Anche le imprese della provincia di Trapani hanno iniziato a ricevere dalla Rai comunicazioni con un sollecito di pagamento relativo alla voce “Abbonamento speciale alla TV” il cui contenuto si delinea come una vera e propria intimazione.
La lettera semplice, non raccomandata, contiene l’avvertimento che, nel contempo, verrà demandata a non meglio identificati organi di controllo la funzione di verifica della regolarità dei pagamenti di tale abbonamento.
Siamo sconcertati, perché tutto ciò – osserva Orazio Bilardo, Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Trapani – ci riporta a quanto accadde nel febbraio del 2012, quando la Rai dapprima chiese alle imprese il pagamento dell’abbonamento speciale per il possesso di computer, tablet e smartphone in quanto apparecchi atti o adattabili alla ricezione di programmi televisivi e poi, in seguito alla nostra azione sindacale nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico, l’azienda di Viale Mazzini clamorosamente tornò sui suoi passi precisando che il mero possesso dei computer non comportava il pagamento del canone speciale
A distanza di più di due anni – prosegue Francesco La Francesca segretario provinciale di Confartigianato Imprese trapani – la Rai ha nuovamente avviato una campagna di richiesta rivolta alle imprese semplicemente sulla base d’una presunzione di possesso di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. Una azione tanto assurda quanto infondata dato che, nella maggior parte dei casi, tale supposizione avviene in totale assenza di verifica tecnica preventiva circa la detenzione o meno di tali apparecchi, ed è rivolta indifferentemente a tutte le imprese
Confartigianato Imprese Trapani ritiene che il pagamento del canone Rai sia un obbligo per tutti coloro che dispongono, in azienda, di apparecchi radio e televisivi, ma nel contempo ribadisce che «non sono giustificate le pretese Rai – prosegue La Francesca – di richiedere alle imprese in forma indiscriminata, illogica, artificiosa e pretestuosa, l’adempimento di tale obbligo, in quanto infondate sotto ogni profilo, proprio per questo è stato investito della situazione direttamente il Ministro Federica Guidi. E reiterate, tra l’altro, in un momento caratterizzato da grandi difficoltà nel tessuto economico produttivo».
Le indicazioni di Confartigianato Imprese Trapani per i titolari d’impresa che non possiedono in azienda strumenti atti alla ricezione (apparecchi radiofonici, televisivi, decoder o videoregistratori) sono quelle di non sottostare a tale richiesta, ritenuta di natura vessatoria, e di inviare agli indirizzi PEC cp22.sat@postacertificata.rai.it e dp.1Torino@pce.agenziaentrate.it una mail in cui si dichiara di non essere tenuti al pagamento del “Canone Speciale”.
AUTORE. Comunicato Stampa
E già, c’e chi riscuote per vie “illegali” e chi per vie “legali”. Ma la differenza per chi paga, dove sta?
(sono un anti mafioso incallito, ma la domanda sorge).
In alcuni paesi Europei purtroppo questa tassa è realtà, è da versare per abitazione, non viene neanche chiesto se esistono sistemi di ricezione o meno, è la tassa “Multimediale”, per tutti senza esclusione, se nell’abitazione ci vivono in dieci o in uno, l’ammonto è uguale (giustizia? cosè?) tra l’altro l’ammontare è fino al triplo annuo di quanto viene richiesto in Italia dalla RAI, e sembra che al contrario che in Italia, non vi siano vie di fuga. Just così, informare per ….consolare :-]