Erano entrambi obiettivo dei sicari o uno dei due si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato e il movente dei delitti è legato a contrasti maturati nell’ambiente della pastorizia?
I carabinieri della Compagnia di castelvetrano, con i colleghi del Comando provinciale e il coordinamento della Procura della Repubblica di Sciacca stanno cercando di mettere a posto alcuni tasselli utili alla individuazione degli assassini di Antonino e Francesco Paolo Catalanotto, padre e figlio di 81 e 41 anni, di Salemi, i cui cadaveri mercoledì scorso sono stati ritrovati nelle campagne di Santa Ninfa, a circa 4 chilometri di distanza uno dall’altro.
Il corpo di Antonino Catalanotto era stato ritrovato in mattinata in contrada Buturro-Occhio di sole, mentre dopo ricerche durate alcune ore in serata, in contrada Besi, era stato trovato il cadavere del figlio. I rilievi scientifici in questa circostanza sono stati effettuati sotto alla luce delle fotoelettriche dei vigili del fuoco del distaccamento di castelvetrano. Pochi dubbi da parte degli investigatori sul fatto che si tratterebbe di un duplice delitto e nessuna esitazione nell’affermare che i due congiunti sono stati assassinati con colpi di fucile dello stesso calibro 12.
Il killer o i killer hanno sorpreso Antonino Catalanotto al volante della sua vecchia Uno bianca mentre percorreva la strada che portava al suo ovile. Le fucilate lo hanno colpito a un fianco. È stato invece raggiunto alla testa il figlio che, quando è stato ucciso, era alla guida di un trattore con il quale stava lavorando nei campi. Entrambi erano coltivatori diretti e pastori. L’autopsia, che dovrebbe svolgersi questo pomeriggio all’obitorio del cimitero di castelvetrano, dove le salme sono state trasferite, dovrebbe chiarire chi fra i due congiunti è stato ucciso per primo e aiutare a ricostruire la dinamica del duplice delitto.
Inoltre, potrebbero emergere elementi importanti per il prosieguo delle indagini nell’ambito delle quali i carabinieri continuano a effettuare interrogatori e perquisizioni domiciliari alla ricerca anche di armi compatibili con quelle che sono state utilizzate per uccidere Antonino e Francesco Paolo Catalanotto.
Un anno e mezzo fa circa contrada Buturro-Occhio di sole era stata teatro di un tentato omicidio. Con un fucile cal. 12 caricato a pallini un pastore di S. Ninfa, Salvatore Catalano, poi arrestato dai carabinieri, aveva cercato di ammazzare Petru Saviuc, 45enne di origine romena anche lui pastore.
Margherita Leggio
per La Sicilia