Il Sindaco della città di Castelvetrano Selinunte , Avv. Felice Errante, rende noto che con fondi comunali è stato completato il restauro e la messa in sicurezza del Portale dell’ex chiesa Nostra Signora del Rosario, o meglio conosciuta come del Rosariello.
Il portale del Rosariello faceva parte della omonima Chiesa, che si trovava nell’odierna Via Martiri D’Ungheria, e fu l’unico pezzo che si salvò alla demolizione della Chiesa che avvenne nel 1952. Il portale fu poi collocato nel lato destro della Chiesa di San Domenico, dove si trova tuttora.
Negli ultimi mesi Legambiente ed alcuni storici castelvetranesi, con in testa Enzo Napoli, noto fotografo dell’arte castelvetranese, avevano segnalato la presenza di alcune crepe ed avevano richiesto un intervento conservativo, che evitasse il rischio di possibili crolli.
Il primo cittadino aveva disposto i sopralluoghi da parte dei tecnici comunali che hanno individuato le criticità e predisposto un piano di intervento che ha previsto la collocazione di un ponteggio , per l’iniziale messa in sicurezza dell’area, in considerazione dell’alta concentrazione di traffico veicolare e pedonale per la presenza di scuole ed uffici ed una serie di interventi conservativi, come la collocazione di alcuni ancoraggi interrati, nella parte retrostante con materiale in calcestruzzo e l’utilizzo di speciali malte e resine per garantire la solidità dell’architrave e dei blocchi che lo sostengono.
L’intervento, che è stato realizzato dall’impresa Scarpinati di Castelvetrano, ha avuto un costo di euro 3.600,00
AUTORE. Comune di Castelvetrano
Non mi posso compiacere con la spesa di 3600euro che il comune ha sostenuto per questo restauro conservativo perché mi amareggia vedere che nella mia città, per responsabilità di tutte le amministrazioni succedutisi in sessanta anni, non si è avuta la sensibilità civile di impedire la distruzione totale ( a prescindere dai danni del terremoto del ’68) e di conservare palazzi ed edifici che erano la storia vivente nel tempo di Castelvetrano. Non è vero che sarebbero mancati, e che mancano, ora, ai Sindaci strumenti per imporre recuperi e conservazione; è stata ignavia e, forse, malcostume politico-amministrativo di violenza degli interessi generali per difesa di quelli particolari, che, purtroppo, non si è verificato in altri paesi e città vicine,che possono vantare diversi luoghi della memoria che conservano con cura nei palazzi, nelle vecchie chiese,nei monasteri…..