Per la prima volta, viene mostrato alle TV, il Battistero di epoca bizantina che si trova nella parte occidentale del Parco Archeologico di Selinunte. Negli anni successivi al ritrovamento fu coperto con sabbia per impedirne il deterioramento, adesso verrà riportato alla luce, alla presenza di Vienna Cammarota, prima donna al mondo a fare il viaggio dello scrittore tedesco Wolfgang Goethe.
La presentazione ufficiale è fissata per domenica 13 Maggio alle ore 15:30 alla presenza dell’Assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa.
Queste le parole di Enrico Caruso, Direttore del Parco Archeologico di Selinunte:
“A distanza di 10 anni – riportiamo alla luce il Battistero risalente al V-VI secolo, scoperto nel 2004 e mai mostrato alle tv. Esso, negli anni immediatamente successivi alla scoperta, per impedirne il deterioramento e per una migliore conservazione in attesa di trovare una soluzione per la sua ostensione, è stato ricoperto con della sabbia.
Ora, dopo un decennale oblìo, il fonte è stato riscoperto per avviare le procedure necessarie al suo restauro, finalizzato ad una corretta conservazione ed all’avvio di uno studio per un sistema di copertura che possa preservarlo dalla distruzione e per presentarlo alla visita in tutta la sua magnifica bellezza”
“Si tratta del primo Battistero Paleocristiano dove si praticò il Battesimo per immersione.Il Battistero di Selinunte, scoperto nel 2004, si trova all’interno di un edificio del tardo antico, se non addirittura bizantino. Si tratta di un modello molto originale di vasca battesimale “ad immersione”, secondo la liturgia allora praticata. Profonda circa m 1,60 – ha continuato Caruso – la fonte è composta da ben tre livelli concentrici sovrapposti di veri e propri gradini, dal disegno diverso, incentrati su un cilindro cavo, l’inferiore, posto al centro di una croce greca (secondo gradino) circondata da un motivo foliare a quadrifoglio, il livello superiore.
Il disegno originale di questa vasca si inquadra in un sistema di analoghe vasche ben attestate in Tunisia e, in Sicilia, nelle isole di Pantelleria e Marettimo. Evidentemente il percorso dall’Africa alla Sicilia trova un posto speciale a Selinunte il cui fonte, pur in presenza di una rifinitura a cocciopesto e non a mosaico come nei più elaborati modelli africani, si rivela tra i più originali proprio per la commistione di forme semplici, coniugate tra loro in un risultato di forte comunicatività e di chiara impostazione formale ed escatologica.
Il fonte battesimale, proprio per le analogie con gli esempi tunisini, potrebbe essere del V-VI sec. d.C. Esso, negli anni immediatamente successivi alla scoperta, per impedirne il deterioramento e per una migliore conservazione in attesa di trovare una soluzione per la sua ostensione, è stato ricoperto con della sabbia. Ora dopo un decennio lo riportiamo alla luce. Quando il fonte era coperto, infatti, i visitatori del Parco dovevano accontentarsi della sua fotografia mentre oggi la sua visione potrà rappresentare da sola uno spettacolo di forte impatto sul pubblico sia per la sua importanza – si tratta della testimonianza dell’esistenza di una Selinunte tardo-antica e bizantina, finora ignorata se non negata – sia per la sua magnifica bellezza, in un sito posto alla sinistra del fiume Modione (antico Selinus) e che fa da pendant con i santuari della Gaggera, noti per la presenza di piccoli ma importanti luoghi di culto, attivi a Selinunte dal VII sec. a.C. al VI sec. d.C”.
AUTORE. Flavio Leone