisa Simanella.