«La sanità in Sicilia? Molto peggio di quanto pensassi e distante anni luce, per qualità, da quella che viene offerta al nord». È arrabbiata la familiare di un anziano paziente ricoverato per alcuni giorni nel reparto di Medicina generale dell’ospedale “Vittorio Emanuele II”.
La donna, originaria di castelvetrano ma da decenni residente in Lombardia, lamenta il fatto che, a causa della grave carenza di personale lei e suo marito, alternandosi con una persona che hanno dovuto pagare per la vigilanza notturna del ricoverato, sono stati costretti a curare persino l’igiene personale del parente.
Quello della carenza del personale è un problema più volte segnalato, insieme con altri, anche dai sindacati di categoria e dal Tribunale per i diritti del malato. Quest’ultimo ha denunciato che “mancano ausiliari che possano accudire i ricoverati i quali, conseguentemente, spesso, per lunghe ore restano bagnati di urina”.
La carenza del personale è uno dei tanti problemi che si avvertono transitando tra le corsie del “Vittorio Emanuele II” che da mesi ospita anche alcuni reparti dell’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo, ancora chiuso per ristrutturazione.
Dall’attivazione del nosocomio castelvetranese, risalente all’inizio degli anni Novanta, ad esempio non è stata ancora risolta l’incresciosa vicenda legata ai continui guasti degli ascensori. Spesso è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per sbloccarli e permettere a pazienti o loro visitatori di venirne fuori. Gli ascensori attualmente fuori servizio sono tre e di questi uno lo è da anni. Allo stato ne rimangono funzionanti soltanto due.
Inoltre, da denunce del Tribunale del malato, si evince ancora che “in Cardiologia l’holter non funziona da oltre un anno e ciò comporta che gli ammalati devono essere trasportati in altre strutture sanitarie con gravi disagi per tutti”.
Per quanto riguarda la risonanza magnetica, poi, all’inizio del 2013 è stata acquistata una attrezzatura ultramoderna. Nel mese di novembre dello stesso anno l’Asp aveva reso noto che l’Assessorato regionale alla Salute, tramite l’Area interdisciplinare 5 “Accreditamento istituzionale”, aveva autorizzato l’esercizio della risonanza magnetica affidandone la gestione clinica al coordinatore della Radiologia del Distretto ospedaliero Tp2, Giuseppe Cassarà. A tutt’oggi, però, la risonanza magnetica e così anche la moderna Tac non funzionano e rischiano di diventare obsolete ancora prima di essere rese operative.
NOTA: Per un errore nell’articolo è stato scritto che le lamentele provenivano dalla parente di un ammalato ricoverato in Chirurgia generale. Il reparto era, invece, Medicina generale.
Margherita Leggio
per La Sicilia
E ancora siamo a niente…paghiamo migliaia di euri di tasse per servizi inesistenti. La Scozia dotata di un’economia florente sta per dividersi dal Regno Unito, in Catalogna scendono a milioni in piazza per chiedere l’indipendenza dalla Spagna nonostante il governo lo vieti: e in Sicilia? I nostri governanti giocano a buttarsi fango in faccia dalla mattina alla sera mentre il “barcone” affonda. Ma tanto la pasta nella pignata si cala lo stesso…quindi chi se ne frega…probabilmente siamo vittime della sindrome di Stoccolma.
siamo sicuri che sia solo un problema di “carenza di personale” ??!! io penso che sia anche un problema di scarsa produttività ed un distorto approccio alla professione infermieristica, anche io ho avuto nel recente passato un congiunto ricoverato in quest’ ospedale ed ho denunciato credo nella pagine di questo giornale “gli accampamenti” dei familiari presenti nei reparti la cui presenza è tollerata perchè fa loro comodo, dove sta scritto che l’infermiere non è pagato per curare l’igiene personale anche intima del paziente ricoverato, e non mi venite a dire che manca il personale io quello che ho visto spesso e volentieri stava rinchiuso nella loro stanza, sei a lavoro bene devi correre!!!!
Il guaio vero che si continua a tagliare sul personale e sull’assistenza del paziente, e non si toccano i compensi dei manager delle Aziende Sanitarie. Manager che continuano ad essere nominati dalla politica con il metodo Cencelli.