L’attore castelvetranese Giancarlo Commare interpreta Ivano Russo nella nuova miniserie “Qui non è Hollywood”, disponibile su Disney+. La serie, diretta da Pippo Mezzapesa e dedicata al drammatico caso di Avetrana e alla vicenda dell’omicidio di Sarah Scazzi, affronta uno dei fatti di cronaca più sconvolgenti dell’ultimo decennio, portando sul piccolo schermo un racconto attento e rispettoso del dramma umano.
Nel mondo del cinema, della tv e del teatro il ruolo dell’attore è spesso sottovalutato, ma rappresenta un aspetto cruciale nel racconto di storie che parlano di esperienze umane. Oltre a dare vita a personaggi, gli attori si trovano a gestire una responsabilità significativa nei confronti sia del personaggio che interpretano sia del pubblico che assiste alla loro performance. «Il lavoro che facciamo è quello di rappresentare le persone che stanno dall’altro lato e, per quanto mi riguarda, cerco di affrontarlo sempre con grande rispetto. È importante non giudicare i nostri personaggi, a prescindere da quello che hanno fatto o fanno nella loro vita», racconta Giancarlo ai microfoni di Fred Film Radio. «In questo caso è stato per me molto interessante lavorare a questo personaggio, perché è sì un personaggio che si riferisce a qualcuno che esiste, ma abbiamo lavorato sul creare un Ivano Russo. Siamo partiti da quello che potrebbe essere o è stato, ma poi ci siamo affidati un pò a quello che veniva scritto di questo personaggio».
La miniserie “Qui non è Hollywood”, prodotta da Grøenlandia per Disney+, racconta con uno stile cinematografico le vicende di Avetrana legate all’omicidio di Sarah Scazzi, evento che scosse profondamente l’opinione pubblica italiana. Con quattro episodi distinti la serie non solo narra i tragici fatti del 2010, ma riflette anche sul vortice mediatico che, più delle indagini stesse, divenne il vero spettacolo attorno alla casa dei Misseri, invasa da troupe e giornalisti. Ciò che rende “Qui non è Hollywood” una produzione di alto livello è la sua impostazione narrativa. Ogni episodio si focalizza su un personaggio chiave della vicenda, partendo dalla quindicenne Sarah e proseguendo con la cugina Sabrina, gli zii Michele e Cosima e infine Ivano Russo, interpretati magistralmente da Federica Pala, Giulia Perulli, Paolo De Vita, Vanessa Scalera e Giancarlo Commare.
La forte interazione tra scrittura e interpretazione è risultata fondamentale per raggiungere questo risultato ed è lo stesso Giancarlo a spiegarlo: «Sia in fase di scrittura che di interpretazione “Qui non è Hollywood” cerca di far vedere quello che non è stato visto o detto. Aldilà di tutto, stiamo rappresentando delle persone, degli esseri umani. Ognuno di noi ha provato a restituire un po’ di umanità a quello che avevamo dimenticato fosse umano». In un’epoca in cui le storie possono spesso sembrare superficiali o distaccate, il richiamo all’umanità e alla connessione personale diventa un elemento essenziale, tanto per gli attori quanto per il pubblico.
In definitiva “Qui non è Hollywood” si distingue non solo per la sua capacità di narrare una storia drammatica con sensibilità e rispetto, ma anche per il modo in cui invita lo spettatore a riflettere sulla complessità dell’essere umano, lontano dal sensazionalismo e dalla superficialità del gossip. La miniserie riesce a restituire dignità a una giovane vita spezzata, ricordando al pubblico che dietro ogni notizia di cronaca ci sono volti, sogni e storie che meritano di essere raccontate con autenticità. “Qui non è Hollywood” rappresenta quindi non solo un’opera di intrattenimento ma un importante monito sul potere della narrazione e la responsabilità che ne deriva.