Martedì 8 ottobre, a Palermo, presso l’Albergo delle Povere (Corso Calatafimi, 217), alle ore 17, sarà presentato da Sebastiano Tusa (Soprintendente del Mare), Mariarita Sgarlata (Assessore regionale Beni Culturali), Sergio Gelardi (Dirigente generale Beni Culturali) e Giulia Davì (Direttore CRICD) il volume “Selinunte insieme a Hulot e Fougères”: la traduzione in lingua italiana della monografia-capolavoro su Selinunte che Jean Hulot (architetto e borsista dell’Accademia di Francia) e Gustave Fougères (archeologo insigne e professore alla Sorbona) pubblicarono in lingua francese nel 1910.
La nuova edizione dell’opera, che il Centro Regionale del Catalogo (CRICD) ha deciso di ripubblicare in traduzione italiana, a cura di Giuseppe L. Bonanno (studioso di Storia della Sicilia e di Letteratura archeologica) e Adriana Fresina (archeologa, dirigente dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali), con la collaborazione di Martine Fourmont (archeologa, membro onorario del Centre National de la Recherche Scientifique, Paris), Donatella Metalli (funzionaria archeologa del CRICD) e Fabio Militello (architetto e responsabile del progetto grafico della pubblicazione), per tutto il XX secolo ha rappresentato la più completa ed esaustiva monografia su Selinunte.
Il volume, che raccoglie, anche, una preziosa documentazione fotografica conservata presso gli archivi del Museo Storico della fotografia siciliana dello stesso CRICD, riproduce le tavole a colori originali di J. Hulot, acquisite presso l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, quasi tutte corrispondenti a quelle pubblicate nell’edizione francese, originariamente stampate in monocromia, mentre alcune sono inedite.
AUTORE. Vincenzo Maria Corseri
‘Na bella cosa di adeguato livello paesano nostro. Uno dei soliti progetti editoriali della Regione Sicilia (cominciati molti anni fa quando c’erano piccioli da spendere anche così), costosi e a base di Soprintendenti e amatori vari. Mi sforzo di trovarne il senso prima di definirlo utile (e conoscendo bene l’articolo…) . Vorrei chiaramente spiegato a che cosa serve TRADURRE un testo narrativo-tecnico dal francese all’italiano di un libro di archeologia interessante soprattutto per le ricostruzioni grafiche e visive in grande e grandissimo formato, piuttosto che per i testi, i quali -essendo anche datati – oltre che moderatamente interessanti, sono perfettamente leggibili in una lingua internazionale alla portata di un archeologo qualsiasi. Inoltre non mi risulta esistere nessun “Museo Storico della fotografia siciliana”, ma soltanto un archivio in un ufficio piuttosto grigio e triste. Il lavoro da fare – risparmiandosi l’inutile traduzione – sarebbe stato invece quello di sviluppare un prodotto culturale visivo-comunicativo, basato sulle immagini (che sono l’argomento forte dell’originale) e sulla estrazione più meno implementata e commentata di testi ad hoc. Ma questo genere di progetto è troppo difficile e complesso per essere concepito dalle nostre istituzioni e dai loro pomposi impiegati di concetto.
Dove è possibile acquistarlo,e quanto costa?
Sbaglio, o nella ricostruzione grafica di copertina s’intravede un teatro?
ALCUNE PRECISAZIONI…
– Purtroppo il volume non è in vendita, in quanto pubblicato ufficialmente dall’Assessorato regionale dei BB. CC. per distribuirlo agli studiosi.
Si può, tuttavia, ottenere in due modi:
partecipando giorno 8 alla presentazione e ritirando ivi una copia gratuita, semplicemente firmando e dichiarandosi cultore della materia;
ovvero, dalla prossima settimana, direttamente presso l’URP del CRICD, piazza Sturzo 10, Palermo, meglio scrivendo prima a urpcricd@regione.sicilia.it , facendo le stesse dichiarazioni e firmando.
– E’ vero, nell’immagine si intravede un teatro, perché gli studiosi sono da tempo convinti dell’esistenza di teatri “in legno” a Selinunte; è noto che la “moda” di quelli in pietra venne dopo la parziale distruzione di Selinunte; inoltre ci sono testimonianze scritte a tale proposito.
Sulla posizione di tali teatri molto si è detto: è probabile, ma non certo, che un teatro principale (in età classica) fosse a nord-ovest di Manuzza (allora sede della città popolare e dell’agorà, mentre altro minore (in età tarda) poteva essere ad est dell’attuale Gorgo Cuttone, nel declivio della collina orientale. In età arcaica, a sud del tempio C, si svolgevano riti religiosi che prevedevano drammatizzazioni.