Erano gli anni ’70 e ancor prima che venissero costruire le dune a copertura del Parco Archeologico di Selinunte, esisteva una strada che passava proprio tra le rovine. Saliva dal Calannino, passava vicino il Tempio E per poi svoltare tra il Tempio F ed il Tempio G, fino ad arrivare a quella che era la vecchia linea ferrata che invece costeggiava i templi.
“Molto spesso, alcune famiglie si fermavano lungo questa strada dopo il bagno al mare. Picnic all’ombra delle colonne doriche mentre i bambini giocavano a nascondino tra le rovine” Così ci raccontano coloro che quella strada l’hanno presa più e più volte descrivendone la meravigliosa bellezza dell’attraversare quel luogo che fino ad allora lo sentivano molto più loro. Alla fine degli anni ’80 vennero realizzate le dure ed interrotto quel tratto di strada.
Se anche voi avete memoria di Selinunte senza le dune, lasciate di seguito un commento con il vostro ricordo..
AUTORE. Patrizia Vivona
Lo ricordo anch’io. Era bellissimo passare da quella strada. Ma come si vede dalla foto c’erano pochissime case costruite. Oggi se quella strada esistesse ancora passeremo in mezzo ad una zona fortemente urbanizzata senza percepire la dimensione e la bellezza dell’antica Selinunte.
Invece con le dune ( cioè la costituzione del parco) si pagano pochi euro, si passa dall’ingresso. …e si fa un salto all’indietro nel tempo. Certo è più scomodo.
Credo che sia stato sbagliato la creazione delle dune, giusta la recinzione e l’ingresso con il pagamento del ticket. Penso che permettere la vista a distanza dei templi sarebbe stato un incentivo ad antrare.
Sulle dune si può discutere, ma senza la nascita del parco archeologico (onore a Vincenzo Tusa) oggi avremmo i templi abitati dai “moderni” selinuntini.
Secondo me si stava meglio quando si stava peggio. Tuttora ad Agrigento le auto passano a poca distanza dai templi, visibili dalla strada. Anzi da più strade. L’acropoli era chiuso alle auto anche allora. Trovo inappropriato celare ciò che la natura non nasconde e che gli uomini del tempo vollero, semmai, ostentare.
I monumenti vanno certamente custoditi con zelo e attenzione ma non vanno nascosti. La gente dovrebbe vederli, gustarli, apprezzarli in continuazione senza doversi sottoporre a controlli, biglietti e fesserie varie. Che senso ha averli nascosti dietro a bruttissime dune artificiali? Forse per raccogliere un pò di soldi con gli ingressi ? non scherziamo. Potremmo chiudere allora anche il Colosseo o l’Arena di Verona!